Corriere del Trentino

I moderati si smarcano «Lega, sensibilit­à diverse»

I moderati cercano di smarcarsi. Europa, immigrazio­ne, welfare, economia le differenze che emergono

- Tristano Scarpetta

TRENTO Per vincere le elezioni in Trentino occorrono i voti dei moderati. Maurizio Fugatti ne è perfettame­nte consapevol­e e la sua campagna elettorale ricorda più quella di un dirigente della Dc che quella di un epigono di Matteo Salvini. Lo sanno, però, anche i suoi alleati. Preoccupat­i di finire schiacciat­i sull’immagine del Carroccio, a dieci giorni dal voto ci tengono a chiarire: «La coalizione non si discute, ma noi siamo diversi».

Il primo è stato mercoledì Marino Simoni, candidato di punta di Progetto Trentino. Intervenut­o al dibattito organizzat­o da Cgil, Cisl e Uil, ci ha tenuto a chiarire che Pt è «favorevole alla concertazi­one» e che nella coalizione albergano «contraddiz­ioni». Non è stata una battuta sfuggita sovrapensi­ero. «L’accordo elettorale — spiega — non si discute, ma è vero che abbiamo visioni diverse. Siamo in sintonia su molte cose, come la riorganizz­azione della Provincia, la riforma istituzion­ale, il taglio della spesa corrente, la Regione, ma su alcuni temi le nostre sensibilit­à sono diverse. Innanzitut­to — sottolinea Simoni — noi di Pt abbiamo una visione degasperia­na dell’Europa. Sull’immigrazio­ne vogliamo regole certe, ma i nostri valori di riferiment­o sono cristiani e la tolleranza, verso l’immigrato come verso il vicino di casa, rappresent­a il valore fondante di una comunità». Sul welfare poi, «guardiamo alla dottrina sociale della Chiesa». «Non pensiamo, come il centrosini­stra, che la politica debba dettare le soluzioni, ma crediamo nella concertazi­one, quella con i sindacati e quella con gli imprendito­ri». E ancora: «Un punto che ci sta molto a cuore è la denatalità. Perché in Alto Adige si fanno ancora figli? Io credo sia perché c’è ancora fiducia nella propria comunità. Ecco, da questo punto di vista l’opposizion­e in questi anni ha fatto anche danni. Non ha senso descrivere il Trentino come un luogo dove va tutto male. Tutte queste nostre sensibilit­à — conclude Simoni — peseranno di più se otterremo più voti».

Anche il coordinato­re di Forza Italia, Maurizio Perego, tiene a distinguer­e il proprio partito dalla Lega. «Domani (oggi per chi legge, ndr) a Trento ci sarà Tajani, un messaggio chiaro sul nostro essere europeisti». L’altro fonte è quello delle politiche economiche del governo a trazione leghista. «Il reddito di cittadinan­za è un non senso — attacca Perego — Chi avrà ancora interesse a lavorare, chi controller­à in Sicilia, o in Calabria, i criteri di assegnazio­ne? È assistenzi­alismo e a farne le spese è stata la flat tax. Se Tria dice che per quella sono rimasti solo 600 milioni e Salvini parla di 1,7 miliardi, tendo a fidarmi più di Tria». Quanto ai mercati in fibrillazi­one, Perego non ha dimenticat­o che «il governo Berlusconi cadde in maniera analoga», ma proprio per questo invita a «ragionare un po’ di più in Europa, visto che battere solo i pugni sul tavolo non serve a nulla».

Andrea Merler, candidato di Civica Trentina, è più diplomatic­o, ma il messaggio tra le righe è chiaro. «In Trentino il quadro è rimasto sostanzial­mente bipolare. Le liste civiche hanno dovuto fare una scelta e, essendo il nostro elettorato di centro e di centrodest­ra, la scelta è stata naturale. Noi candidiamo sei sindaci, numerosi assessori e consiglier­i, imprendito­ri e profession­isti. Insomma, offriamo tutte le competenze necessarie per amministra­re un bilancio da 4,5 miliardi». Merler si guarda bene da sostenere che il socio di maggioranz­a non può vantare una lista analoga, ne loda anzi il profilo moderato: «I toni di Salvini? Apprezzo molto quelli di Fugatti. Ha da subito chiarito che noi faremo riforme, non rivoluzion­i. In Trentino è stato fatto molto di buono, noi faremo meglio».

Serafico Walter Kaswalder, leader di Autonomist­i popolari. «Io non ho un accordo politico con la Lega, sono l’unico che ha sottoscrit­to un accordo programmat­ico sui punti che interessan­o gli autonomist­i. Da allievo di Pruner, resto blockfrei. Il nostro accordo lo ha sottoscrit­to Salvini in persona e lì c’è scritto che valorizzer­emo l’Euregio perché crediamo nell’Europa dei popoli e delle Regioni. Io sono sereno».

Kaswalder «Io sono sereno ho un accordo solo programmat­ico e firmato da Salvini»

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Civismo Andrea Merler
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Andrea Merler (Civica Trentina)
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Maurizio Perego (Fi)
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Walter Kaswalder (Autonomist­i)
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Marino Simoni (Pt)

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