Una «profusione di rosa» che sembra spiccare il volo
Ecco una pianta che si stabilisce in giardino per sempre. È un peccato che sia così poco conosciuta: chi l’ha provata, è felice di averla scelta. La Gillenia trifoliata (una volta, Porteranthus trifoliatus, in foto) è un arbusto che raggiunge a malapena un metro, un pregio per chi ha un giardino piccolo e ombroso. Produce una profusione di fiori stellati, farfalline leggere che sembra vogliano spiccare il volo. I fiori della cultivar «Pink profusion» hanno petali sottili, leggermente arricciati, all’inizio di color rosa, poi trascolorano in bianco. Il fogliame, verde chiaro, è insolito: dentellato e trilobato, cioè a tre segmenti. Se la pianta sta un paio d’ore al sole, le foglie si sfumano dal verde al ramato.
Dopo la fioritura, che dura un mese in tarda primavera, i sepali (la parte che ricopre il calice sotto i petali), colorati di un allegro rosso lacca cinese, restano sulla pianta fino in autunno. Non è infestante, ha un aspetto arbustivo pur essendo erbacea: ricaccia ogni primavera. Proviene dal Canada e dal nord degli Stati Uniti, perciò resiste molto bene alle basse temperature. Si può dunque coltivare anche in montagna. Ci si chiede come mai non sia ancora entrata vittoriosamente nei nostri giardini.
Dove era di casa, i nativi la chiamavano «radice dell’arciere», per via dei lunghi e diritti rizomi che ricordano la corda di un arco. La corteccia delle radici ha virtù medicinali, ben conosciute agli abitanti delle zone in cui cresce spontanea. La coltivazione non presenta difficoltà, sarebbe però meglio prepararle prima il terreno, alleggerendolo con compost maturo e arricchendolo con cornunghia, per fare in modo che la pianta parta avvantaggiata.
Se si vuole aumentarne l’impatto visivo, consiglierei di acquistarne tre e di piantarle insieme, in gruppo. Si allargheranno lentamente con gli anni, infoltendosi. La Gillenia preferisce zone semiombrose, da sottobosco o con un paio di ore di sole al mattino, il pieno sole la brucerebbe. Consigliano gli esperti di accompagnarla con Hoste, a foglia molto larga per creare contrasto, o con Epimedium, compatibile con la Gillenia per leggerezza di fogliame.
In fase adulta, sopporta la mancanza d’acqua. I primi due anni però sarebbe meglio tenerla d’occhio, perché più sensibile alla siccità, intervenendo in tempo con un paio di secchi d’acqua. Pur allargandosi ogni anno attraverso rizomi, non è mai invasiva. La Gillenia si può propagare facilmente con pezzi di radice. Si pota alla base in primavera, non prima, perché i semi rossicci sono molto attraenti anche in inverno.