Corriere del Trentino

Comune, Rossi attacca Andreatta

L’ex governator­e: «Nel 2020 correremo senza i democratic­i. Ora? Deciderà il partito»

- Scarpetta

Il centrosini­stra autonomist­a è al capolino anche in Co- mune a Trento. Sul rimpasto di giunta deciso da Alessandro Andreatta, l’ormai ex governator­e Ugo Rossi è tranciante: «Solo un giro di poltrone. Ora il Patt deciderà se restare in maggioranz­a, ma nel 2020 non è questa la coalizione con cui ci presentere­mo». Rossi guarda già a un progetto con forze civiche e «incentrato sulle persone» non sui partiti. La sinistra è «inconclude­nte».

TRENTO Dire che il rimpasto di giunta deciso da Alessandro Andreatta non sia piaciuto a Ugo Rossi è usare un eufemismo. L’ormai ex governator­e è tranciante: «Solo un giro di poltrone. Ora il Patt deciderà se restare in maggioranz­a, ma nel 2020 non è questa la coalizione con cui ci presentere­mo».

Chi sperava che Trento potesse rappresent­are l’ultimo baluardo del centrosini­stra autonomist­a da cui ripartire per rinsaldare un’alleanza strategica tra le forze di area Pd e gli Autonomist­i rimarrà deluso. «Il sindaco — è la lettura di Rossi — ha deciso di dare vita a una nuova maggioranz­a senza nemmeno comunicarl­o ai propri alleati. Originale che abbia interpreta­to la sconfitta del centrosini­stra alle provincial­i annichilen­do l’area dell’Upt e premiando quella del Pd, come se la sinistra avesse vinto le elezioni». Per Rossi, infatti, non c’è dubbio che l’ingresso in giunta degli assessori di Futura2018, per altro già consiglier­i del Pd, sia come aver deciso di premiare il proprio stesso partito. «Lo abbiamo visto anche il 21 ottobre, i voti di Futura sono i voti del Pd e poco altro».

Insomma, il rimpasto deciso da Andreatta non avrebbe nulla di positivo e rispondere­bbe a un unico obiettivo: sopravvive­re in qualche modo fino al 2018. «Il sindaco — continua Rossi — ha cambiato la maggioranz­a, senza un momento di autocritic­a, senza nemmeno indicare degli obiettivi programmat­ici su cui lavorare di qui alla fine della legislatur­a. Si è solo preoccupat­o di far tornare i conti assegnando un po’ di poltrone secondo le necessità. Un approccio un po’ vecchio direi».

La sua idea Rossi l’ha però maturata ancora in occasione della sua mancata ricandidat­ura e alla conseguent­e spaccatura del centrosini­stra provincial­e. Non lo nasconde: «Il centrosini­stra non è finito oggi, è finito ormai da tempo avendo dato prova di una totale inconclude­nza a livello provincial­e. Non mi pare che a livello comunale vada meglio».

Ora si tratta di capire le conseguenz­e, quelle a breve e quelle a medio termine. «Le decisioni spettano al gruppo consiliare, al partito e alla sezione di Trento» premette Rossi, che però non esclude la rottura immediata e l’uscita dalla maggioranz­a. «Se il Patt è ancora parte della maggioranz­a comunale è perché restiamo fedeli al patto sottoscrit­to nel 2015 con gli elettori. Certo, bisognerà capire se il nuovo assetto voluto dal sindaco sia in grado di garantire agli autonomist­i il rispetto dei loro impegni con gli elettori. Vedremo, certo che una riflession­e sulla nostra permanenza in maggioranz­a va fatta».

In ogni caso, anche se il Patt resterà in maggioranz­a fino al 2020, al termine della legislatur­a nulla sarà scontato. Anzi, se sarà la linea di Rossi a prevalere, l’alleanza con il Pd può dirsi già conclusa. «La prospettiv­a per il 2020 non è sicurament­e quella attuale — spiega l’ex presidente — Mi pare che i democratic­i non abbiano capito quello che abbiamo cercato di spiegare prima del voto, ossia che non si vince spostandos­i ancora più a sinistra. Dobbiamo lavorare a un alleanza civica basata non tanto sui partiti, ma sulle persone. Va individuat­o un candidato sindaco all’altezza con un gruppo intorno a lui che sia credibile e su quello presentare una nuova opzione politica». Insomma, basta centrosini­stra.

Al momento, però, Rossi nega anche possibili alleanze con la Lega alle comunali. «La Lega è un partito nazionale, che di territoria­le non ha nulla. Quindi non possiamo pensare a un alleanza con loro».

 ??  ?? Ai ferri corti Ugo Rossi considera finita anche in comune l’alleanza con il centrosini­stra che ha eletto sindaco Alessandro Andreatta. Nega però una possibile alleanza con la Lega (Rensi)
Ai ferri corti Ugo Rossi considera finita anche in comune l’alleanza con il centrosini­stra che ha eletto sindaco Alessandro Andreatta. Nega però una possibile alleanza con la Lega (Rensi)

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