Massimiano Bucchi e il nuovo saggio
«Se sbaglio mi corriggerete»: il modo disarmante con cui il neo eletto papa Karol Wojtyla nel 1978 si presentava al mondo appare in epigrafe del libro, mentre la dedica «Ai miei genitori, che mi hanno dato un nome facile da sbagliare» chiama direttamente in causa la biografia dell’autore. Dopo il successo di Per un pugno di idee. Storie di innovazioni che hanno cambiato la nostra vita e del recente Come vincere un Nobel
(in uscita da Mit Press negli Usa), esce martedì in libreria il nuovo libro di Massimiano Bucchi, professore di scienza, tecnologia e società all’Università di Trento S’intitola Sbagliare da professionisti. Storie di errori e fallimenti memorabili (Rizzoli), un saggio attraverso cui Bucchi esplora «the dark side of the moon»: errori e fallimenti clamorosi e interessanti.
Il libro sarà presentato in anteprima nazionale giovedì 15 novembre alle 18 alla Piccola libreria di Levico Terme, mentre il 20 alle 19 sarà alla libreria Arcadia di Rovereto, il 12 novembre a Palazzo Festari a Valdagno (Vicenza) ore 20.30, il 16 novembre alla libreria Galla a Vicenza, ore 18. Mescolando con efficacia rigore scientifico, freschezza narrativa e uno sguardo che si nutre di puntuali modulazioni ironiche, l’autore apre il saggio volgendo in interrogativo la classica affermazione «sbagliando s’impara». Dopo aver illustrato gli obiettivi dell’analisi, rimanda quindi diverse questioni al poscritto, formulato ancora una volta in modo interrogativo: possiamo non sbagliare? Ecco il caso della Kodak, che alla metà degli anni Settanta significava il novanta per cento delle pellicole fotografiche utilizzate in tutto il mondo e nel 2012 è finita in bancarotta. Oppure il flop del Segway e il rigore sbagliato da