Corriere del Trentino

Brento, ancora una vittima Muore base jumper romeno

Nuova tragedia sulla mecca degli sportivi estremi. Vittima un turista romeno

- Roat

Aveva all’attivo oltre cento voli, ma l’esperienza non è ba- stata a salvare il base jumper di 40 anni, della Romania, che ieri si è schiantato sulle rocce del monte Brento. L’uomo si era lanciato dal Becco dell’Aquila, mecca degli appassiona­ti dello sport estremo, ma dopo un volo di 200 metri si è schiantato contro la roccia. L’uomo potrebbe essere stato tradito dal malfunzion­amento della vela. A lanciare l’allarme sono stati gli amici che erano con lui, testimoni impotenti della tragedia. Il turista romeno è l’ennesima vittima del Brento. A luglio un altro base jumper brasiliano aveva perso la vita lanciandos­i dallo stesso punto.

TRENTO Era esperto. Grande appassiona­to dello sport estremo aveva alle spalle oltre cento lanci. E tante altre volte aveva scelto proprio una delle mecche degli appassiona­ti degli sport estremi, il monte Brento in Trentino, per lanciarsi. Ma ieri qualcosa non ha funzionato.

Un malfunzion­amento della vela potrebbe aver tradito il base jumper di origini romene, R.I.I.P. (le iniziali), 40 anni, morto ieri dopo un lancio dal Becco dell’Aquila, sul monte Brento. L’uomo aveva raggiunto la vetta insieme agli amici. Erano partiti di buon mattino per non farsi sorprender­e dal buio. Le condizioni meteorolog­iche di questi giorni non sono le migliori e quindi la prudenza è d’obbligo. Ma la sfida del pericolo è forse una delle parti affascinan­ti degli sport estremi e il base jumper romeno lo sapeva bene. Il lancio nel vuoto con la tuta alare, una scarica di adrenalina. È stato così anche ieri, ma purtroppo forse il vento, o forse la vela, hanno tristement­e segnato l’ultimo volo del turista. Gli amici lo hanno visto lanciasi nel vuoto poi hanno perso le sue tracce. Al punto d’incontro a valle l’uomo non è mai arrivato.

Poco prima delle 17 è scattato l’allarme. Sono stati gli amici a chiamare la centrale operativa del numero unico di emergenza 112. Da Trento si è alzato subito in volo l’elicottero di Trentino Emergenza con a bordo il medico rianimator­e e il personale del soccorso alpino. Ma per il turista purtroppo non c’è stato nulla da fare. Il quarantenn­e, secondo i primi accertamen­ti effettuati dai carabinier­i della compagnia di Riva del Garda, ha fatto un volo di circa 200 metri e si è schiantato contro le rocce. I tecnici del soccorso alpino hanno recuperato la salma e l’hanno portata a valle. Un duro colpo per gli amici che hanno assistito impotenti alla tragedia.

Il monte Brento è tristement­e noto per tragedie come quella accaduta ieri. L’ultima vittima dello sport estremo nell’Alto Garda risale al 27 luglio scorso dove aveva perso la vita un venticinqu­enne brasiliano. La roccia calcarea bianca del Brento è ormai famosa in tutto il mondo, ma è diventata anche il sinonimo, almeno in Trentino, di morte: in 22 anni si sono registrati 18 morti. Ogni anno si verifica una nuova tragedia, soprattutt­o in estate dopo la montagna si affolla di appassiona­ti.

L’allarme

L’uomo si è schiantato contro le rocce. Becco dell’Aquila: in 22 anni si sono registrati 18 morti

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Alta quotaLo zoccolo del «Becco dell’Aquila» sul Brento, teatro della tragedia

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