Furgone nel dirupo: artigiano muore
Tragedia a Malè. Il mezzo è precipitato per venti metri. Errore o pioggia le cause
Una manovra errata o il terreno reso scivoloso dalla pioggia potrebbero aver tradito Gianpaolo Ruatti, l’artigiano di 62 anni, di Terzolas, morto ieri mattina a Malé. L’uomo era a bordo del suo furgone e stava percorrendo una strada stretta in località Molini quando durante una manovra il mezzo è scivolato in un dirupo a lato della strada. Il furgone è precipitato per venti metri e si è ribaltato. Ruatti lascia la moglie e un figlio, consigliere comunale.
TRENTO Il terreno reso viscido dalla pioggia e, forse, una manovra errata hanno tradito Gianpaolo Ruatti. Il suo furgone Mitsubishi L300 è scivolato lungo una piccola scarpata, un volo di una ventina di metri che purtroppo non ha lasciato via di scampo all’artigiano di Terzolas. Aveva 62 anni.
La tragedia si è consumata ieri mattina, verso le 7.30, in località Molini a Malé. L’uomo, secondo i primi accertamenti, stava percorrendo la strada, che si trova proprio sopra il campo sportivo, ma ad un tratto si è forse trovato in un punto senza uscita e così ha deciso di fare manovra per tornare indietro.
È difficile capire cosa è accaduto in quei brevi attimi. Saranno i carabinieri della stazione di Malé, intervenuti subito sul posto insieme ai vigili del fuoco volontari e i sanitari del 118, arrivati con due ambulanze, a ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Il furgone secondo i primi rilievi è finito in un piccolo dirupo che si trova a lato della stradina ed è precipitato per una ventina di metri, ribaltandosi. Una trappola mortale per il povero artigiano, quando i soccorritori sono arrivati sul posto per lui, purtroppo,
Affranto Il sindaco: «Era un grande lavoratore Aveva dedicato la vita alla sua ditta»
non c’era più nulla da fare. Al momento non è chiaro neppure cosa Ruatti facesse in quel punto. Da qualche tempo, dopo la chiusura della sua ditta edile, la «Artedil», a causa della crisi, come è accaduto a tante imprese, Ruatti aveva iniziato a lavorare per una cooperativa sociale che si occupa del verde e della manutenzione delle strade. Forse ieri era andato a verificare le strade dopo l’ondata di maltempo che ha messo in ginocchio il Trentino, quando si è consumata la tragedia.
Gli accertamenti sono in corso, ma al di là della dinamica, resta il dolore profondo di un’intera comunità che in questo momento si stringe attorno alla moglie di Gianpaolo, Terezia, e al figlio Christian, poco più che ventenne, impegnato in consiglio comunale come consigliere.
«Siamo tutti costernati» spiega il sindaco di Terzolas, Enrico Manini. «Gianpaolo lo conoscono tutti in paese, era una persona mita, riservata e un grandissimo lavoratore — ricorda — ha dedicato tutta vita alla sua famiglia e al lavoro. Aveva un’impresa edile ha cui ha dedicato tutto sé stesso per moltissimi anni, poi purtroppo la crisi ha segnato il destino dell’impresa, come è accaduto a tanti piccoli artigiani. Siamo tutti addolorati e come sindaco e come comunità siamo vicini alla famiglia di Gianpaolo».
Un passato nel corpo degli alpini— ancora oggi si incontrava con gli amici commilitoni di Dobbiaco — Gianpaolo ha vissuto tutta la vita a Terzolas, suo paese natale dove aveva costruito la sua vita e la sua famiglia. In paese tutti ricordano la sua gentilezza che traspariva anche dal suo sorriso sincero. Ieri pomeriggio è arrivato il nulla osta per la sepoltura dell’uomo e i funerali si terranno con tutta probabilità domani alle 14.30.