Kaswalder si mette a disposizione «La mia storia è nota, aspettiamo»
TRENTO Si presenta come l’ultimo vero autonomista e non risparmia critiche a suoi ex colleghi del Patt che a suo parere nella tornata elettorale del 2013 si sono uniti al partito solo per assicurarsi un posto in giunta provinciale.
Walter Kaswalder ce l’ha fatta: dopo essere stato espulso dal Partito autonomista trentino tirolese nel gennaio 2017 e aver fondato il suo partito personale nel maggio dello stesso anno, con gli Autonomisti Popolari ha raccolto poco meno del 3% ed è entrato nel consiglio provinciale in coalizione con il neo presidente leghista Maurizio Fugatti.
Consigliere, un buon traguardo?
«Certamente. Siamo partiti in tempi corti e non siamo riusciti a organizzarci come avremmo voluto in tutto il territorio, ma siamo riusciti a superare il quorum. Ha pagato l’esperienza del movimento autonomista di vecchia guardia. Le persone riconoscono la coerenza e la premiano».
Come sarà vedere i suoi vecchi colleghi nei banchi dell’opposizione?
«Gli farà bene. Dopo tanti anni al comando forse nei banchi dell’opposizione impareranno che la politica non si fa nei palazzi, ma tra la gente, con molta attenzione al decentramento e ai temi quali guardie mediche, servizi alle persone e asili nido. La politica “trentocentrica” non ha pagato e il Patt è passato da otto consiglieri a quattro.Ora ci si avvia alla definizione della giunta».
Lei ha desideri o aspettative?
«Abbiamo tutti sottoscritto piena fiducia a Fugatti che è il solo responsabile di ogni decisione. Per quanto riguarda assessori e presidente io non mi esprimo, ci si siederà al tavolo, verranno decisi e poi comunicati. Certo, la mia storia è nota: quarant’anni direttore di banca, trentacinque amministratore comunale a diversi livelli e con diversi ruoli tra sindaco, vicesindaco e consigliere all’autonomia. Io non chiedo niente, sarà Fugatti a scegliere il profilo migliore per ogni ruolo».
Il futuro Il Patt si è dimezzato, gli farà bene stare un po’ all’opposizione
Il progetto
Il politico: «Autonomia salda. Penso a una delega per la gestione dei grandi carnivori»
Il partito Abbiamo raggiunto il quorum, ha pagato l’esperienza della vecchia guardia autonomista
Come si esprime sul rischio, paventato da più parti, che il governo della Lega limiti l’autonomia trentina?
«La campagna elettorale del Patt è stata fatta tutta per far paura in questo senso. Ma non è vero. Proprio per questo è stato preparato un documento firmato con Salvini che garantisce il rispetto della cornice regionale autonoma nel quale sono stati inseriti tutti i temi cari agli autonomisti, tra cui Euregio e Tirolo. In ogni caso il mio compito in consiglio sarà garantire che la nostra autonomia non venga intaccata, anzi rinforzata. Sto già pensando a una delega per la gestione dei grandi carnivori, per esempio i lupi, che si stanno muovendo in Val di Gresta».