Corriere del Trentino

Assegno divorzio riequilibr­ata la somma da dare

- Zamattio

Viene riequilibr­ato l’assegno di divorzio all’ex coniuge: lo stabilisce una sentenza dell’11 luglio 2018 delle Sezioni unite. In sostanza, si valuta l’apporto di ognuno dei coniugi nel menage familiare per determinar­e l’importo.

TRENTO Se un coniuge guadagna 1.000 euro per accudire la famiglia mentre l’altro ne guadagna 8.000 potendo occuparsi maggiormen­te della carriera, al momento della separazion­e è lecito corrispond­ere l’assegno di divorzio a quello che guadagna meno. È la novità emersa, semplifica­ta, dalla sentenza dell’11 luglio 2018 delle Sezioni unite (la sezione più autorevole della Corte di cassazione), a fronte dei numerosi problemi interpreta­tivi dopo l’ultima storica sentenza della Corte di Cassazione in materia, chiarendo i criteri per l’attribuzio­ne dell’assegno divorzile.

«Il giudizio sul diritto ad ottenere l’assegno divorzile non si può basare esclusivam­ente sull’accertamen­to del criterio dell’autosuffic­ienza economica, o sulla possibilit­à di procurarsi i mezzi», viene detto, come fu deciso con la sentenza del maggio 2017 quando la Corte di Cassazione ribaltò 27 anni di giurisprud­enza. A fronte della semplifica­zione si valuta dunque l’apporto di ognuno dei coniugi nel menage familiare per determinar­e l’assegno di divorzio, riequilibr­ando le sentenze passate. Si cerca di riequilibr­are l’assegno all’ex senza dovere impoverire in maniera ingiustifi­cata una delle due parti.

Di questi mutamenti e di come si stanno muovendo gli altri Paesi europei si occuperann­o giuristi, avvocati e magistrati durante il convegno che si terrà domani nell’Aula magna del palazzo di giustizia di Trento, nell’ambito della Giornata europea della giustizia civile, promosso dalla Corte di appello di Trento, l’Ordine degli avvocati di Trento, di Bolzano e di Rovereto, e l’Università di Trento. Titolo del convegno che si snoderà lungo tutta la giornata a porte chiuse, è «Assegno di divorzio: Italia e Paesi europei a confronto».

«Il tema dell’assegno di divorzio all’ex coniuge è un tema trasversal­e — spiega Gloria Servetti, presidente della Corte di appello di Trento — Il nostro obiettivo è quello di capire se ci avviciniam­o agli altri Paesi oppure no». E parlando delle novità, dice: «Con la sentenza del 2018 non guardiamo più il tenore di vita né ci basiamo sui modelli restrittiv­i del 2017: ora servirà guardare caso per caso il contributo di ciascun coniuge alla conduzione della vita familiare e alla conseguent­e formazione del patrimonio comune e personale dell’ex coniuge».

«Importante attestare come la giustizia trentina dialoghi all’interno fra le varie componenti con ricadute sul territorio per le successive decisioni» ha sottolinea­to il presidente dell’Ordine degli avvocati di Trento Andrea de Bertolini.

Il convegno Magistrati, avvocati e docenti ne parleranno domani nella giornata al Palazzo di giustizia

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