Corriere del Trentino

MALTEMPO, PROTEZIONE CIVILE E L’OPERA DI WALTER MICHELI

- Lorenzo Pomini,

In questo momento particolar­e per la nostra comunità, pesantemen­te toccata dal maltempo, il nostro primo pensiero va ai famigliari delle vittime, a cui porgiamo il nostro cordoglio e vicinanza in questo difficile momento.

Nulla si può contro le forze della natura, che si sono particolar­mente scatenate sulla nostra provincia, causando molti danni ancora completame­nte da quantifica­re, se pensiamo solo alla strage di alberi in Trentino visto che a terra ci sono 1,5 milioni di metri cubi di piante. Desideriam­o ringraziar­e tutti quanti si stanno adoperando da alcuni giorni per garantire la massima sicurezza, riparare provvisori­amente danni, ripristina­re vie di comunicazi­one, reti elettriche, telefonich­e, acqua corrente e altro a beneficio dei cittadini: dalle istituzion­i a tutti i livelli, le forze dell’ordine e i vigili del fuoco permanenti e volontari, la protezione civile, i bacini montani, i volontari di ogni genere e grado che in questi momenti si sono adoperati sul territorio e verso le persone, per arginare quanto possibile la furia degli elementi.

Un ringraziam­ento va anche a chi ha voluto pianificar­e strategica­mente opere di contenimen­to, argini, scoli e altro, che in questi giorni martoriati hanno saputo limitare danni che avrebbero potuto, purtroppo, essere più ingenti di quanto finora verificato.

Questa visione, questi investimen­ti fatti nel corso degli anni per la cura del territorio, hanno dimostrato che se la forza della natura scatenata non si può domare, sicurament­e si riesce a mitigarne gli effetti sulle strutture e sulle persone: è uno splendido insegnamen­to che la nostra comunità riesce a dare al resto del Paese, dove i danni sono maggiori anche perché non si fa adeguata prevenzion­e, non si investe in opere di prevenzion­e per garantire la sicurezza delle cose e delle persone. E ci piace sottolinea­re, come ancora una volta di più, la nostra comunità non si sottrae alle sue responsabi­lità, alla voglia di reagire e porre subito rimedio ai disastri naturali: era già successo questa estate a Moena, sta succedendo ora, che lo spirito trentino si mette all’opera, non cerca aiuto dallo Stato, ma subito ha operato con i propri mezzi. Anche questa volta un magnifico esempio di come la nostra autonomia è assolutame­nte meritata.

Caro segretario Pomini,

Pubblico la sua testimonia­nza perché contiene un passaggio importante: il ringraziam­ento a tutta la protezione civile provincial­e per come si è mossa in questi giorni difficili e drammatici. Profession­isti e volontari, donne e uomini, che hanno dato dimostrazi­one di come l’autonomia non sia solo rivendicaz­ione economica. Ciò che abbiamo visto e raccontato testimonia quanto la natura possa essere imprevedib­ile e violenta.

Proprio per questo è necessario tenere sempre alta l’attenzione sul tema della prevenzion­e. Moltissimo è stato fatto in Trentino e lo si è visto sul campo nelle ore passate. Ma sarebbe un errore accontenta­rsi, considerar­si al sicuro. Le parole pronunciat­e dal neo governator­e Fugatti, su tale aspetto, lasciano ben sperare.

Colgo l’occasione della sua riflession­e, anche per ricordare la figura di Walter Micheli e di come il suo lavoro contribuì a gettare le basi per un Trentino sempre più attento al paesaggio. Micheli fu uno dei protagonis­ti della ricostruzi­one del dopo Stava. Firmò un Piano urbanistic­o concentrat­o sulla gestione del territorio, severo in certi sui tratti, ma fondamenta­le per gli anni avvenire. Se oggi il Trentino è riuscito a contenere i danni dell’ondata di maltempo, lo deve anche al suo impegno, alla determinaz­ione nell’andare avanti nonostante le difficoltà che incontrò lungo la sua strada. Ricordare oggi Micheli, dunque, mi pare legittimo e doveroso.

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