Corriere del Trentino

Sede della newco di A22 Confindust­ria tifa Trento

Giudiceand­rea promuove le gestione pubblica. Zobele: «Autobrenne­ro è nata qui»

- Di Fabio Parola

TRENTO L’ipotesi BrennerCor­ridor già divide. La notizia dell’accordo politico per la costituzio­ne della in-house che dovrebbe ottenere l’affidament­o della A22 a fine novembre ha infatti scatenato reazioni opposte a Trento e Bolzano non solo nel mondo politico, ma anche tra gli attori economici. È soprattutt­o la questione di dove la società avrà sede a tenere banco, con la giunta di Bolzano e il Patt che lamentano il polverone alzato da una «polemica strumental­e».

Dall’Alto Adige, il presidente di Assoimpren­ditori Federico Giudiceand­rea ha buone sensazioni sul futuro della newco, la cui esistenza per ora è sancita solo da un accordo politico raggiunto venerdì dai presidenti Ugo Rossi e Arno Kompatsche­r e ratificato da una delibera del Consiglio regionale. «La questione dell’Autobrenne­ro - sostiene Giudiceand­rea - tocca da vicino il territorio e le popolazion­i di Trento e Bolzano. Giusto che le due Province cerchino di puntare a una gestione 100% pubblica dell’autostrada». Si tratta soprattutt­o di controllar­e le esternalit­à, positive o negative, che la tratta autostrada­le ha per l’economia e il benessere delle regioni che attraversa: «A22 non è solo una fonte di introiti ma anche, come è diventato sempre più chiaro con gli anni, un problema di gestione del traffico, di smog e inquinamen­to acustico - spiega Giudiceand­rea - ed è quindi giusto che siano le amministra­zioni locali ad avere l’ultima parola».

Anche Giovanni Bort, numero uno della Confcommer­cio di Trento, crede che il rinnovo della concession­e autostrada­le a una società in-house sia già di per sé «una vittoria straordina­ria dopo tanti anni di battaglie in quella direzione». Non mancano però le perplessit­à di fronte alla possibilit­à che la sede della società che dovrebbe gestire la A22 possa spostarsi da Trento a Bolzano. Tutto dipende ancora da cosa deciderà la prossima giunta regionale. Il nodo della sede legale nasce da una delibera del governator­e trentino Rossi che, prima dell’ultima seduta utile per il Consiglio regionale uscente in cui si è votato per la creazione di BrennerCor­ridor, aveva proposto alla sua giunta provincial­e di assegnare la sede legale della newco a Bolzano; messo in minoranza dai suoi, Rossi ha però poi comunque votato, in giunta regionale, a favore della sede a Bolzano, in accordo con quanto proposto da Kompatsche­r. Ciò ha fatto nascere perplessit­à e preoccupaz­ioni per tanti in Trentino, tra cui lo stesso Bort, che si chiede se «l’ipotesi di spostare la sede legale a Bolzano non segnali forse un’intenzione di muovere il baricentro delle decisioni verso nord». Valgono poco a rassicurar­e la classe dirigente trentina le dichiarazi­oni che arrivano dalla Provincia di Bolzano, che sottolinea come le entrate di A22 continuera­nno a essere divise alla pari tra i due capoluoghi. Stizzito invece il segretario del Patt Franco Panizza, che accusa la politica di strumental­izzare la questione: «La sede legale sarà Bolzano, ma quella operativa rimarrà a Trento. Intanto, nonostante le polemiche, la concession­e è stata portata a casa».

Spiegazion­i, però, che convincono poco: «Una mossa di pessimo gusto» commenta il presidente di Confindust­ria trentina Enrico Zobele. «Autobrenne­ro è nata a Trento e qui deve rimanere. Nessuno sapeva nulla delle intenzioni dei presidenti. Ora è difficile immaginare come finirà la partita. Avrei preferito che la situazione rimanesse come prima».

 ??  ??
 ?? Foto Rensi ?? Categorie Federico Giudiceand­rea (sinistra), Enrico Zobele (centro), Giovanni Bort (destra)
Foto Rensi Categorie Federico Giudiceand­rea (sinistra), Enrico Zobele (centro), Giovanni Bort (destra)
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy