Cattani e il salotto «caldo»: «A noi il 5% dei voti M5s»
TRENTO Piergiorgio Cattani, candidato nella lista Futura2018, manca poco alle elezioni: come sta andando la campagna elettorale?
«Devo dire che c’è interessamento da parte delle persone per questo nuovo progetto. Ad eccezione, purtroppo, delle periferie che sono più orientate a destra: è un problema globale che non si risolve in poco tempo. Rispetto a un inizio molto faticoso, le cose comunque adesso stanno andando meglio». Si riferisce alla rottura con il Patt?
«Pensavo ad una coalizione con il Patt, Leu e i civici, però Rossi non ha avuto l’intelligenza politica di fare un passo indietro. Se lo avesse fatto, avremmo avuto una squadra con più esperienza ammini-
strativa e con Paolo Ghezzi candidato presidente». E alla fine invece Giorgio Tonini.
«Si è scelto Tonini in maniera rocambolesca. Noi comunque lo sosteniamo con convinzione: è sicuramente meglio di Fugatti e di altri cinque anni di Rossi. È una persona intelligente e preparata che stimo molto».
Anche Futura2018, di cui è il principale promotore, viene fuori in maniera quasi rocambolesca.
«Non avevamo ancora una sede e per agevolare i miei spostamenti le riunioni venivano fatte nel mio salotto. Era una stanza calda in tutti i sensi: dovevamo tenere sempre accesa l’aria condizionata. Abbiamo bevuto tutto il sambuco che aveva preparato mia madre. Per fortuna ho un poggiolo che si prestava come sala fumatori. Si respirava una bella atmosfera, alcuni mi hanno detto che c’era un clima di grande novità. Del resto quando nasce una cosa nuova c’è sempre più entusiasmo, che sarebbe mancato invece se ci fossimo concentrati a ricostruire un partito come il Pd che è in chiara difficoltà». Qual è il suo obiettivo?
«Avevo fatto un ragionamento: stando alle cifre, alle scorse elezioni nazionali circa 40.000 hanno votato i Cinque stelle, ma alle provinciali molti di questi elettori voteranno diversamente. Secondo me, un 5-6% può essere intercettato dal centrosinistra, se si punta però sul nuovo».