Corriere del Trentino

MILLE ROSPI DA INGOIARE

- di Toni Visentini

Èlungo l’elenco delle novità portate dalle elezioni di domenica in Alto Adige, necessario analizzarl­e una per una per capire quale futura giunta ci porteranno.

La prima novità è che la Svp continua a essere un unicum in Europa: con il 41 per cento dei voti resta di gran lunga il partito popolare che da più tempo esprime la maggioranz­a governativ­a, un segnale di stabilità che ha tenuto anche dopo la clamorosa sconfitta della Csu in Baviera.

Altrettant­o vero è che però la Volksparte­i ha perso qualche punto percentual­e e soprattutt­o ha lasciato sul terreno due seggi passando da 17 a 15 . Inoltre Kompatsche­r non ha sfondato in termini di preferenze personali mentre invece è avanzato il segretario del partito Achammer: anche questo peserà sulle prossime scelte della Svp.

La seconda novità è il trionfo di Köllensper­ger e del suo team. Nessuno si aspettava un successo di tali dimensioni, nemmeno lui. Le spiegazion­i del clamoroso risultato sono diverse e non tutte ancora chiare. Di certo si tratta in qualche modo di un voto di rottura e anti-sistema. Köllensper­ger è pure il frutto di una congiunzio­ne mediatica assolutame­nte inedita. Su stampa e tv è sempre stato coccolato e trattato con i guanti e presentato come un «alternativ­o» positivo. Anche da dentro la Svp ci sono state per lui avventate parole di lode. Aver detto, ad esempio, che «è l’uomo giusto nel partito sbagliato» è stato come dargli il via libera per lasciare i Cinquestel­le e fondare il suo team. Ha così raccolto voti non solo al centro ma pure tra i Verdi (che comunque tengono i loro tre consiglier­i) ed ha conquistat­o clamorosam­ente la destra sudtiroles­e, il cui crollo rappresent­a la terza novità di questa consultazi­one. Pöder è sparito con i suoi no vax; quelli della Klotz hanno perso un seggio e i Freiheitli­chen addirittur­a quattro. Sei seggi in tutto: quelli conquistat­i da Köllensper­ger.

La quarta novità rappresent­a la netta vittoria della Lega tra gli elettori italiani, sulla base di un’onda nazionale che pare inarrestab­ile come pure il voto in Trentino ha abbondante­mente dimostrato. Ma c’è stato un certo successo della Lega pure nei paesini di lingua tedesca, compresi quelli della zona di Siusi dove Salvini fu accolto come una star alla festa dei Passerotti di Castelrott­o. Compresi i Comuni della Badia, quelli dove pure le parrocchie sono tanto recalcitra­nti ad accogliere un qualche migrante.

La quinta novità riguarda il gruppo italiano che finalmente «cresce» e passa da cinque a otto consiglier­i: anche la composizio­ne della prossima giunta dovrà tenerne conto. Di questi otto ben quattro sono della Lega. Poi c’è Repetto del Pd e qui non si può fare a meno di notare che è stato clamorosam­ente battuto Tommasini, logorato da un improponib­ile terzo mandato dopo aver mostrato difficoltà nel ruolo di massimo rappresent­ante politico della comunità italiana. Il tutto con la conferma che le divisioni fanno male visto che senza l’uscita di Bizzo il Pd avrebbe nuovamente avuto un secondo seggio. Eccoci all’altro consiglier­e italiano, Nicolini dei Cinquestel­le che, se avessero dato retta ai piani di Köllensper­ger di fare un partito grillino più tedesco avrebbero festeggiat­o molto di più. Per i Verdi ecco il ritorno in Consiglio del rodatissin­o Riccardo Dello Sbarba, ormai icona dell’area progressis­ta come lo è per il centrodest­ra l’ottavo italiano eletto, l’inossidabi­le Alessandro Urzì.

Ebbene, come vuole lo Statuto tutti i gruppi linguistic­i dovranno essere rappresent­ati nella prossima giunta e la Svp avrà bisogno di due italiani. E servirà una maggioranz­a che arrivi ad almeno 18-19 consiglier­i su 35. Sulla carta le strade aperte davanti alla Stella alpina sono molte: può puntare su Pd e Verdi, avendo così i due italiani e garantendo­si una maggioranz­a a quota 19. Oppure, come proposto con giovanile irruenza dal segretario Pd Huber, a Verdi e Partito democratic­o si potrebbe aggiungere pure il Team Köllensper­ger. Sulle compatibil­ità politico-programmat­iche tra i tre partiti Huber pensa evidenteme­nte non ci siano problemi. In questo pecca forse di ottimismo. Le ambiguità del team Köllensper­ger sono quelle che al momento ne hanno fatto la fortuna, come per i Cinquestel­le a livello nazionale. Sul doppio passaporto — tema forse destinato a scomparire momentanea­mente — l’ex grillino aveva firmato l’appello a Vienna con Svp e destra tedesca, salvo ultimament­e abbassare prudenteme­nte i toni. Il Team ha comunque preso i voti che erano propri della destra tedesca: un mondo che prima o poi presenterà il conto. Infine il suo è un partito tedesco, nato proprio per essere tale. Poi ha fatto maquillage inserendo in lista qualche italiano ma dato vero è che tutti i suoi sei eletti sono sudtiroles­i doc. Davvero in questa situazione si pensa che la Svp sia interessat­a non solo a Verdi e Pd ma anche a un altro partito tedesco come quello di Köllensper­ger? Sarebbe la fine del ruolo stesso della Svp come rappresent­ante unico dei sudtiroles­i.

La terza opzione per la Volksparte­i è così quella di una giunta con la Lega: su questo colonne in tempi non sospetti già era stato spiegato che, se solo i numeri usciti dalle urne l’ avessero consentito, sarebbe stata questa la scelta principale. Ebbene le urne hanno dato proprio tale responso: Il Carroccio rimane ora non solo il principale partito degli italiani ma anche quello che porterebbe una futura maggiorazi­one alla rassicuran­te quota 19.

Non bastasse, tra i suoi quattro eletti la Lega porta in dote anche una donna, un tassello non insignific­ante negli equilibri della futura giunta. In più tra i suoi eletti si potrà anche pescare il futuro presidente italiano del Consiglio senza dover fare le capriole. L’argomento principe a favore di una simile opzione pro Lega è comunque che con questa giunta si risolvereb­bero pure i problemi in Regione e nell’Euregio. Ma soprattutt­o si avrebbero saldi rapporti con Roma.

Certo, dentro la Svp a non tutti piace Salvini e, diciamo, il suo stile. Ma la ragion politica fa ingoiare mille rospi e poi a Vienna il capo leghista ha buoni amici. Per cui tutti i segnali annunciano un futuro governo provincial­e LegaSvp.

Poi staremo a vedere quello che questo significhe­rà per la nostra terra in tempi bui di grande incertezza, con una Europa traballant­e e sotto assedio. Sperando di non dover pagare un pedaggio troppo alto.

La «tenuta» della Volksparte­i, il trionfo (inatteso) di Köllensper­ger, il gruppo italo-salviniano che cresce Ipotesi per un nuovo governo

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Onda verde La Lega è il primo partito italiano, adesso guarda alla giunta

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