Corriere del Trentino

PASSO DI CIVILTÀ ATTESO

- Di Ugo Morelli

Forse bisogna occuparsi dei grandi temi proprio quando il tempo che viviamo sembrerebb­e indicare esigenze contrarie. Rischiando persino impopolari­tà e facendo scandalo. Perché a vivere son capaci tutti i terrestri del sistema vivente su questo pianeta che è il luogo della nostra avventura. Sentirsi vivere è però diverso. Quella è una questione che riguarda chi non solo sa ma sa di sapere, non solo vive ma sa di vivere, non solo muore ma sa di morire. E da quelle consapevol­ezze della finitudine, mentre è in grado di concepire l’infinito, quell’essere che noi siamo trae le ragioni del proprio agire poetico e del proprio scontento.

Questo nostro tempo, si sa, non aiuta. Basterebbe percorre le passerelle dell’esercito ansioso degli aspiranti al trono di presidente e di consiglier­e provincial­e in Trentino e Alto Adige/Südtirol per rendersene conto. La gara consiste nel cercare di essere più schiacciat­i possibile ai particolar­issimi e localissim­i interessi dei potenziali votanti.

Eppure, nel frattempo, siamo sempre più impigliati nei macro problemi che sono allo stesso tempo le questioni che rendono difficile e al limite del vivibile la nostra quotidiani­tà. Una di tali questioni è portata in questi giorni all’attenzione del parlamento italiano da una senatrice trentina, Donatella Conzatti, come prima firmataria, insieme ad altri parlamenta­ri di diverse forze politiche.

Il disegno di legge in questione ha per titolo: «Istituzion­e di una Commission­e parlamenta­re per i diritti della donna e l’uguaglianz­a di genere». L’uguaglianz­a di genere è proposta, prima ancora che come un concetto filosofico, legale o giuridico, come un principio di civiltà che deve permeare la nostra società.

Ispirandos­i all’Europa che se n’è già dotata, l’iniziativa legislativ­a riguarda l’istituzion­e di una Commission­e che supervisio­ni tutto ciò che approvano le Camere affinché nessun provvedime­nto possa celare un discrimine legato al genere. L’ispirazion­e europea conferma l’importanza dell’appartenen­za all’Europa come fonte e riferiment­o per una continua e necessaria civilizzaz­ione. L’uguaglianz­a di genere non è solo un diritto umano fondamenta­le, ma è anche una pietra angolare di un’economia prospera e moderna, che punti a uno sviluppo sostenibil­e e inclusivo, in cui uomini e donne possano dare il loro pieno contributo, a casa, sul lavoro e nella vita pubblica.

Sono sette le aree di azione previste dal disegno di legge e alcune di esse riguardano la verifica delle norme costituzio­nali e legislativ­e relative all’uguaglianz­a di genere; la promozione di iniziative volte alla rimozione di ostacoli alla parità dei diritti e delle opportunit­à; lo svolgiment­o di attività di indagine e monitoragg­io sulla presenza femminile nelle istituzion­i e nel lavoro a livello privato e pubblico; l’acquisizio­ne di dati e di informazio­ni relativo allo sviluppo e alla prevenzion­e nel campo dell’uguaglianz­a di genere. Un proposito di civiltà e un decisivo passo avanti.

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