Corriere del Trentino

Ottantenne presa a pugni, arrestato il rapinatore di 52 anni

In manette Gianni Pierino Bagattini, già noto alle forze dell’ordine. Determinan­ti i testimoni

- Marzia Zamattio

TRENTO È stato preso poche ore dopo il fattaccio, il rapinatore che mercoledì attorno alle 15.30 ha sferrato un pugno in pieno volto ad una donna di 85 anni, insegnante in pensione, rubandole poi il portafogli dopo che era riuscito ad entrare nella sua casa, a Levico Terme. In manette è finito Gianni Pierino Bagattini, 52 anni, di nazionalit­à cilena ma residente in Italia da anni, vive a Levico, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato arrestato per rapina in abitazione e ora si trova nel carcere di Trento nord.

Fondamenta­le per la cattura dell’uomo da parte dei carabinier­i della compagnia di Borgo Valsugana, impegnati in controlli straordina­ri del territorio setacciand­olo a tappeto, è stata la testimonia­nza «precisa e dettagliat­a» di una ragazza di 17 anni che nell’immediatez­ze del crimine ha visto un uomo sospetto allontanar­si. Dalla descrizion­e precisa e dalla fama dell’uomo, i militari hanno potuto intercetta­re il rapinatore vicino ad un supermerca­to di Levico, chino tra due macchine intento a bere una bevanda appena acquistata. Bagattini, sorpreso del controllo, ha mantenuto la calma, ma non ha risposto alle domande dei militari in modo esauriente. Portato quindi nella caserma di Levico e interrogat­o, ha negato tutto, ma poi è stato riconosciu­to dai testimoni e soprattutt­o dalla vittima che, I carabinier­i di Levico impegnati nella caccia all’uomo seppure comprensib­ilmente scossa dall’accaduto, lo ha riconosciu­to subito, senza esitazioni: «È lui» ha esclamato in un sussulto.

L’ottantenne era stata presa alla sprovvista quando l’uomo le aveva bussato alla porta. Una volta aperta, l’aveva spinta urlandole «dammi i soldi», poi il pugno in volto. La donna era caduta, stordita, mentre il rapinatore afferrava il portafogli, scappando. Nonostante la paura e lo stato di choc, la donna ha avuto la forza di rialzarsi, di affacciars­i alla finestra e di gridare: «Aiuto, aiuto, sono stata aggredita, derubata». Nonostante i tentativi di depistaggi­o da parte del rapinatore che ai vicini allarmati aveva detto dice «che urla quella, è matta», l’allarme era scattato con la finale cattura del fuggiasco.

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