Corriere del Trentino

Il museo delle donne, trent’anni in tre mostre

Merano: la struttura compie 30 anni e festeggia con tre mostre ed eventi contro gli stereotipi

- Visentin

sulle prossime iniziative.

«L’obiettivo della rete internazio­nale è dare visibilità alle donne, incoraggia­re la cultura femminile, promuovere la ricerca e la formazioni sui temi di parità e diritti. Abbiamo tante idee e progetti ancora da realizzare. Vogliamo sviluppare ulteriorme­nte la sinergia internazio­nale e lo scambio con i musei di tutto il mondo, attraverso convegni, workshop, mostre».

In un momento storico in cui la gender equality e la parità di diritti, ma anche di stipendi, tra uomini e donne è al centro del dibattito internazio­nale, il Museo delle Donne di Merano ha precorso i tempi e inaugurato una piccola rivoluzion­e, perchè il motivo per cui è nato è stato occupare lo spazio di un mondo che era tradiziona­lmente solo maschile: i musei. «Da sempre sono i musei che decidono cosa sia significat­ivo dal punto di vista storico e artistico e quindi degno di essere colleziona­to, tramandato, ricordato spiega la direttrice Sigrid Prader - . Da secoli i musei hanno anche deciso cosa escludere, cosa definire meno importante. E tra le “cose meno importanti” hanno messo cultura, azioni e opere realizzate da donne. Così i musei delle donne entrano prepotente­mente in questo squilibrio di genere e portano nella realtà sociale e culturale il pensiero, la storia, l’arte, la cultura femminile».

Il futuro? «E’ importante mantenere un carattere innovativo. Noi e anche gli altri musei delle donne abbiamo ormai superato il limite di un museo tradiziona­le, già da tempo ci occupiamo anche di temi considerat­i tabù che hanno innescato discussion­i socio-politiche».

Nel viaggio attraverso gli ultimi 200 anni che offre la struttura di Merano, gli oggetti di uso quotidiano in esposizion­e rispecchia­no, anno dopo anno, la situazione economica e sociale delle donne. «L’obiettivo - chiarisce Sigrid Prader - è sia rendere visibili immagini e modelli femminili, sia interrogar­ne l’interpreta­zione corrente. L’analisi e il confronto è ricco di spunti di riflession­e. Ad esempio se 50 anni fa la moda condiziona­va le donne attraverso i corsetti, oggi la libertà è solo apparente. Rifarsi il seno, essere magre e depilate è comunque un tipo di condiziona­mento ben lontano dalla libertà».

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Immagini del museo.E la direttrice Sigrid Prader con le donne senegalesi, rete internazio­nale
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