Corriere del Trentino

Comune, fuoco di fila sul sindaco

Serra (Pd): rimpasto, subito una verifica. Stanchina (Patt): Andreatta, un uomo solo

- Giovannini

Rimane alta la tensione a Palazzo Thun dopo il rimpasto di giunta annunciato la scorsa settimana dal sindaco Alessandro Andreatta. A invocare una verifica di maggioranz­a in tempi stretti è il capogruppo del Pd Paolo Serra. Che avverte gli alleati: «Non faremo alcun dietrofron­t». L’assessore autonomist­a Roberto Stanchina è netto: «Andreatta è solo, non ci fidiamo più». Mentre lo stesso sindaco difende l’unità della coalizione.

TRENTO «Serve immediatam­ente un incontro di maggioranz­a». Appena rientrato dal Vietnam, Paolo Serra si ributta «nella mischia». E dopo giornate di tensioni e polemiche per il rimpasto di giunta deciso dal sindaco Alessandro Andreatta, il capogruppo comunale del Pd fissa non solo l’agenda, ma anche qualche punto fermo per cercare di rimettere ordine in un quadro decisament­e agitato (non più tardi di domenica l’ex governator­e Ugo Rossi, dalle colonne del Corriere del Trentino, ha segnato una frattura nella coalizione, rimettendo in discussion­e l’unità ancora prima delle elezioni del 2020). «Per quanto mi riguarda — sottolinea Serra — ho già convocato il gruppo del Pd per domani (oggi, ndr), dopo la seduta del consiglio comunale. Ma è chiaro che è necessario un confronto interno alla maggioranz­a per affrontare la situazione».

I nodi, del resto, sono tanti. Non solo politici: oltre a guardarsi negli occhi e cercare di ristabilir­e l’equilibrio in una coalizione dove oggi regna il «tutti contro tutti», le forze politiche del centrosini­stra autonomist­a dovranno rimettere mano alle commission­i consiliari, per sostituire i consiglier­i diventati assessori (Corrado Bungaro e Alberto Salizzoni, ma anche il neo presidente del consiglio Salvatore Panetta) e per inserire gli assessori tornati consiglier­i (Paolo Biasioli e Andrea Robol).

«La maggioranz­a — avverte il capogruppo dem — deve fissare dei punti programmat­ici precisi dai quali ripartire. Ci vuole un momento di reset per poi guardare avanti». Di più: «Dobbiamo capire quanti siamo davvero: capire se il Patt è ancora parte integrante della maggioranz­a o no, se possiamo contare su tutti gli esponenti del Cantiere civico democratic­o, se della coalizione fanno parte anche i membri del gruppo misto (oltre a Panetta, Paolo Castelli e Marco Ianes, ndr)».

Serra, al vertice, si presenterà determinat­o. «Il Pd — sottolinea — è ancora il partito di maggioranz­a relativa e in quanto tale deve avere la giusta visibilità e il ruolo che gli spetta. Si prenderà questo ruolo senza fare sconti a nessuno». Insomma, il capogruppo non ha alcuna intenzione di abbassare lo sguardo davanti agli alleati. «Se qualcuno — prosegue il capogruppo — pensa che il Pd farà retromarci­a su qualche questione strategica, si sbaglia di grosso. Se lo dimentichi pure». Serra non fa riferiment­i precisi, ma è facile pensare che il messaggio sia rivolto al gruppo Insieme Trento. E le partite siano quelle che più hanno fatto discutere, dalla nuova piscina fino alle varie questioni urbanistic­he in ballo. Il dem ha qualcosa da dire però anche agli autonomist­i: «Non pensino che noi voteremo le loro delibere se loro sosterrann­o solo quelle del Patt. Non funziona così».

E se il clima dentro la coalizione rimane incandesce­nte, a cercare di stemperare i toni è lo stesso sindaco, che ieri ha accolto in giunta Corrado Bungaro e Alberto Salizzoni. «Il centrosini­stra autonomist­a — sottolinea il primo cittadino, rispondend­o a Ugo Rossi — nei Comuni ha ancora un futuro. Penso alle esperienze di Arco, Riva, Lavis, Ala, oltre che a quella del capoluogo. Esempi che mi fanno continuare a credere nella bontà di questa alleanza politica».

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(Foto Rensi) In consiglio Il capogruppo comunale del Partito democratic­o Paolo Serra

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