Maltempo, oggi torna la paura Danni per oltre cento milioni
Tecnici al lavoro per la messa in sicurezza di case e pareti. Allerta anche per i cimiteri
TRENTO Fango, sassi, alberi caduti come fuscelli, boschi rasi al suolo. Le immagini continuano a scorrere sui social e sui media, fanno tristezza e paura. Non è ancora finita. Una nuova perturbazione è prevista per oggi. Ancora piogge, ma non saranno intense come quelle dei giorni scorsi, gli esperti prevedono che cadranno 25 millimetri di pioggia complessivi nei settori settentrionali e dai 35 ai 40 in quelli meridionali. Ma basta poco per causare nuove frane. L’avvertimento da parte dei geologi è arrivato nei giorni scorsi, sono già al lavoro insieme ai tremila uomini della protezione civile che da domenica stanno operando senza sosta.
Viabilità e luce
Il Trentino, ferito dalla straordinaria ondata di maltempo che ha flagellato il territorio e ucciso una mamma di Dimaro, inghiottita dal fango, sta lentamente cercando, a fatica, di tornare alla normalità. L’energia elettrica è tornata quasi ovunque, sono tremila gli utenti rimasti al buio, la maggior parte nel Tesino e in zone isolate. Novareti è riuscita in tempi record a installare le nuove tubature del gas in sostituzione a quelle rotte dal maltempo in valli di Fiemme e Fassa. Sono state già riaperti alcuni tratti della statale 48 delle Dolomiti in val di Fassa, rimane chiusa solo la variante di Predazzo per il pericolo di caduta sassi. Per quanto riguarda i collegamenti con il Veneto sono stati riaperti il passo Cereda, San Pellegrino dovrebbe aprire questa mattina, e la statale 50 del passo Rolle. Si cerca di affrettare i tempi per ripristinare strade e aiutare le comunità piegate dal maltempo a tornare alla propria vita, ma c’è chi, alcuni escursionisti e turisti, che, dimenticando forse quanto accaduto, tempesta le centrali di carabinieri e polizia stradale stizziti per la chiusura delle strade. Accade anche questo, nonostante l’emergenza e i danni. Sono tantissimi.
I danni
Ancora non c’è una stima esatta, i tecnici sono al lavoro, ma la cifra potrebbe superare il centinaio di milioni di euro. Cifra che è destinata solo a crescere se si considera i danni anche alle aziende. La Menz & Gasser ha dovuto sospendere la produzione e molte aziende agricole sono state distrutte.
Torna la paura
Ma ora il primo pensiero è la sicurezza. Ci sono ancora tante case scoperchiate. Alcune squadre di vigili del fuoco permanenti e volontari sono al lavoro a Novaledo e in Valsugana per coprire i tetti e mettere in sicurezza le case.È la priorità in attesa delle piogge di oggi. «Il territorio è stato fortemente messo alla prova — spiega il capo della protezione civile, Stefano De Vigili — ma le nuove piogge dovrebbero avere un’intensità non preoccupante. Siamo ancora in allerta arancione, la priorità è la messa in sicurezza. Stiamo lavorando, abbiamo siglato una convenzione con gli ordini dei geologi, architetti e ingegneri per aver un supporto esterno».
Stato emergenza
Intanto ieri il presidente uscente Ugo Rossi ha firmato un decreto di dichiarazione dello stato di emergenza, provvedimento che riconosce la gravità di quanto accaduto e fornisce la copertura giuridica e organizzativa per la gestione degli interventi di ripristino. Ieri sera in giunta straordinaria, a cui hanno partecipato il presidente uscente Ugo Rossi e il presidente eletto Maurizio Fugatti, è stata approvata una delibera con cui vengono individuate, all’interno del bilancio della Provincia, le risorse necessarie per garantire gli interventi più urgenti. La giunta ha poi deciso di chiedere al Consiglio dei ministri , come prevede la norma di attuazione del ‘74, lo stato di emergenza per il Trentino e quindi di rientrare negli stanziamenti che saranno decisi a livello nazionale.
Allerta per i cimiteri
Calamità Dichiarato lo stato di emergenza. Ieri giunta straordina ria
Intanto sul fronte dei trasporti da ieri i treni della Valsugana hanno ricominciato a circolare, mentre il servizio sulla linea della Trento-Malè-Mezzana resta in forma ridotta fino a domenica. Anche l’acqua è un problema. A Pergine è stata revocata l’ordinanza di divieto di bere l’acqua del rubinetto, mentre è scattata per Lavis. Le analisi chimiche hanno evidenziato la presenza di batteri oltre il livello massimo previsto. Ed è allerta anche per i cimiteri. In previsione delle visite di Ognissanti viene raccomandata dai servizi funerari del Comune di Trento la massima attenzione per il rischio di lievi cedimenti della terra.