Dao, disdetto il contratto con Movitrento
La coop gestisce il reparto ortofrutta da 20 anni. Bassios: «Chiediamo garanzie occupazionali»
Non solo Sait, atmosfera pesante anche in Dao. La coop ha disdetto il contratto per la gestione del comparto ortofrutta che impegnava Movitrento da 20 anni. Nel cambio di appalto a rischio 40 addetti.
TRENTO Si apre un nuovo fronte nella grande distribuzione cooperativa. La Dao, che gestisce il marchio Conad in Trentino, Alto Adige e Veneto, ha annunciato ai sindacati la disdetta degli accordi con la cooperativa Movitrento, con cui il rapporto durava da vent’anni. A rischio il lavoro di 40 persone, perché non è chiaro se ci siano garanzie per loro di mantenere il posto in caso di cambio di appalto. La Movitrento ha tempo fino al 15 novembre per fare una nuova proposta alla coop guidata da Ivan Odorizzi. La disdetta sarà operativa dall’inizio del 2019.
Movitrento, al cui vertice c’è Marina Castaldo, già presidente di Federcoop, era presa di mira nei mesi scorsi perché forniva servizi al Sait a un costo relativamente basso, mentre il consorzio aveva in cassa integrazione una fetta del personale, parte dei quali — 80 persone — è stata poi licenziata. «Adesso si cerca di abbassare i prezzi ulteriormente? — si chiede Vassilios Bassios della Uiltucs — Il mondo cooperativo in questo modo sta andando allo sfascio: se tutto si basa sul prezzo e l’abbassamento delle paghe delle persone, non se ne esce».
Insomma, si trova sempre qualcuno che costa di meno. I 40 addetti di Movitrento in Dao si occupano della gestione del magazzino ortofrutta e delle pulizie. «Chiediamo l’immediata convocazione da parte della direzione Dao — riprende Bassios — per capire i motivi di una soluzione così drastica, cosa contiene il capitolato relativo al nuovo appalto e se ci saranno garanzie rispetto alla piena occupazione degli addetti, alla loro retribuzione e al rispetto del contrat- to nazionale del terziario». «Vogliamo evitare — prosegue il sindacalista — che l’assegnazione dell’appalto a una ditta diversa possa mettere a repentaglio i posti di lavoro. Il contratto del commercio, infatti, non prevede nessuna clausola di salvaguardia rispetto al passaggio automatico dei dipendenti e quindi se l’appalto venisse assegnato a una società diversa da Movitrento, la nuova ditta non sarebbe obbligata ad assumere tutti i dipendenti ora occupati». La Uiltucs chiama in causa anche la presidente di Federcoop Marina Mattarei.