Colombo, la scoperta dell’America e il giallo delle mappe
Data importante il 12 di ottobre. Un venerdì del 12 ottobre 1492, Cristoforo Colombo scoprì l’America. Lo abbiamo imparato fin dalle scuole elementari. Si imparava a memoria: il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo approda sull’isola caraibica, poi denominata, di San Salvador e scopre l’esistenza di un nuovo mondo. Oggi è ancora possibile farsi un’idea di come Cristoforo Colombo arrivò a scoprire l’America. Nella Beineck Rare Book & Manuscript Library dell’Università di Yale è infatti custodita una mappa realizzata nel 1491 dal cartografo tedesco Henricus Martellus, e secondo gli esperti si tratterebbe proprio di quella utilizzata dall’esploratore genovese per progettare il suo famoso viaggio verso le Indie. Come tutte le cartine dell’epoca, la mappa è coperta di annotazioni che illustrano caratteristiche geografiche dei territori, così come usi e costumi delle popolazioni che li abitano.
Testi che potrebbero rivelare particolari fondamentali su quello che sapeva Colombo quando organizzò la sua spedizione, La mappa di Martellus rappresenta l’Europa, l’Africa e l’Asia, ossia tutto il mondo conosciuto prima che Colombo scoprisse accidentalmente il continente americano.
Si tratta di una grossa cartina di 1,2 metri x 2, completamente coperta di scritte oggi illeggibili: note geografiche, annotazioni prese da Il Milione di Marco Polo, indicazioni su dove trovare perle e mostri marini, e descrizioni degli abitanti di paesi lontani. Su queste basi fra sogno e possibilità reali, non dimenticando la scienza e conoscenza dei Templari dell’epoca, Colombo peregrinò di paese in paese per ottenere i fondi per la sua impresa.
Riuscì a trovare i fondi necessari dalla regina Isabella di Castiglia e il 3 agosto del 1492 partì dalla cittadina spagnola di Palos De La Frontera. Sulle tre famose caravelle (che in realtà erano velieri) e con 90 marinai, Colombo toccò terra il 12 ottobre. L’isola su cui Colombo sbarcò fu poi battezzata San Salvador.
Colombo e il mondo intero rimasero convinti per anni che le terre trovate fossero la parte più orientale delle Indie. Il primo ad intuire, però, che quelle terre non erano l’Oriente ma un nuovo continente fu nel 1507 il fiorentino Amerigo Vespucci con le sue esplorazioni lungo le coste del Brasile e dell’Argentina. E nel 1513 si ebbe la conferma che l’America era un nuovo continente.
Il portoghese Vasco Nuñez de Balboa superò lo stretto di Panama e scoprì un nuovo oceano poi chiamato Pacifico per la tranquillità delle sue acque. Questa è storia. E come ogni evento storico che si rispetti, anche quello della scoperta dell’America cela curiosità che si tendono a dimenticare.
Colombo partì con la sua spedizione per dimostrare che la terra è tonda, questo è noto a tutti. Ma si tende a dimenticare che lo sostenevano i greci, circa 2 mila anni prima.
La contestazione storica più famosa e aspra però riguarda la scoperta in sè. Diverse teorie si sono susseguite negli anni. Secondo alcuni, intorno all’anno 1000, fu l’esploratore islandese Leif Erikson ad approdare per primo nelle Americhe effettuando un viaggio in Groenlandia e in prossimità del Canada.
Il 12 ottobre festa? Certo di festa si tratta. Le opportunità di festeggiare nel mondo il giorno 12 ottobre trovano, almeno nell’America di oggi una certa divisione. I nativi americani sono per l’abolizione del Columbus Day, gli italo americani e lo stesso presidente Trump sono per il suo mantenimento.
Festa o non festa, la parte che più mi intriga è la vera conoscenza che Cristoforo Colombo aveva delle mappe dell’epoca e quella specie di giallo, di spy story, ben delineato anche da Umberto Bartocci nel suo libro America, una rotta templare: sentieri segreti della storia che traccia in accurate ricerche gli intrighi religioso, politici dell’epoca.
Certo le insegne sulle tre caravelle Pinta, Nina e Santa Maria portano, sulle vele, la croce templare. A parte questo certo è che nessuno ha scoperto l’America (anche metaforicamente) Nel 1492 ben 100 milioni di «americani» vivevano già là da millenni.
Teorie e contestazioni
Secondo alcuni fu l’esploratore islandese Leif Erikson ad approdare per primo nelle Americhe dopo un viaggio in Groenlandia
Spy story Intrighi religiosi e politici all’epoca hanno influito sulle gesta di Colombo
La festa Negli Usa c’è divisione sulla decisione di fare festa il 12 ottobre