Industria, l’export regionale vale oltre 4 miliardi Cresce la produzione, ma l’incertezza frena
Istat: ad agosto +1,7%. Stefan Pan : «Bene, adesso però serve maggiore stabilità»
TRENTO Agosto meglio di luglio per la produzione industriale del Paese. E nonostante il periodo sia stato quello dei mesi delle ferie estive il rimbalzo produttivo avvenuto nel mese più caldo dell’anno ha annullato i numeri negativi, seppure piccoli, di luglio.
La fotografia sullo stato di salute del settore industriale italiano lo ha fatto l’Istat che ha reso noti i dati della produzione industriale nazionale del mese di agosto.
Più 1,7% di indice, destagionalizzato, rispetto al mese precedente. Il trimestre che va da giugno ad agosto, tuttavia, fa peggio di quello precedente e registra un calo dello 0,2%.
E se si analizzano i dati nel dettaglio, sempre secondo il report Istat del mese di agosto, si scopre che i beni strumentali sono quelli che hanno registrato la crescita tendenziale migliore (4,1%). Dunque la fabbricazione di macchine e motori, o la realizzazione di apparecchi di misurazione e controllo, è andata meglio della produzione di beni come i prodotti chimici (beni intermedi) che registrano un calo, rispetto a luglio di quasi il 4%, dell’industria estrattiva, che segna -2,1% e non crescono nemmeno i beni di consumo (-1,6).
Una tendenza nazionale che si riflette anche a livello locale. Per Confindustria del Trentino Alto Adige infatti la produzione degli ultimi otto mesi dell’anno registra numeri positivi ma, sostiene l’assindustria, il pericolo è dietro l’angolo. Il presidente Stefan Pan infatti rileva come l’industria regionale ha mostrato un andamento positivo negli ultimi mesi, anche più marcato rispetto all’andamento nazionale. «Una crescita — dichiara — legata sopratutto all’export: nei primi sei mesi dell’anno le imprese del Trentino Alto Adige hanno venduto all’estero merci e prodotti per 4,4 miliardi di euro con un incremento del 4 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Altro elemento importante è il piano Industria 4.0: grazie alle misure messe in campo dal governo precedente gli investimenti delle imprese sono aumentati del 30 per cento rispetto a un anno prima». Le nubi per il presidente Pan sono però dietro l’angolo e la colpa sembra essere anche della politica. «Non c’è una linea certa nella programmazione economica nazionale e questo — tuona Pan — è veleno per lo sviluppo».
Gli fa da eco Cna Trentino Alto Adige. Il suo presidente, Claudio Corrarati infatti parla di una necessaria stabilità nella programmazione politica dell’economia italiana.
«Con le indecisioni gli investimenti non si fanno — spiega il numero uno di Cna — e se gli investimenti non aumentano poi il problema diventa finanziario perché le imprese, ad esempio come quelle artigiane, non riescono ad accedere al credito». Corrarati chiude affermando: «Serve dunque programmazione economica lunga e semplificazione».
Confindustria «L’economia zoppicante del Paese è veleno per lo sviluppo del settore»