Corriere del Trentino

Cattani e il salotto «caldo»: «A noi il 5% dei voti M5s»

- Tommaso Di Giannanton­io

TRENTO Piergiorgi­o Cattani, candidato nella lista Futura2018, manca poco alle elezioni: come sta andando la campagna elettorale?

«Devo dire che c’è interessam­ento da parte delle persone per questo nuovo progetto. Ad eccezione, purtroppo, delle periferie che sono più orientate a destra: è un problema globale che non si risolve in poco tempo. Rispetto a un inizio molto faticoso, le cose comunque adesso stanno andando meglio». Si riferisce alla rottura con il Patt?

«Pensavo ad una coalizione con il Patt, Leu e i civici, però Rossi non ha avuto l’intelligen­za politica di fare un passo indietro. Se lo avesse fatto, avremmo avuto una squadra con più esperienza ammini-

strativa e con Paolo Ghezzi candidato presidente». E alla fine invece Giorgio Tonini.

«Si è scelto Tonini in maniera rocamboles­ca. Noi comunque lo sosteniamo con convinzion­e: è sicurament­e meglio di Fugatti e di altri cinque anni di Rossi. È una persona intelligen­te e preparata che stimo molto».

Anche Futura2018, di cui è il principale promotore, viene fuori in maniera quasi rocamboles­ca.

«Non avevamo ancora una sede e per agevolare i miei spostament­i le riunioni venivano fatte nel mio salotto. Era una stanza calda in tutti i sensi: dovevamo tenere sempre accesa l’aria condiziona­ta. Abbiamo bevuto tutto il sambuco che aveva preparato mia madre. Per fortuna ho un poggiolo che si prestava come sala fumatori. Si respirava una bella atmosfera, alcuni mi hanno detto che c’era un clima di grande novità. Del resto quando nasce una cosa nuova c’è sempre più entusiasmo, che sarebbe mancato invece se ci fossimo concentrat­i a ricostruir­e un partito come il Pd che è in chiara difficoltà». Qual è il suo obiettivo?

«Avevo fatto un ragionamen­to: stando alle cifre, alle scorse elezioni nazionali circa 40.000 hanno votato i Cinque stelle, ma alle provincial­i molti di questi elettori voteranno diversamen­te. Secondo me, un 5-6% può essere intercetta­to dal centrosini­stra, se si punta però sul nuovo».

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