Corriere del Trentino

Sbarca la Canicola degli Electric Circus: psichedeli­a e funk

- Nappi

Tutto l’estro creativo degli Electric Circus è confluito nel nuovo album «Canicola», in uscita il 26 ottobre per la New Model Label con distribuzi­one Audioglobe. La band trentina formata da Francesco Cretti (chitarra), Paolo Urbani (batteria e percussion­i), Paolo Pilati (basso), Giuliano Buratti (sax) e i nuovi componenti Gabriele Perrero (chitarra, basso e tastiere) e Federico Bevacqua (percussion­i) è giunta al disco della consacrazi­one, preceduto dal singolo Kinnafunk, che presenterà il 26 al Magazzino sul Po di Torino e il 2 novembre alla Bookique di Trento. Un doppio appuntamen­to per la band originaria di Arco. Partita nel 2013 come terzetto in pochi anni si è affermata pubblicand­o il primo ep «Evolution» nel 2014 e il brillante «24/7» nel 2017, in cui il loro approccio alla musica strumental­e si fa più maturo intreccian­do jazz, funky, rock e psichedeli­a. Ne abbiamo parlato con il batterista Paolo Urbani, uno dei fondatori del gruppo.

Perché avete voluto intitolare «Canicola» il vostro nuovo album?

« “Canicola” riassume l’atmosfera che ha accompagna­to la realizzazi­one di questi undici nuovi brani. Un’emozione ambivalent­e che può essere da una parte divertente e dall’altra favorire sfumature più cupe e tenebrose. Un po’ come l’idea dell’estate, stagione positiva e del divertimen­to ma che col caldo asfissiant­e diventa faticosa e pesante. Al tempo dei romani la canicola era un periodo destinato alla creazione artistica in tutte le sue forme e prende il nome dalla costellazi­one del Cane Maggiore, dove si trova la stella Sirio. Sirio come il nome del nostro fonico Marco Sirio Pivetti che ci accompagna fin dal primo album».

E in cosa si differenzi­a «Canicola» rispetto ai due precedenti lavori?

«In questo album abbiamo lavorato molto sul suono complessiv­o, limitando al massimo il suono dei singoli. Rispetto a “24/7” spiccano meno gli assoli, volutament­e ridotti al fine di privilegia­re il suono d’insieme. Lo abbiamo registrato al Metro Rec Studio di Riva del Garda ma la fase creativa è stata un po’ particolar­e perché io vivo a Bologna e tutti gli altri a Torino. In quattro weekend a Torino abbiamo scritto l’album dove abbiamo approfitta­to della sala prove degli Zjp, la band da cui provengono i nuovi innesti Gabriele Perrero e Federico Bevacqua».

L’album precedente affrontava un discorso di contaminaz­ione tra musica e arte che traspariva anche nel booklet: in «Canicola» avete proseguito su questa strada?

«No, questa volta abbiamo messo al centro la musica perché ci sembrava conclusa quel tipo di esperienza e rischiavam­o di ripeterci. Dal vivo teniamo attive le collaboraz­ioni con un poeta e due pittori ma gli unici elementi arti- stici di “Canicola” sono la copertina, curata da uno di noi, e il brano Kandinskij».

Com’è nata la collaboraz­ione con un’etichetta importante come la New Model Label?

«Quando abbiamo ultimato il lavoro abbiamo inciso una serie di demo e li abbiamo spediti ad alcune etichette: la New Model Label è stata quella che ha manifestat­o il maggior interesse. Ci siamo trovati molto bene, ci hanno dato carta bianca senza stravolger­e affatto i nostri brani».

La distribuzi­one di «Canicola» via Audioglobe vi garantisce una diffusione molto ampia.

«Per i primi due album abbiamo fatto tutto da noi, avere ora alle spalle una guida esperta è un’altra cosa. Il 26 ottobre avremo in mano i dischi fisici, mentre per la distribuzi­one digitale su Spotify e I-tunes bisognerà aspettare il 2 novembre».

I posti in cui avete deciso di presentare il disco in anteprima non sono certo casuali.

«Già, Torino è la città in cui il disco è stato realizzato e dove abitano la maggior parte di noi, mentre Trento è il capoluogo della nostra regione».

Il titolo «Canicola» riassume l’atmosfera che ha accompagna­to la realizzazi­one di questi nuovi brani

Al tempo dei romani era un periodo destinato alla creazione artistica e prende il nome dalla costellazi­one del Cane Maggiore, dove si trova la stella Sirio

L’esperienza

Abbiamo registrato il nuovo disco al Metro Rec Studio di Riva del Garda. La fase creativa è stata un po’ particolar­e: in quattro weekend a Torino abbiamo scritto l’album dove abbiamo approfitta­to della sala prove degli Zjp, la band da cui provengono i nuovi innesti Perrero e Bevacqua

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