Zobele: «Troppi candidati. Politica disintegrata»
Il presidente degli industriali: «Auspichiamo che chi vince abbia più di 18 consiglieri»
TRENTO Luci e ombre. Il giudizio del presidente di Confindustria Trento Enrico Zobele sulla campagna elettorale che si conclude, è sospeso a metà. «È positivo che i toni del dibattito siano stati ragionevoli, a differenza di quanto sta accadendo in una politica nazionale in campagna elettorale permanente. Ma il fatto che abbiamo 11 candidati presidente e 700 i candidati consiglieri in un territorio di 500 mila abitanti non ci fa onore». Che spiegazione si è dato?
«C’è stata una disintegrazione molecolare della politica trentina. Noi categorie economiche invece siamo andati in direzione contraria stilando come Coordinamento provinciale degli imprenditori un documento unitario con l’indicazione di dieci temi chiave. Da quelli passa la crescita del Trentino per i prossimi dieci anni e su quelli abbiamo cercato il confronto con i candidati».
Il Coordinamento siete voi, Artigiani, Asat, Cooperazione, Confcommercio e Confesercenti. Che riscontri
avete avuto?
«Alcuni candidati hanno recepito, altri in parte, altri per niente, ma lì è una questione di ideologia politica. Poi quando sento il ministro Toninelli che pensa che il tunnel del Brennero sia su gomma, o il ministro Fraccaro che lo vuole chiudere mi cascano le braccia».
È sembrate essere una campagna con molti slogan e pochi contenuti, non crede?
«Sì molti slogan. E si è parlato poco di programmi e molto di candidature, del resto fino a un mese fa le coalizioni si dovevano ancora formare. Poi ci sono state anche molte richieste di appoggi esterni alla politica».
Avete subito pressioni?
Noi siamo apartitici e auspichiamo che chiunque vinca ci riesca con una solida maggioranza.Sarebbe impensabile amministrare con soli 18 consiglieri».
Tonini e Fugatti sono i principali competitor. L’impressione è che siano stati calati entrambi da Roma in
un Trentino geloso dell’autonomia...
«Questo è quanto abbiamo...Ma da parte mia c’è sufficiente tranquillità, conto sul loro buon senso.È l’autonomia che ha fatto crescere il Trentino e non credo che nessuno voglia suicidarsi. E poi ho notato che tutti i candidati hanno detto che per loro l’autonomia
è un pilatro fondamentale».
Tra i vostri dieci temi anche il rapporto tra impresa e università. Voi e i sindacati concordate sulla poca qualificazione di chi s’appresta a entrare nel mondo del lavoro...
«Mi piacerebbe che la prossima amministrazione provinciale istituisse un assessorato dedicato alle categorie economiche e all’internazionalizzazione e alla ricerca scientifica. È da decenni che come Confindustria ci battiamo per avvicinare scuola e impresa. Occorre una migliore programmazione. In Trentino viviamo un paradosso rispetto al resto del Paese...» Quale?
«Ci manca manodopera e lavoro qualificato. Faccio un esempio: nel corso di ingegneria meccatronica ci servirebbero il doppio degli studenti attuali».
La proposta Si istituisca l’assessorato alle categorie economiche e alla ricerca scientifica