Sopralluoghi dei geologi nelle zone più a rischio Si lavora per rimuovere il fango dall’asfalto
BOLZANO Ancora un giorno di pioggia, poi le precipitazioni dovrebbero concedere una tregua. Lo confermano, all’uscita dal vertice di ieri del centro funzionale, i dirigenti della protezione civile altoatesina, alle prese con la valutazione dei danni, il ripristino delle condizioni ottimali di strade e corsi d’acqua e il monitoraggio della situazione nelle prossime ore.
«Abbiamo convenuto che c’è una moderata criticità che potrà interessare i torrenti delle valli laterali — spiega il direttore dell’agenzia per la protezione civile, Rudolf Pollinger —. Il rischio più concreto riguarda i corsi d’acqua di montagna, ma non dovrebbe interessare i grandi fiumi. Se le previsioni saranno rispettate potrebbe esserci solo qualche smottamento perché i terreni sono inzuppati di acqua».
Il livello di classificazione del rischio, che era «rosso» fino a martedì, è ora sceso di un ulteriore scalino nella scala standard adottata dalla Provincia. «Abbiamo dichiarato il livello di attenzione giallo, più che adeguato in questo caso — prosegue l’esperto —. Sono previsti al massimo 40 millimetri di precipitazioni, e tutta la parte dell’Alto Adige dell’arco alpino centrale versa in una situazione che dobbiamo monitorare. Ora vediamo come si evolve, ma quello che accadrà nelle prossime ore non avrà nulla a che vedere con quello a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi: 40 millimetri di pioggia è tutt’altro rispetto ai 200 del picco massimo di inizio settimana. Venerdì e sabato, poi, si prevede bel tempo».
Un cauto ottimismo condiviso anche da Volkmar Mair, direttore dell’ufficio geologia della Provincia: «Dopo verifiche siamo passati al livello “giallo”, che indica una ordinaria criticità idrogeologica. Rimangono ancora validi gli scenari possibili di frane, smottamenti, allagamenti, caduta massi e valanghe in quota, ma solo localmente». Mair concorda sulla previsione di moderate precipitazioni: «In certe zone potrebbero verificarsi problemi locali di piccole dimensioni, perché tutto il terreno è imbevuto d’acqua».
Passata la piena Sotto osservazione i torrenti delle valle laterali, non destano più preoccupazione invece i corsi d’acqua come Isarco e Adige
Rispetto a quanto accaduto, spiega il geologo, «dal punto di vista organizzativo la macchina della protezione civile ha funzionato e fino a lunedì rimarremo nello stato di attenzione “alfa”: vuol dire che il servizio geologico di reperibilità sarà sempre attivo 24 ore su 24 e ci sarà del personale con il cercapersone reperibile giorno e notte per eventuali criticità». Ieri sette esperti della protezione civile hanno battuto l’intera provincia, soprattutto Val Pusteria, Val Badia, Bassa Atesina e la zona di Aldino. «Stiamo cercando una soluzione per tutti i casi di smottamenti e abbiamo stabilito l’agenda dei lavori per le riaperture delle strade. Una buona parte dei punti critici è già stata risolta — rassicura Mair —. Per altri, invece, ci vorranno giorni: occorre aspettare che il materiale fangoso e bagnato delle frane si asciughi e sia trasportabile, in altri casi bisogna rimettere a posto le reti paramassi che devono essere ordinate. Però la macchina è in funzione e i lavori di ripristino e mitigazione proseguono».