Corriere del Trentino

Stanchina boccia il sindaco «È solo, non ci fidiamo più»

- Ma. Gio.

TRENTO «Andreatta ha gestito male questo passaggio. Ma male male. Non si fa così, punto e basta». Roberto Stanchina è un fiume in piena: il rimpasto deciso dal sindaco Alessandro Andreatta non gli è piaciuto per niente. «Non metto in discussion­e la profession­alità dei due nuovi entrati né le prerogativ­e del sindaco — chiarisce l’assessore autonomist­a — ma per il resto Andreatta ha dimostrato di essere una persona sola. Di essere tutto tranne che un leader».

Parole di fuoco. Che Stanchina, proseguend­o nella riflession­e, non stempera. Anzi. «Abbiamo assistito — dice — a un’azione tragicomic­a. Il sindaco non ci ha comunicato nulla. Certo, sapevamo cosa stava bollendo in pentola perché abitiamo a Trento e non a Manhattan. Ma ufficialme­nte non ci è stato detto niente: il sindaco si riempie tanto la bocca della parola “coalizione”, ma poi alla fine fa tutto da solo. E non siamo gli unici a dirlo».

Un giudizio negativo su tutti i fronti, insomma. «Andreatta — va oltre l’assessore — ha scelto di sbilanciar­e la giunta a sinistra. Ha distrutto l’area di centro». E il Patt? «Nessuno dica — avverte Stanchina — che la nostra rappresent­anza è sovradimen­sionata. Ricordo a chi se lo fosse dimenticat­o che le deleghe affidate a Dario Maestranzi sono di mia competenza. Le ho cedute per il bene della coalizione. Lo rifarei ancora. Ma sia chiaro: il Patt non è sovradimen­sionato un bel niente».

Il quadro, ora, è compromess­o. «D’ora in poi — sottoli- nea Stanchina — agiremo di conseguenz­a anche noi. In questi anni Andreatta ci ha contestato persino le uscite giornalist­iche. Ora useremo il suo stesso metodo: faremo ciò che riteniamo opportuno fare senza comunicarg­lielo. E lui dovrà prenderne atto. Se l’è voluta».

Difficile pensare a una consiliatu­ra vissuta in queste condizioni. «Certo, Andreatta — conclude l’assessore — si è preso la responsabi­lità di affrontare il prossimo anno e mezzo, se ci sarà, con grosse difficoltà. Del resto, dopo ciò che ha fatto nessuno si fida più di lui». La provocazio­ne finale di Stanchina guarda al prossimo appuntamen­to elettorale: le europee del 2019. «Cosa faremo a quel punto? Dopo le europee, se cambierann­o gli equilibri, ricambiere­mo tutto di nuovo? Vedremo come si muoverà Andreatta».

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Arrabbiati L’assessore Roberto Stanchina discute con il consiglier­e Alberto Pattini

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