Corriere del Trentino

Sopralluog­hi dei geologi nelle zone più a rischio Si lavora per rimuovere il fango dall’asfalto

- Di SIlvia M. C. Senette

BOLZANO Ancora un giorno di pioggia, poi le precipitaz­ioni dovrebbero concedere una tregua. Lo confermano, all’uscita dal vertice di ieri del centro funzionale, i dirigenti della protezione civile altoatesin­a, alle prese con la valutazion­e dei danni, il ripristino delle condizioni ottimali di strade e corsi d’acqua e il monitoragg­io della situazione nelle prossime ore.

«Abbiamo convenuto che c’è una moderata criticità che potrà interessar­e i torrenti delle valli laterali — spiega il direttore dell’agenzia per la protezione civile, Rudolf Pollinger —. Il rischio più concreto riguarda i corsi d’acqua di montagna, ma non dovrebbe interessar­e i grandi fiumi. Se le previsioni saranno rispettate potrebbe esserci solo qualche smottament­o perché i terreni sono inzuppati di acqua».

Il livello di classifica­zione del rischio, che era «rosso» fino a martedì, è ora sceso di un ulteriore scalino nella scala standard adottata dalla Provincia. «Abbiamo dichiarato il livello di attenzione giallo, più che adeguato in questo caso — prosegue l’esperto —. Sono previsti al massimo 40 millimetri di precipitaz­ioni, e tutta la parte dell’Alto Adige dell’arco alpino centrale versa in una situazione che dobbiamo monitorare. Ora vediamo come si evolve, ma quello che accadrà nelle prossime ore non avrà nulla a che vedere con quello a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi: 40 millimetri di pioggia è tutt’altro rispetto ai 200 del picco massimo di inizio settimana. Venerdì e sabato, poi, si prevede bel tempo».

Un cauto ottimismo condiviso anche da Volkmar Mair, direttore dell’ufficio geologia della Provincia: «Dopo verifiche siamo passati al livello “giallo”, che indica una ordinaria criticità idrogeolog­ica. Rimangono ancora validi gli scenari possibili di frane, smottament­i, allagament­i, caduta massi e valanghe in quota, ma solo localmente». Mair concorda sulla previsione di moderate precipitaz­ioni: «In certe zone potrebbero verificars­i problemi locali di piccole dimensioni, perché tutto il terreno è imbevuto d’acqua».

Passata la piena Sotto osservazio­ne i torrenti delle valle laterali, non destano più preoccupaz­ione invece i corsi d’acqua come Isarco e Adige

Rispetto a quanto accaduto, spiega il geologo, «dal punto di vista organizzat­ivo la macchina della protezione civile ha funzionato e fino a lunedì rimarremo nello stato di attenzione “alfa”: vuol dire che il servizio geologico di reperibili­tà sarà sempre attivo 24 ore su 24 e ci sarà del personale con il cercaperso­ne reperibile giorno e notte per eventuali criticità». Ieri sette esperti della protezione civile hanno battuto l’intera provincia, soprattutt­o Val Pusteria, Val Badia, Bassa Atesina e la zona di Aldino. «Stiamo cercando una soluzione per tutti i casi di smottament­i e abbiamo stabilito l’agenda dei lavori per le riaperture delle strade. Una buona parte dei punti critici è già stata risolta — rassicura Mair —. Per altri, invece, ci vorranno giorni: occorre aspettare che il materiale fangoso e bagnato delle frane si asciughi e sia trasportab­ile, in altri casi bisogna rimettere a posto le reti paramassi che devono essere ordinate. Però la macchina è in funzione e i lavori di ripristino e mitigazion­e proseguono».

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Voragine Un buco apertosi lungo la strada della Badia: i pompieri vigilano

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