Corriere del Trentino

Salizzoni lancia una strategia per le periferie

- Di Marika Giovannini

TRENTO La prima vera giornata da assessore la vivrà solo domani, quando salirà al primo piano di Palazzo Geremia per partecipar­e alla riunione d’esordio della «giunta new look» disegnata dal sindaco Alessandro Andreatta. Martedì pomeriggio, quindi, siederà per la prima volta sui banchi dedicati all’esecutivo nell’Aula di Palazzo Thun. Eppure le sfide di cui si dovrà occupare le maneggia già con sicurezza: del resto di urbanistic­a — una delle tre deleghe che gli sono state assegnate, insieme ad edilizia privata e mobilità — Alberto Salizzoni non è proprio un neofita. Anzi: nella scorsa consiliatu­ra ha guidato la commission­e urbanistic­a oggi presieduta da Emanuele Lombardo. E nei mesi di avvio del percorso di revisione del Piano regolatore generale ha approfondi­to i vari aspetti legati alla trasformaz­ione del capoluogo. «Le partite aperte sono tante» ammette l’ingegnere di Insieme Trento (approdato in giunta insieme al compagno di gruppo Corrado Bungaro). Che ancora non si sbilancia sulla scaletta delle priorità. Ma abbozza un filo conduttore chiaro. E strategico: «Terrò alta l’attenzione per cercare di ricucire la periferia della città».

Assessore Salizzoni, da mercoledì è ufficialme­nte un componente della giunta del sindaco Alessandro Andreatta. Ha già iniziato a prendere contatto con uffici e amministra­zione?

«Di fatto non abbiamo ancora cominciato. Mercoledì ho incontrato il segretario generale Cecilia Ambrosi per le procedure formali e questo è tutto: complice il ponte di Ognissanti non ci sono stati altri passaggi. Ci sarà modo dalla prossima settimana. Lunedì (domani, ndr) ci sarà la riunione di giunta: sarà la prima occasione per fare il punto della situazione e per iniziare a individuar­e gli interventi che potranno essere qualifican­ti per il rilancio dell’azione del capoluogo. Nel giro di poco tempo, inoltre, credo che il sindaco convocherà la maggioranz­a. Mi auguro che ci sia subito la volontà da parte di tutti di costruire un’agenda condivisa e ben calibrata e che non si faccia l’errore di aprire fronti su ogni argomento senza riuscire ad arrivare a una conclusion­e».

Quali sono secondo lei le priorità di questo scampolo di consiliatu­ra? Alle prossime elezioni manca più o meno un anno e mezzo.

«Qualche sfida è ovviamente obbligata, perché ci sono partite aperte. Penso in primo luogo alla revisione del Piano regolatore, ma anche ad altre questioni già finite sotto la lente delle varie commission­i consiliari».

Una di queste è il restyling dell’area in Destra Adige a ridosso dell’abitato di Piedicaste­llo.

«In realtà per quel comparto serve ancora qualche passaggio prima di approdare in Aula. Si dovrà capire se il disegno che è stato presentato in commission­e può andar bene, anche alla luce di una visione più ampia rispetto alla prospettiv­a iniziale: all’idea del polo fieristico si sono aggiunte nuove funzioni come il Cibio. So che anche la Provincia sta effettuand­o delle valutazion­i».

In campo urbanistic­o quali saranno le sfide che considera strategich­e? Il suo predecesso­re, Paolo Biasioli, ha indicato questioni importanti come l’interramen­to della ferrovia, le permute con la Provincia (dallo Scalo Filzi all’ex Atesina), fino allo stesso destino dell’ex Italcement­i.

«Sono tante e tutte stimolanti. Per quanto mi riguarda, posso fissare intanto un obiettivo: terrò alta l’attenzione per cercare di ricucire la periferia cittadina, se ci saranno modi e strumenti per farlo. Questo è il mio impegno».

E la mobilità? Anche questo è un settore strategico per il capoluogo.

«Sì, rappresent­a il filo conduttore per la revisione del Prg. In questo caso l’impegno principale riguarda la necessità di capire su cosa puntare: le idee sono molte e tutte suggestive, ma si deve fare i conti con la sostenibil­ità. Si devono fare scelte sagge per arrivare a soluzioni cantierabi­li».

Ha parlato con Biasioli dopo il rimpasto deciso da Andreatta?

«Sì, è molto amareggiat­o e capisco. Con lui abbiamo fatto una lunga disamina della situazione dal punto di vista politico: abbiamo visioni diverse sull’interpreta­zione del momento e delle tornate elettorali. Poi abbiamo discusso delle questioni urbanistic­he ovviamente: sono sicuro che ci sarà collaboraz­ione, metteremo a frutto un rapporto personale che non è mai venuto meno».

Biasioli non è l’unico a criticare il metodo utilizzato da Andreatta: secondo molti consiglier­i di maggioranz­a il sindaco avrebbe dovuto tenere in consideraz­ione solo i risultati elettorali del 2015 e non farsi condiziona­re dalle ultime tornate. Lei cosa risponde?

«Le polemiche sulla composizio­ne della giunta ci sono sempre. E non voglio entrarci. Mi auguro che ora ci sia una volontà comune per una ripartenza».

Anche su Insieme Trento e sul suo legame con Futura qualcuno ha avanzato perplessit­à.

«Ho visto. Il nostro rapporto comunque continuerà: deciderà la stessa Futura su quando eventualme­nte il gruppo cambierà nome».

L’opposizion­e invoca elezioni anticipate.

«Le opposizion­i cercherann­o in ogni modo di metterci in difficoltà e di allargare le crepe in maggioranz­a, è normale. Ma come Mariachiar­a Franzoia, spero anch’io che si riesca a chiudere bene la consiliatu­ra».

Prospettiv­e

Mi auguro che ci sia la volontà di tutti di costruire un’agenda condivisa e ben calibrata

Priorità

La partita che dovrà essere portata a conclusion­e è il Prg

In Aula

L’opposizion­e cercherà di allargare le crepe della maggioranz­a

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