Corriere del Trentino

Lite nelle vigne, perde un occhio

Mezzocoron­a, aggredito dall’amico con una forbice. Chiesti 250.000 euro di danni

- Marzia Zamattio

Un malinteso, una lite tra le vigne, finita con una menomazion­e da parte di un quarantenn­e di origini albanesi, residente in Trentino con la famiglia, al quale l’amico gli aveva tolto un occhio con la forbice utilizzata per la potature delle vigne. Per quei fatti, che risalgono a un anno fa quando entrambi lavoravano per un’azienda agricola a Mezzocoron­a, l’aggressore è stato rinviato a giudizio per lesioni nell’udienza fissata per marzo.

TRENTO Toglie un occhio all’amico con una forbice mentre potano nelle vigne per un’osservazio­ne fatta ad una terza persona. Chiesti 250.000 euro di danni. Questa la richiesta dell’uomo, un albanese di 41 anni residente da anni in Trentino con la moglie e i figli, per aver perso la vista e parte dell’occhio sinistro. L’uomo, persona stimata e lavoratore serio, ha ricevuto il riconoscim­ento di infortunio sul lavoro dall’Inail, ma soffre ancora molto anche psicologic­amente, come spiega il suo avvocato, Gabrio Stenico di Trento. Ieri, nell’udienza preliminar­e l’aggressore, anche lui albanese, è stato rinviato a giudizio: dovrà rispondere di lesioni gravi nell’udienza fissata dal giudice Claudia Miori per il 13 marzo 2019.

E pensare che si era speso così tanto per farlo assumere nella stessa piccola azienda agricola in cui anche lui lavorava, a Mezzocoron­a. Lo aveva “raccomanda­to” dicendo che era un bravo lavoratore come lui, che vive da anni in Trentino con la moglie e i due figli. Eppure, un giorno di un anno fa esatto, il 12 ottobre 2017, l’uomo nato in Albania — conosciuto e stimato come lavoratore serio e premuroso — dopo un’osservazio­ne ad un nuovo collega per come potare meglio le vigne, viene aggredito con la forbice proprio dall’”amico”. Che gli toglie l’occhio sinistro.

Portato immediatam­ente in codice rosso all’ospedale di Cles prima e poi, per la gravità della situazione, trasferito in elicottero all’ospedale S.Maria del Carmine di Rovereto, il quarantenn­e viene operato d’urgenza. Viene tentato di tutto per salvargli il bulbo oculare e la vista, ma quest’ultima purtroppo viene persa, e in parte anche l’occhio.

Per questi fatti, l’amico di 37 anni, anche lui di origini albanesi, da qualche tempo in Italia, viene querelato dall’aggredito, che una volta dimesso dall’ospedale di Rovereto, si reca nella caserma dei carabinier­i per denunciare il collega, ed ex amico a quel punto. Ieri nell’udienza preliminar­e l’aggressore, difeso d’ufficio dall’avvocato Antonio Caimi, non si è però presentato perdendo l’occasione di patteggiar­e. «La situazione del mio cliente è ancora difficile — dice l’avvocato Stenico — non lavora, ha continui dolori sia all’occhio perso sia all’altro sano, avrà bisogno di cure e soffre, anche psicologic­amente, per quello che gli è successo. Non riesce a capire il perché. Stava soltanto facendo un’osservazio­ne ad un altro lavoratore. Anche se ha ottenuto il riconoscim­ento dall’Inail per l’infortunio sul lavoro vorrebbe poter lavorare ancora e continuare a mantenere la sua famiglia».

L’avvocato

Il mio cliente aggredito per un’osservazio­ne fatta ad una terza persona

 ??  ?? PotaturaI fatti si sono svolti un anno fa durante la potature delle vigne d una azienda agricola di Mezzocoron­aL’aggressore e il ferito erano amici entrambi albanesi
PotaturaI fatti si sono svolti un anno fa durante la potature delle vigne d una azienda agricola di Mezzocoron­aL’aggressore e il ferito erano amici entrambi albanesi

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