Pallaver: «Ha vinto il voto moderato»
Per il politologo «molti italiani ora saliranno sul carro del vincitore»
dagli italiani ai tedeschi.»
Questa volta?
«Sono stati i cittadini di madrelingua tedesca a votare meno. Circa 5 punti in percentuale di meno.»
Questo ci porta ad analizzare il sistema dei partiti.
«Fino a qualche anno fa questo sistema si sviluppava in modo centrifugo: dal punto di vista della Autonomia, venivano premiati i partiti estremi. Nel 2013 i partiti secessionisti erano al 27,2%. Ora si sono fermati al 12,2% e abbiamo registrato un deflusso verso i partiti autonomisti. Meno della metà.»
E dal punto di vista ideologico?
«Sull’asse destra/sinistra, dopo anni di destra, ci si è spostati nuovamente verso il centro.»
La rappresentanza italiana si è poi decisamente rafforzata.
«Cinque anni fa i consiglieri erano 5. Ora 8. E i ladini sono raddoppiati.»
Restano da analizzare le chances dei diversi assetti di giunta. Ma prima le chiedo: con un occhio alla storia delle elezioni locali, quanto peserà lo spoil system? E quanti cercheranno di salire sul carro del vincitore?
«Riguardo lo spoil system, ogni partito dopo un’elezione cerca di piazzare i suoi. La Lega lo farà in ogni caso, anche se la Svp farà di tutto per arginarla. Motivo: la Stella alpina potrebbe pensare che la vittoria della Lega sia legata ad una fase transitoria. Intendiamoci, siamo sul piano della speculazione, delle ipotesi.»
E in questa provincia, storicamente, si sale sul carro del vincitore?
«Si sale sempre, si è sempre saliti. Un esempio? Gli italiani saliranno sul carro del Carroccio. »
I temi della campagna elettorale sono stati vicini alle esigenze di chi ha vota-
Günther Pallaver
to?
«Il dibattito è stato abbastanza scarso. Alcuni temi, come la sanità, sono stati affrontati. Nel mondo tedesco si è parlato del “troppo”: Troppo turismo, troppo traffico, troppi pesticidi. Ma non si è andati oltre.»
Con chi secondo lei la Svp formerà la giunta provinciale?
«Le ipotesi sono tre. Un’alleanza Svp-Lega, con l’ostacolo dell’antieuropeismo del partito salviniano. Un accordo tra gli stessi due partiti ma di tipo «etnico» senza accordo sul programma. E un’alleanza Svp-Verdi-Pd.»
Ipotesi, quest’ultima, che qualcuno nel Pd caldeggia anche pensando a un “do ut des” alle prossime Comunali a Merano, dove sarebbe supportato un nuovo sindaco Svp.