Vaccini, social snobbati, informazione strategica
Il congresso dei pediatri a Riva. «Pensavamo che il fenomeno no vax si sgonfiasse»
RIVA DEL GARDA Qualcosa nella comunicazione e nella prevenzione medica deve essere andato storto. In Italia, infatti, ci troviamo di fronte a un imbarazzante paradosso: da una parte il fronte no vax e le perplessità nei confronti dei vaccini continua a dilagare; dall’altra c’è una corsa smodata e spropositata all’uso degli antibiotici soprattutto in età pediatrica. Tanto per capirci il 52% dei bambini italiani ha fatto uso di almeno un antibiotico l’anno, contro il 16% della popolazione pediatrica inglese. Di questo e non solo, si sta parlando in questi giorni a Riva del Garda nell’ambito del XII congresso nazionale scientifico della Fimp, la federazione italiana medici pediatri di famiglia, dal titolo «Tutti i bambini... un unico stivale!».
Tra i temi trattati ieri, al primo giorno di congresso, anche il lancio di una campagna educativa e informativa all’uso corretto degli antibiotici rivolta soprattutto a genitori e famiglie. «Troppo spesso si fa ricorso in modo indiscriminato agli antibiotici — ha rilevato Paolo Biasci, presidente nazionale della Fimp —. Rappresentano, infatti, ben il 44% del totale di tutti i farmaci prescritti in età pediatrica. Solo lo scorso anno sono stati utilizzati dal 38% dei bambini residenti in Italia. Questi dati ci collocano ai primi posti in Europa, nonostante un lieve calo dei consumi registrato negli ultimissimi anni». La federazione dei medici pediatri ha quindi deciso di avviare un progetto nazionale che vuole raggiungere milioni di famiglie grazie all’aiuto di tre mascotte: Mio, Mia e Meo. «Nelle prossime settimane verranno distribuiti negli studi dei pediatri di base opuscoli e flyer con informazioni utili che derivano da evidenze scientifiche — puntualizza ancora Biasci — ci saranno brevi video di animazione che verranno diffusi on line e tutto il progetto sarà supportato da una forte attività sui principali social media».
Insomma, ci sarà più attenzione alla comunicazione lasciata troppo correre, negli ultimi anni, su social e chat di whatsapp. «Abbiamo sottovalutato il problema — ha ammesso Marta Betta, pediatra di famiglia e segretario provinciale della Fimp in Trentino — Di no vax si parlava ancora 10/15 anni fa, ma sono stati considerati, dalle istituzioni e da tutto l’ordine medico, non solo pediatrico, un fenomeno che si sarebbe sgonfiato da solo e in breve tempo. Così non è stato ed è mancata una puntuale comunicazione e informazione medica».
Discorso diverso spetta all’uso degli antibiotici che in Trentino avviene in modo abbastanza corretto e puntuale «anche a fronte di un’informazione medica che non è mancata». Dunque, si è promossa quella che Teresa Cazzato, membro del board scientifico Fimp, ha definito «un’alleanza terapeutica» tra pediatri e genitori. «Dobbiamo maggiormente sollecitare i genitori a non auto prescriversi le cure antibiotiche e a rispettare sempre le modalità e le dosi di somministrazione indicati dal pediatra — ha proseguito Cazzato —. La campagna vuole, al tempo stesso, sensibilizzare anche il personale medico. Nei bambini infatti circa l’80% delle infezioni è di origine virale. Tuttavia l’antibiotico viene impiegato in otto casi su dieci. Questo contribuisce a determinare un aumento esponenziale delle resistenze batteriche con conseguente fallimento terapeutico». Un appunto messo in evidenza anche da Mattia Doria, segretario nazionale alle attività scientifiche della Fimp: «L’uso improprio e l’assunzione errata/scorretta degli antibiotici sta provocando l’aumento del fenomeno dell’antibiotico-resistenza. È un problema in forte crescita in tutto il mondo che può portare al rischio di non riuscire più a curare con efficacia le malattie batteriche, soprattutto quelle più gravi».
Biasci Siamo primi in Europa per consumo di antibiotici tra i bimbi
Betta Sull’immunizzazione è mancata un’informazione puntuale