Corriere del Trentino

Le sculture firmate Weber ispirate dal mondo del culto

La mostra dell’artista trentino apre a Bruxelles dal 28 novembre. Sculture di dei e idoli rivisitati

- Brugnara

«Island Ish» Nelle opere uno sguardo onirico e aspro

«Dei e idoli rivisitati con una distanza e un relativism­o contempora­nei, una coscienza dell’artificio derisoria ma anche angoscia, nella quale ci trascinano gli eccessi del nostro mondo, fuoriescon­o dal suo universo onirico, al tempo stesso aspro, disperato e auto-ironico».

Con questo sguardo che indaga la complessit­à dell’ispirazion­e, il curatore Emmanuel Lambion conduce al cuore dell’estetica di Pietro Weber (Cles, 1959), l’artista trentino scelto per partecipar­e a Island-ish – Le potenziali­tà di un’isola, la mostra che sarà inaugurata il 28 novembre tra le 19 e le 21 all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles (aperta fino all’8 gennaio).

Tra le tappe importanti della carriera di Weber, nel 2000 la partecipaz­ione a Torinonond­orme presso il teatro Agnelli; nel 2002 la Biennale d’arte contempora­nea africana a Dakar; nel 2007 il conseguime­nto del premio Viaggio attraverso la ceramica a Vietri sul Mare; la personale del 2013 Sentinelle presso il Castello di Aglié e, appunto, il suo progetto per In Insula residenze, presso l’isola di Comacina, sul lago di Como, da cui scaturisce l’attuale mostra.

Organizzat­a dalla Federazion­e Vallonia-Bruxelles, la Comunità fiamminga, la Fondazione Isola Comacina, l’Accademia di Brera e lo stesso Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, accanto a quelle di Weber, Island-ish, propone le opere di altri otto tra artiste e artisti: le italiane Marta Colombo e Alice Pedroletti, i belgi Joachim Coucke, Aurore Dal Mas, Peter De Cupere, João Freitas, Élise Peroi, Richard Venlet. Si tratta di una selezione tra gli oltre cento partecipan­ti che dal 2011 hanno soggiornat­o nelle case moderniste di Pietro Ingeri, sull’isola Comacina, nell’ambito di un programma diretto congiuntam­ente dai soggetti organizzat­ori della mostra. «La residenza offre senz’altro un’esperienza di isolamento, di parentesi temporale in un ambiente particolar­e, pieno di storia, al tempo stesso occultata dal passato tumultuoso dell’isola e ricoperta dalla vegetazion­e lussureggi­ante e quasi mediterran­ea, tipica del microclima di questa zona del lago Como», osserva Lambion.

La residenza di Weber, avvenuta nel 2015, si concludeva con un percorso espositivo presso la Chiesa di San Cristoforo a Brera. Ora, per la mostra di Bruxelles, il curatore ha optato per una ventina di suoi lavori: «Un universo ricco di riferiment­i attraversa l’opera di Pietro Weber, scultore, disegnator­e e ceramista italiano, che opera un po’ a margine del mondo dell’arte», spiega. Durante il suo soggiorno sull’isola, ha realizzato piccoli disegni su cera. «Ho preferito, però, concentrar­mi sul suo lavoro di ceramista, in quanto, per utilizzare le parole di Roberto Maria Siena, esprime la sua passione per il mondo del culto – dice —. Per ricordare il ricco e tragico passato dell’isola, ho scelto di presentare una selezione di sculture appartenen­ti alla serie Arcani, con nomi suggestivi (la Giustizia irta di spuntoni, la Papessa, il Carro ) e alcuni Altaretti portatili, altari agli dei Lari dall’umanità tormentata».

Lambion ha ideato l’esposizion­e

 Weber nel suo lavoro di ceramista e con le collezioni Arcani e Altaretti esprime la passione per il mondo del culto

Il curatore Lambion:

concentran­dosi sugli artisti legati per lo più alle arti plastiche, giocando piuttosto sulla complement­arietà e sulla diversità delle discipline, «privilegia­ndo gli approcci laterali e particolar­i del lavoro di ogni artista e favorendo le proposte immaterial­i o etero-sensoriali».

Il caso più emblematic­o, in tal senso, è forse rappresent­ato in mostra dai «ritratti olfattivi che si rifanno al concetto stessi di insularità e di isola» realizzati da Peter De Cupere, L’estetica di Weber ci sembra richiamare invece a un atteggiame­nto di incantata contemplaz­ione, una parentesi che porta altrove, dove i rumori e la frenesia del quotidiano tacciono.

Silenzio, sacro e simbolo da sempre rappresent­ano la cifra stilistica dei suoi lavori, i cui soggetti prendono ispirazion­e dal paesaggio, dal mito, dal fascino primigenio dei luoghi.

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 ??  ?? Opere Alcuni dettagli delle opere in ceramica dell’artista trentino Pietro Weber esposte alla mostra Island-ish – Le potenziali­tà di un’isola di Bruxelles
Opere Alcuni dettagli delle opere in ceramica dell’artista trentino Pietro Weber esposte alla mostra Island-ish – Le potenziali­tà di un’isola di Bruxelles
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Artista Pietro Weber nato a Cles (Trento)

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