MALTEMPO, PROTEZIONE CIVILE E L’OPERA DI WALTER MICHELI
In questo momento particolare per la nostra comunità, pesantemente toccata dal maltempo, il nostro primo pensiero va ai famigliari delle vittime, a cui porgiamo il nostro cordoglio e vicinanza in questo difficile momento.
Nulla si può contro le forze della natura, che si sono particolarmente scatenate sulla nostra provincia, causando molti danni ancora completamente da quantificare, se pensiamo solo alla strage di alberi in Trentino visto che a terra ci sono 1,5 milioni di metri cubi di piante. Desideriamo ringraziare tutti quanti si stanno adoperando da alcuni giorni per garantire la massima sicurezza, riparare provvisoriamente danni, ripristinare vie di comunicazione, reti elettriche, telefoniche, acqua corrente e altro a beneficio dei cittadini: dalle istituzioni a tutti i livelli, le forze dell’ordine e i vigili del fuoco permanenti e volontari, la protezione civile, i bacini montani, i volontari di ogni genere e grado che in questi momenti si sono adoperati sul territorio e verso le persone, per arginare quanto possibile la furia degli elementi.
Un ringraziamento va anche a chi ha voluto pianificare strategicamente opere di contenimento, argini, scoli e altro, che in questi giorni martoriati hanno saputo limitare danni che avrebbero potuto, purtroppo, essere più ingenti di quanto finora verificato.
Questa visione, questi investimenti fatti nel corso degli anni per la cura del territorio, hanno dimostrato che se la forza della natura scatenata non si può domare, sicuramente si riesce a mitigarne gli effetti sulle strutture e sulle persone: è uno splendido insegnamento che la nostra comunità riesce a dare al resto del Paese, dove i danni sono maggiori anche perché non si fa adeguata prevenzione, non si investe in opere di prevenzione per garantire la sicurezza delle cose e delle persone. E ci piace sottolineare, come ancora una volta di più, la nostra comunità non si sottrae alle sue responsabilità, alla voglia di reagire e porre subito rimedio ai disastri naturali: era già successo questa estate a Moena, sta succedendo ora, che lo spirito trentino si mette all’opera, non cerca aiuto dallo Stato, ma subito ha operato con i propri mezzi. Anche questa volta un magnifico esempio di come la nostra autonomia è assolutamente meritata.
Caro segretario Pomini,
Pubblico la sua testimonianza perché contiene un passaggio importante: il ringraziamento a tutta la protezione civile provinciale per come si è mossa in questi giorni difficili e drammatici. Professionisti e volontari, donne e uomini, che hanno dato dimostrazione di come l’autonomia non sia solo rivendicazione economica. Ciò che abbiamo visto e raccontato testimonia quanto la natura possa essere imprevedibile e violenta.
Proprio per questo è necessario tenere sempre alta l’attenzione sul tema della prevenzione. Moltissimo è stato fatto in Trentino e lo si è visto sul campo nelle ore passate. Ma sarebbe un errore accontentarsi, considerarsi al sicuro. Le parole pronunciate dal neo governatore Fugatti, su tale aspetto, lasciano ben sperare.
Colgo l’occasione della sua riflessione, anche per ricordare la figura di Walter Micheli e di come il suo lavoro contribuì a gettare le basi per un Trentino sempre più attento al paesaggio. Micheli fu uno dei protagonisti della ricostruzione del dopo Stava. Firmò un Piano urbanistico concentrato sulla gestione del territorio, severo in certi sui tratti, ma fondamentale per gli anni avvenire. Se oggi il Trentino è riuscito a contenere i danni dell’ondata di maltempo, lo deve anche al suo impegno, alla determinazione nell’andare avanti nonostante le difficoltà che incontrò lungo la sua strada. Ricordare oggi Micheli, dunque, mi pare legittimo e doveroso.