MILLE ROSPI DA INGOIARE
Èlungo l’elenco delle novità portate dalle elezioni di domenica in Alto Adige, necessario analizzarle una per una per capire quale futura giunta ci porteranno.
La prima novità è che la Svp continua a essere un unicum in Europa: con il 41 per cento dei voti resta di gran lunga il partito popolare che da più tempo esprime la maggioranza governativa, un segnale di stabilità che ha tenuto anche dopo la clamorosa sconfitta della Csu in Baviera.
Altrettanto vero è che però la Volkspartei ha perso qualche punto percentuale e soprattutto ha lasciato sul terreno due seggi passando da 17 a 15 . Inoltre Kompatscher non ha sfondato in termini di preferenze personali mentre invece è avanzato il segretario del partito Achammer: anche questo peserà sulle prossime scelte della Svp.
La seconda novità è il trionfo di Köllensperger e del suo team. Nessuno si aspettava un successo di tali dimensioni, nemmeno lui. Le spiegazioni del clamoroso risultato sono diverse e non tutte ancora chiare. Di certo si tratta in qualche modo di un voto di rottura e anti-sistema. Köllensperger è pure il frutto di una congiunzione mediatica assolutamente inedita. Su stampa e tv è sempre stato coccolato e trattato con i guanti e presentato come un «alternativo» positivo. Anche da dentro la Svp ci sono state per lui avventate parole di lode. Aver detto, ad esempio, che «è l’uomo giusto nel partito sbagliato» è stato come dargli il via libera per lasciare i Cinquestelle e fondare il suo team. Ha così raccolto voti non solo al centro ma pure tra i Verdi (che comunque tengono i loro tre consiglieri) ed ha conquistato clamorosamente la destra sudtirolese, il cui crollo rappresenta la terza novità di questa consultazione. Pöder è sparito con i suoi no vax; quelli della Klotz hanno perso un seggio e i Freiheitlichen addirittura quattro. Sei seggi in tutto: quelli conquistati da Köllensperger.
La quarta novità rappresenta la netta vittoria della Lega tra gli elettori italiani, sulla base di un’onda nazionale che pare inarrestabile come pure il voto in Trentino ha abbondantemente dimostrato. Ma c’è stato un certo successo della Lega pure nei paesini di lingua tedesca, compresi quelli della zona di Siusi dove Salvini fu accolto come una star alla festa dei Passerotti di Castelrotto. Compresi i Comuni della Badia, quelli dove pure le parrocchie sono tanto recalcitranti ad accogliere un qualche migrante.
La quinta novità riguarda il gruppo italiano che finalmente «cresce» e passa da cinque a otto consiglieri: anche la composizione della prossima giunta dovrà tenerne conto. Di questi otto ben quattro sono della Lega. Poi c’è Repetto del Pd e qui non si può fare a meno di notare che è stato clamorosamente battuto Tommasini, logorato da un improponibile terzo mandato dopo aver mostrato difficoltà nel ruolo di massimo rappresentante politico della comunità italiana. Il tutto con la conferma che le divisioni fanno male visto che senza l’uscita di Bizzo il Pd avrebbe nuovamente avuto un secondo seggio. Eccoci all’altro consigliere italiano, Nicolini dei Cinquestelle che, se avessero dato retta ai piani di Köllensperger di fare un partito grillino più tedesco avrebbero festeggiato molto di più. Per i Verdi ecco il ritorno in Consiglio del rodatissino Riccardo Dello Sbarba, ormai icona dell’area progressista come lo è per il centrodestra l’ottavo italiano eletto, l’inossidabile Alessandro Urzì.
Ebbene, come vuole lo Statuto tutti i gruppi linguistici dovranno essere rappresentati nella prossima giunta e la Svp avrà bisogno di due italiani. E servirà una maggioranza che arrivi ad almeno 18-19 consiglieri su 35. Sulla carta le strade aperte davanti alla Stella alpina sono molte: può puntare su Pd e Verdi, avendo così i due italiani e garantendosi una maggioranza a quota 19. Oppure, come proposto con giovanile irruenza dal segretario Pd Huber, a Verdi e Partito democratico si potrebbe aggiungere pure il Team Köllensperger. Sulle compatibilità politico-programmatiche tra i tre partiti Huber pensa evidentemente non ci siano problemi. In questo pecca forse di ottimismo. Le ambiguità del team Köllensperger sono quelle che al momento ne hanno fatto la fortuna, come per i Cinquestelle a livello nazionale. Sul doppio passaporto — tema forse destinato a scomparire momentaneamente — l’ex grillino aveva firmato l’appello a Vienna con Svp e destra tedesca, salvo ultimamente abbassare prudentemente i toni. Il Team ha comunque preso i voti che erano propri della destra tedesca: un mondo che prima o poi presenterà il conto. Infine il suo è un partito tedesco, nato proprio per essere tale. Poi ha fatto maquillage inserendo in lista qualche italiano ma dato vero è che tutti i suoi sei eletti sono sudtirolesi doc. Davvero in questa situazione si pensa che la Svp sia interessata non solo a Verdi e Pd ma anche a un altro partito tedesco come quello di Köllensperger? Sarebbe la fine del ruolo stesso della Svp come rappresentante unico dei sudtirolesi.
La terza opzione per la Volkspartei è così quella di una giunta con la Lega: su questo colonne in tempi non sospetti già era stato spiegato che, se solo i numeri usciti dalle urne l’ avessero consentito, sarebbe stata questa la scelta principale. Ebbene le urne hanno dato proprio tale responso: Il Carroccio rimane ora non solo il principale partito degli italiani ma anche quello che porterebbe una futura maggiorazione alla rassicurante quota 19.
Non bastasse, tra i suoi quattro eletti la Lega porta in dote anche una donna, un tassello non insignificante negli equilibri della futura giunta. In più tra i suoi eletti si potrà anche pescare il futuro presidente italiano del Consiglio senza dover fare le capriole. L’argomento principe a favore di una simile opzione pro Lega è comunque che con questa giunta si risolverebbero pure i problemi in Regione e nell’Euregio. Ma soprattutto si avrebbero saldi rapporti con Roma.
Certo, dentro la Svp a non tutti piace Salvini e, diciamo, il suo stile. Ma la ragion politica fa ingoiare mille rospi e poi a Vienna il capo leghista ha buoni amici. Per cui tutti i segnali annunciano un futuro governo provinciale LegaSvp.
Poi staremo a vedere quello che questo significherà per la nostra terra in tempi bui di grande incertezza, con una Europa traballante e sotto assedio. Sperando di non dover pagare un pedaggio troppo alto.
La «tenuta» della Volkspartei, il trionfo (inatteso) di Köllensperger, il gruppo italo-salviniano che cresce Ipotesi per un nuovo governo