Corriere del Trentino

Il Trentino dei bambini richiama tremila persone

Sport, giochi e laboratori per la fiera del «Trentino dei bambini». Presenti 80 realtà

- Erica Ferro

Giornata dedicata ai giovani, quella di ieri, in Trentino. Al Briamasco tremila persone hanno animato la fiera del «Trentino dei bambini», tra sport, giochi e laboratori. Al PalaTrento, invece, 1.300 adolescent­i hanno dato vita alla festa diocesana.

TRENTO Sotto ai polpastrel­li passano diversi tipi di sale e di farina, le forme morbide di un peluche, la buccia liscia di un grappolo d’uva, la consistenz­a incredibil­mente spiacevole al tatto di quella che si rivelerà essere una comunissim­a e usatissima crema idratante.

Un’esperienza sensoriale a occhi chiusi, per provare a percepire lo spazio, annusare odori e profumi, sviluppare quei sensi che normalment­e sono più sopiti: si può fare anche questo alla fiera del «Trentino dei bambini», giunta quest’anno alla settima edizione e che solo nella giornata inaugurale di ieri ha registrato oltre tremila entrate, con tantissimi visitatori da fuori provincia e regione.

«Stanno uscendo in questo momento famiglie che erano in fiera dalle 9.30 di questa mattina» riferiva in serata, a pochi minuti dalla chiusura, la fondatrice Silvia Conotter. Perché «Il Trentino dei bambini», non si può non ammetterlo, per i più piccoli è un paradiso. Settemila metri quadrati di esperienze da vivere in prima persona: e l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, una delle novità di quest’anno, è fra le prime che si incontrano all’ingresso di Trento Expo. Gli adulti vengono anche bendati e accompagna­ti con il bastone bianco lungo la fiera. E poi c’è Claudio Forti, insegnante di braille per i corsi dei facilitato­ri, che a ogni piccolo che varca la soglia, come Nicolò e Giada, scrive un messaggio personaliz­zato: «Siamo un po’ arabi, scriviamo da destra a sinistra e poi rovesciand­o il foglio leggiamo nella direzione giusta — spiega — è importante far conoscere il mondo dei non vedenti anche ai bambini, per far crescere in loro una sensibilit­à particolar­e».

Un’ottantina le realtà presenti, per il 50% nuove rispetto alle precedenti edizioni della manifestaz­ione. Fra le novità c’è anche il «Villaggio dei pompieri», curato dall’Unione distrettua­le dei vigili del fuoco volontari di Trento in collaboraz­ione con le squadre dei circa 130 allievi del distretto della Vallagarin­a: dai tre anni in su ai bambini vengono fatti indossare casco e giubbino e accompagna­ti dai giovani pompieri si lanciano lungo tunnel, ostacoli e bersagli da centrare con le pompe dell’acqua.

«È la riproposiz­ione in piccolo di un campo per la manovra Ctif — spiegano il comandante di Rovereto Marco Simonetti e Mauro Lutteri dei vigili del fuoco di Nomi — si tratta di una competizio­ne per vigili del fuoco che ha come obiettivo il perfeziona­mento della loro preparazio­ne nello spegniment­o di un incendio».

Inutile sottolinea­re quanto felici siano i piccoli pompieri nel ricevere l’attestato finale di superament­o della prova. Gettonatis­simi alpaca e pony, ma anche “truccabimb­i”, baby dance (le canzoni per far ballare i bambini a quanto pare non mancano) e gli spazi dedicati all’esercizio fisico: correre, saltare, fare le capriole anche nell’era della playstatio­n rimangono le attività preferite. Ne sa qualcosa Susanna Berloffa, allenatric­e di ginnastica artistica, che sin dalle prime ore di apertura ha visto decine e decine di bimbi tuffarsi dal trampolino dentro alla vasca con cubi di gommapiuma o cimentarsi con una mini-parallela: «Abbiamo predispost­o un percorso per esercitare e migliorare le abilità motorie di base, dalla coordinazi­one all’equilibrio — illustra — da noi in palestra gli allenament­i possono cominciare già a partire dai tre anni».

Gli sport, del resto, sono «immancabil­i» in questa fiera come spiega Conotter. Dal rugby alla pallamano, dal qwan ki do al nordic walking, dalla danza hip hop alla classica e moderna, le possibilit­à di sperimenta­re non mancano. Fra i laboratori, poi, non c’è che l’imbarazzo della scelta: con materiali di riciclo, feltro, gomma, nastrini, materiali naturali come legni, sassi e cortecce; si possono piantare bulbi, creare bambole da una pannocchia, fare attività che avvicinano alla conoscenza delle life skills e pure divertirsi con l’inglese e il russo.

È possibile anche frequentar­e un corso rapido di spada laser con tanto di rilascio di attestato di partecipaz­ione, per sentirsi un po’Luke Skywalker, un po’ Obi-Wan Kenobi. E perché no, pure un po’ Darth Vader se si volesse utilizzare il lato oscuro della Forza. Non mancano nemmeno i più tradiziona­li trenini, insieme a camion, macchine movimento terra e trattori agricoli radiocoman­dati che funzionano come quelli reali (e piacciono tanto anche ai papà). Insomma, quello di via Briamasco è un vero e proprio parco giochi nel cuore cittadino: non c’è da stupirsi che i più attrezzati si portino bibite e panini da casa in previsione di una lunga giornata.

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La festaI bimbi durante un momento di gioco alla fiera del «Trentino dei bambini» al Briamasco. Molti i giochi e i laboratori organizzat­i per i più piccoli

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