Agricoltura e foreste, cento milioni di danni
Il governatore: «Sci, la stagione aprirà regolarmente»
Agricoltura e foreste, ammontano a 300 milioni i danni dovuti all’ondata di maltempo secondo una prima stima. Il prezzo maggiore lo pagano foreste e agricoltura: 100 milioni, con 2 milioni di metri cubi di alberi schiantati. Intanto Fugatti ha scritto a Conte chiedendo lo stato di emergenza.
TRENTO Cessata l’allerta, per il Trentino è il momento della conta dei danni: fra i 250 e i 300 milioni di euro il costo delle devastazioni causate dalla recente, eccezionale ondata di maltempo secondo una prima stima. Il prezzo maggiore lo pagano foreste e agricoltura (circa 100 milioni di euro), con due milioni di metri cubi di alberi schiantati, quattro volte il prelievo provinciale annuo. Cifre contenute nella missiva inviata ieri dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, con la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza. Continuano, nel frattempo, gli interventi di ripristino sul territorio: «Per l’8 dicembre sarà garantita la circolazione e le stazioni sciistiche saranno funzionanti» dichiara Fugatti.
Ieri mattina un nuovo vertice convocato dal neogovernatore ha consentito di effettuare una prima valutazione dei danni: circa 100 milioni di euro sul territorio, calcolando i quasi 50 per la ricostruzione del patrimonio forestale, i 60 di mancati introiti causati dal deprezzamento del legname e dai costi di rimozione degli alberi abbattuti, a cui si aggiungono 10 milioni per il ripristino delle strade forestali, 5 milioni di danneggiamenti in agricoltura a stalle, malghe o pescicolture e 12 milioni di deterioramenti patiti dai bacini montani. Per la manutenzione di questi ultimi e delle foreste la Provincia spende ogni anno fra i 30 e i 40 milioni di euro.
Capitolo infrastrutture: quasi esclusivamente concentrati sulla viabilità, si stimano danni per 25 milioni di euro (117 gli interventi realizzati, 60 quelli già conclusi, la maggior parte sarà terminata entro fine novembre), ammonta a 5 milioni, invece, il calcolo per piste e impianti per l’innevamento, di cui 1,3 a carico di Trentino sviluppo, soprattutto nel Primiero e a Folgaria. La voce riguardante la devastazione ad abitazioni, imprese e attività economiche è la più consistente: si parla di oltre 100 milioni di euro, di cui 50-60 patiti dai privati (20 concentrati solo a Dimaro) a causa del vento e delle colate detritiche dovute alle piogge. Sul piano tecnico-procedurale, per i rimborsi di parte provinciale sarà applicato il metodo già utilizzato a Moena, a partire dalle perizie dei danni realizzate dai privati e presentate dagli interessati al Comune di riferimento. A questo quadro si aggiunge la sospensione del saldo Imis di dicembre, che riguarda circa il 50% del dovuto, per gli ambiti effettivamente colpiti dall’alluvione.
Dopo il sopralluogo di domenica nel Primiero e nel Vanoi, ieri Fugatti è tornato a Dimaro dove ha incontrato il sindaco Andrea Lazzaroni e i vertici della Protezione civile e ha fatto visita ai 51 sfollati ospitati all’hotel San Camillo (l’altro centinaio si trova presso parenti o amici): gli escavatori sono al lavoro per irreggimentare il corso del rio Rotian e mettere in sicurezza il paese, mentre attorno alle case e nelle vie è un continuo brulicare di mezzi per asportare il fango e i detriti. Questa mattina è in programma in Provincia un nuovo incontro tecnico per rideterminare la tabella di marcia dei lavori e ridefinire eventualmente anche l’area rossa del Comune, mentre domani la strada statale 239 da Folgarida a Madonna di Campiglio sarà riaperta in tre fasce orarie, dalle 7 alle 8, dalle 12 alle 13 e dalle 17 alle 18. Con le stesse limitazioni si può transitare anche sulla strada fra Siror e San Martino di Castrozza, che sarà riaperta lunedì a senso unico alternato, mentre la problematica più complessa si registra in val Cadino, dove verrà realizzata una viabilità provvisoria per la rimozione del legname.