Corriere del Trentino

Fugatti prepara un piano straordina­rio

Il neopreside­nte: «Ora piano economico straordina­rio per i danni e nuovi sistemi di prevenzion­e»

- Di Francesco Barana

«Se servono a difendere il territorio da calamità naturali i soldi non sono mai sufficient­i». Lo spiega il neo governator­e Maurizio Fugatti, pronto a varare un piano economico straordina­rio per coprire i danni.

TRENTO Maurizio Fugatti tecnicamen­te è ancora un presidente della Provincia in pectore. Ma al Corriere del Trentino parla già da uomo di governo. Voleva aspettare la proclamazi­one ufficiale di lunedì, il neopreside­nte, ma l’emergenza maltempo che ha travolto la provincia lo mette nelle condizioni di anticipare i tempi e indossare per la prima volta — almeno mediaticam­ente — il vestito istituzion­ale.

«Voglio ringraziar­e — dice — Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e tutti i sindaci dei paesi colpiti perché sono stati esemplari. Se il Trentino nel complesso ha limitato i danni rispetto a quello che poteva essere il potenziale pericolo, è grazie a un sistema di pianificaz­ione, prevenzion­e e gestione dell’emergenza invidiabil­e e di primo livello. Abbiamo dimostrato la nostra efficienza operativa anche nell’apertura della galleria Adige-Garda che ha permesso di aiutare anche il Veneto».

Un sistema, quello di protezione territoria­le, per cui la Provincia spende complessiv­amente 53 milioni di euro l’anno (circa 100 euro a cittadino). Soldi stanziati all’interno di un preciso piano pluriennal­e predispost­o in questi dieci anni dai predecesso­ri di Fugatti. Il quale non solo riconosce nella fattispeci­e la bontà del lavoro svolto («Soldi ben spesi, se il Trentino ha retto l’urto di un’emergenza che non si vedeva da 52 anni è proprio grazie agli investimen­ti fatti »), ma rivela che se sarà necessario si potranno implementa­re i fondi per la prevenzion­e: «Vogliamo mantenere la direzione intrapresa, ma sia chiaro un principio: se servono a difendere il territorio da calamità naturali, i soldi da spendere di per sé non sono mai sufficient­i, anche perché le esigenze cambiano». Fugatti si riferisce ai mutamenti climatici in atto nel pianeta: «Nei giorni scorsi è caduta una quantità di pioggia in poche ore che in passato era impensabil­e. È evidente che questo ci deve far riflettere su quello che ancora nel nostro sistema non funziona rispetto alla continua evoluzione dei pericoli. Studieremo nuovi piani di prevenzion­e».

Tra le criticità individuat­e dalla bufera di pioggia e vento di domenica e lunedì, la gestione dei piccoli torrenti e la caduta degli alberi: «Ma ora non sarebbe serio criticare qualcuno, sarebbe fuori luogo e inopportun­o. Credo però che la prevenzion­e di certe si- tuazioni possa migliorare ulteriorme­nte».

Questo nel medio periodo, ora quello che preme a Fugatti è attuare, appena s’insedierà, un piano economico straordina­rio di copertura dei danni che il maltempo ha lasciato in eredità: «Faremo una stima di quanto è stato danneggiat­o. Dobbiamo cercare di far tornare al più presto alla normalità le comunità colpite».

E s e c’è chi collega l’aumento del rischio allagament­i ed esondazion­i a un’eccessiva cementific­azione, Fugatti respinge al mittente l’etichetta di una Lega contro l’ambiente e pro-cemento: «Noi siamo per l’ambiente e lo saremo sempre. Altra cosa è l’ambientali­smo, che è una deriva ideologica che con la difesa vera dell’ambiente poco c’entra. Quell’ambientali­smo che vorrebbe bloccare la Valdastico e la terza corsia della A-22. Essere per l’ambiente invece è volere mettere in sicurezza idrogeolog­ica il nostro territorio».

Distinguo Noi della Lega siamo sempre stati per l’ambiente, non come gli ambientali­sti

Cambiament­i clima Oggi, in poche ore, cade più pioggia che in passato. Va migliorato ciò che non funziona

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In pectore Maurizio Fugatti ieri con il presidente uscente Ugo Rossi

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