INFRASTRUTTURE
Tunnel e A22
Nella recente campagna elettorale il ministro Riccardo Fraccaro ha avuto ragione a criticare il Tunnel del Brennero,strumentalmente Salvini ha invece dichiarato di andare avanti con lo scavo con un altro esborso di 20/25 miliardi. E ha avuto ragione, sempre Fraccaro, quando ha criticato lo stesso Salvini ricordandogli che «anche lui ha chiesto alla Commissione Europea la modifica del debito dell’2,4 % cioè di circa 30 miliardi per approvare il bilancio». Il Tunnel una volta finito costerà in totale proprio 30 miliardi.
La questione più allarmante forse non è il Tunnel ma il resto del percorso dall’Alto Adige a Verona che deve essere assolutamente costruito, pronto per eventuali collegamenti con l’alta velocità e con il rinforzo del trasporto merci su rotaia: ad oggi però non è stato piantato un chiodo. Fraccaro e i Cinquestelle hanno quindi buon gioco nel dire che il Tunnel, senza intervenire sulla linea ferroviaria attuale, diventa inutile. Discorso diverso è la Tav in Piemonte.
Fraccaro, a ragione, propone invece un percorso di mobilità sostenibile. A22 se non troverà un’accordo con l’Europa non riuscirà più a sostenere l’attuale traffico, sopratutto pesante. Provare pertanto con una mobilità sostenibile credo sia un percorso da intraprendere, del resto l’ambiente del Trentino Alto Adige non resisterà ancora
molto davanti a un’autostrada che ha un ritmo di crescita di mezzi del 5% annuo. Non è poi vero che altri paesi Europei siano più avanti dell’Italia nel trasporto merci: le percentuali se paragonate a Germania,Francia, Spagna e Croazia per indicare le tre vie centrali per l’Europa sono quasi simili. L’unica via da percorrere nel breve futuro è
discutere con l’Europa la deviazione del traffico su altre varianti a est e a ovest e poi cominciare a riprendere il ragionamento e il progetto dell’Autostrada -Ferrovia Brescia – Holm in Baviera dove arrivano quasi il 50% delle merci italiane. Fu un progetto presentato dall’allora ministro Castelli, approvato in commissione lavori pubblici all’unanimità da tutte le forze politiche, compreso il gruppo delle autonomie. Questa nuova opera alleggeriva il traffico sull’Autobrennero. Fu la Svp e l’allora presidente di A22 Willeit che proposero la costruzione del Tunnel ovviamente per interessi dell’Alto Adige più che per valori di sistema.
Ora veniamo alla vera ra- gione politica. Le forze di Centrosinistra che con i loro rappresentati hanno la maggioranza assoluta nel cda A22, hanno individuato per la scadenza della concessione la famosa società in-house convinti di averla in tempi brevi. Pensavano di vincere le elezioni del 21 ottobre mantenendo così saldo il potere. Invece è andata come tutti sanno. E adesso cosa succederà? Toninelli afferma che la concessione è a un passo. Vedremo cosa accadrà.
Ultima questione che solleva non pochi dubbi è il tesoretto da 650 milioni di euro tolti dai bilanci di Autobrennero per finanziare il Tunnel. Molti si domandano perché questa massa di denaro non viene utilizzata per aiutare le comunità che stanno lungo il tragitto, obbligandole a fare investimenti in opere di salvaguardia ambientale e altro. Ad esempio si potrebbe per due anni non fare pagare gli utenti con mezzi ecologici, piantare come succede in altre autostrade accanto alle corsie 25-30 mila piante antismog e così via. Insomma, la partita è più che mai aperta.
Rinaldo Caldera, TRENTO