L’orchestra Haydn nel segno di Volmer
L’ autunno si addice ad Arvo Volmer. E’ la stagione della ripresa autunnale della stagione musicale dell’orchestra regionale Haydn, di cui è ormai collaudato direttore musicale. Ed è il periodo dell’anno speculare a quella primavera che ha visto nascere, lo scorso aprile, suo figlio.
«La primavera 2019 sarà anche quella in cui raccoglieremo i frutti del cambiamento, del rinnovamento dell’orchestra. Stiamo cercando una nuova tromba, due corni compreso il primo corno, un violinista di fila – confida Arvo Volmer – . Mi entusiasmano questi nuovi arrivi». L’organico dell’orchestra Haydn non è oceanico: 46 professori stabili in tutto. I prossimi appuntamenti dell’ orchestra saranno martedì a Bolzano e mercoledì a Trento, poi, serate monografiche beethoveniane, con l’Eroica a far battere i cuori anche a Milano nei giorni successivi. Il 6 e 7 novembre, c’è un cambio sul podio dell’orchestra. Volmer si dedicherà ad altri impegni e la Haydn sarà diretta Michele Mariotti, con Miriam Prandi al violoncello. Il 20 e 21 novembre, bacchetta affidata a Stanislav Kochanovsky (con Bartok tra le esecuzioni), mentre l’11 e il 12 dicembre Yves Abel dirigerà musiche di Ravel e di Britten. Benjamin Bayl sarà sul podio il 18 e il 19 e poi via ai concerti di Capodanno, con lo zenith a Merano il primo gennaio 2019.
Da fine gennaio, riecco Volmer sul podio della Haydn. Con quale programma?
«Con musiche che caratterizzano uno dei legami storici più intriganti tra musicisti: quello tra la famiglia Schumann e Brahms - anticipa il direttore Arvo Volmer - . Sappiamo per certo che sia Schumann sia sua moglie Clara apprezzavano il giovane Brahms. Ma ora guardiamo a Beethoven e ai concerti imminenti anche a Milano, dove rappresenteremo la musica delle due province di casa nostra. Anche i miei colleghi dell’orchestra ne sono molto contenti.
E il compositore Arvo Pärt, sarà protagonista dei prossimi concerti dell’orchestra Haydn? «Ne proporremo il Cantus in memoria di Benjamin Britten - dice Volmer - . Non solo. Il 17 ottobre è stato inaugurato non lontano dalla capitale estone Tallin il Centro Pärt, realizzato da architetti spagnoli, costato 8 milioni di euro e ricco di archivi. Ecco, non appena potrò correrò a visitarlo».