Fugatti prepara un piano straordinario
Il neopresidente: «Ora piano economico straordinario per i danni e nuovi sistemi di prevenzione»
«Se servono a difendere il territorio da calamità naturali i soldi non sono mai sufficienti». Lo spiega il neo governatore Maurizio Fugatti, pronto a varare un piano economico straordinario per coprire i danni.
TRENTO Maurizio Fugatti tecnicamente è ancora un presidente della Provincia in pectore. Ma al Corriere del Trentino parla già da uomo di governo. Voleva aspettare la proclamazione ufficiale di lunedì, il neopresidente, ma l’emergenza maltempo che ha travolto la provincia lo mette nelle condizioni di anticipare i tempi e indossare per la prima volta — almeno mediaticamente — il vestito istituzionale.
«Voglio ringraziare — dice — Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e tutti i sindaci dei paesi colpiti perché sono stati esemplari. Se il Trentino nel complesso ha limitato i danni rispetto a quello che poteva essere il potenziale pericolo, è grazie a un sistema di pianificazione, prevenzione e gestione dell’emergenza invidiabile e di primo livello. Abbiamo dimostrato la nostra efficienza operativa anche nell’apertura della galleria Adige-Garda che ha permesso di aiutare anche il Veneto».
Un sistema, quello di protezione territoriale, per cui la Provincia spende complessivamente 53 milioni di euro l’anno (circa 100 euro a cittadino). Soldi stanziati all’interno di un preciso piano pluriennale predisposto in questi dieci anni dai predecessori di Fugatti. Il quale non solo riconosce nella fattispecie la bontà del lavoro svolto («Soldi ben spesi, se il Trentino ha retto l’urto di un’emergenza che non si vedeva da 52 anni è proprio grazie agli investimenti fatti »), ma rivela che se sarà necessario si potranno implementare i fondi per la prevenzione: «Vogliamo mantenere la direzione intrapresa, ma sia chiaro un principio: se servono a difendere il territorio da calamità naturali, i soldi da spendere di per sé non sono mai sufficienti, anche perché le esigenze cambiano». Fugatti si riferisce ai mutamenti climatici in atto nel pianeta: «Nei giorni scorsi è caduta una quantità di pioggia in poche ore che in passato era impensabile. È evidente che questo ci deve far riflettere su quello che ancora nel nostro sistema non funziona rispetto alla continua evoluzione dei pericoli. Studieremo nuovi piani di prevenzione».
Tra le criticità individuate dalla bufera di pioggia e vento di domenica e lunedì, la gestione dei piccoli torrenti e la caduta degli alberi: «Ma ora non sarebbe serio criticare qualcuno, sarebbe fuori luogo e inopportuno. Credo però che la prevenzione di certe si- tuazioni possa migliorare ulteriormente».
Questo nel medio periodo, ora quello che preme a Fugatti è attuare, appena s’insedierà, un piano economico straordinario di copertura dei danni che il maltempo ha lasciato in eredità: «Faremo una stima di quanto è stato danneggiato. Dobbiamo cercare di far tornare al più presto alla normalità le comunità colpite».
E s e c’è chi collega l’aumento del rischio allagamenti ed esondazioni a un’eccessiva cementificazione, Fugatti respinge al mittente l’etichetta di una Lega contro l’ambiente e pro-cemento: «Noi siamo per l’ambiente e lo saremo sempre. Altra cosa è l’ambientalismo, che è una deriva ideologica che con la difesa vera dell’ambiente poco c’entra. Quell’ambientalismo che vorrebbe bloccare la Valdastico e la terza corsia della A-22. Essere per l’ambiente invece è volere mettere in sicurezza idrogeologica il nostro territorio».
Distinguo Noi della Lega siamo sempre stati per l’ambiente, non come gli ambientalisti
Cambiamenti clima Oggi, in poche ore, cade più pioggia che in passato. Va migliorato ciò che non funziona