«Sait, ora basta azioni di forza»
Coop, parla Mattarei: le soluzioni si cercano con responsabilità
«Molti pensano di interpretare il pensiero della politica sindacale federale, ma pochi ci riescono». Niente mezzi termini per la presidente Federcoop Marina Mattarei, che ieri aveva commentato con soddisfazione il rinnovo del contratto ortofrutta da tempo bloccato con un’allusione alle difficoltà incontrate al Sait: «È un segnale positivo di buone relazioni tra aziende e personale. Ciò dimostra che è sempre possibile arrivare ad un accordo se le parti si impegnano a raggiungerlo con senso di responsabilità e di visione di insieme». Dichiarazione che da alcune parti era stata salutata come critica alla disdetta del contratto integrativo da tremila euro lordi all’anno da parte dell’azienda, che ha portato allo sciopero di quattro giorni.
«C’è necessità di chiarezza. Non ho dato stoccate a nessuno, e quando lo faccio cito nomi e cognomi. In questo caso ho fatto riferimento a un approccio metodologico che nelle trattative sindacali deve contraddistinguere il mondo cooperativo. Un richiamo istituzionale doveroso che riguarda alcune linee guida della federazione, alle quali le singole realtà possono scegliere di uniformarsi, come no. Mi preme che questa vicenda rientri nei canoni standard delle trattative sindacali: anche le azioni di forza devono ritornare in un contesto di dialogo, per il benessere dei lavoratori». Nessuna accusa di maggiore o minore responsabilità, ma un richiamo al volto pubblico della Federazione: «La filiera di consumo non ha bisogno di questo tipo di rappresentazione mediatica, che non aiuta e anzi danneggia i soci. Va bene la dialettica forte, ma con la consapevolezza che le soluzioni vanno ricercate con senso di responsabilità. Si parla di lavoro e sostenibilità dell’azienda, due elementi che hanno pari dignità. La federazione è a disposizione per aiutare la mediazione se Sait crederà che ciò possa aiutare. In caso contrario, l’azienda è libera di portare avanti la negoziazione in autonomia, trattandosi di un integrativo aziendale».
Allo stesso modo, la Federazione respinge con forza le dichiarazioni rivolte oggi dal segretario della Filcams Cgil Roland Caramelle alla presidente Mattarei, accusata di non aver fatto nulla per il ri- collocamento dei lavoratori licenziati dal consorzio. Caramelle, segretario ieri riconfermato alla guida della categoria, ha parlato di «silenzio e complicità», sottolineando come ad oggi si sia dimostrato nullo l’impegno di ricollocare alcune dei dipendenti licenziati all’interno del mondo cooperativo. «Nessun ritardo, seguiamo la procedura coerentemente con l’accordo sottoscritto con Provincia autonoma e sindacati. Il resto sono solo gratuite illazioni» ribattono da via Segantini, sottolineando come l’accordo tra Provincia, Federazione e organizzazioni sindacali preveda la ricollocazione entro 24 mesi dal licenziamento, che è stato comunicato agli ex dipendenti tramite lettera nei primi giorni di aprile 2018.
Caramelle Nel ricollocamento dei lavoratori licenziati dal Sait ci sono ritardi