Corriere del Trentino

IL RIMPASTO DI ANDREATTA E IL FUTURO DEL CAPOLUOGO

- Andrea Maschio,

Il rimpasto incomprens­ibile. Il sacrificio di Biasioli da assessore e vicesindac­o e quello di Robol per Salizzoni e Bungaro resta difficile da capire. Il mio rispetto per la competenza, serietà e stima per i nuovi assessori sono massime, ma se questo mini ribaltone doveva servire e serrare i ranghi della maggioranz­a direi che ha fallito nello stesso istante in cui è stato pensato. Si guadagnano con la presidenza a Panetta sei voti che in fondo a oggi sono comunque sempre arrivati e si mette in serio dubbio l’appoggio del Cantiere (3 consiglier­i) e parte del Patt (2 esponenti). Se questo è aver trovato la quadra credo di preferire il cerchio di gran lunga. Vergognoso poi che il Patt con due assessori si lamenti e minacci di votare solo le delibere di quegli assessori e di valutare volta per volta le altre. Questi sono i partiti che vogliono il bene della città. Noi di contro garantirem­o sempre il nostro contributo alla città in modo serio e costruttiv­o indipenden­temente da ruoli e orientamen­ti in massima serietà e coerenza.

Caro consiglier­e Maschio,

Le sue valutazion­i politiche fotografan­o una situazione che è sotto gli occhi di tutti. Com’era facilmente prevedibil­e il rimpasto messo in campo dal sindaco Alessandro Andreatta ha accontenta­to alcuni e scontentat­o altri. Ma soprattutt­o, come è emerso anche dalle dichiarazi­oni rilasciate l’altro giorno al Corriere del Trentino dall’ex governator­e Ugo Rossi, il patto centrosini­stra-autonomist­i è destinato a chiudersi. Si tratta ora di capire se anticipata­mente oppure alla scadenza naturale della legislatur­a. Le mosse di Andreatta hanno puntato a puntellare una maggioranz­a da sempre fragile. Il cambio degli assessori muove quindi dall’urgente necessità di rinsaldare le fila, in modo da evitare che la minoranza, ringalluzz­ita dai risultati delle ultime provincial­i e ormai lanciata alla conquista anche del capoluogo, possa incunearsi nelle crepe della coalizione. Tattica a parte, rimane però aperto un altro interrogat­ivo, forse il più importante: da questo rimescolam­ento delle carte con tanto di vincitori (il gruppo di Insieme per Trento) e di sconfitti (il Cantiere e anche il Pd se vogliamo) quale sarà il beneficio per la città? Si riuscirann­o a portare in porto alcuni obiettivi come la revisione del Piano regolatore, il futuro dell’area ex Italcement­i, la nuova piscina gettando magari anche le basi per avviare una riflession­e approfondi­ta e non ideologica su un possibile interramen­to della ferrovia nel tratto cittadino? Ai posteri l’ardua sentenza, anche se dai primi sussulti sono più i dubbi che le certezze.

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