Corriere del Trentino

Celebrazio­ne della pellicola, il mondo visto con lentezza

Pellicole, Super8 e 16 millimetri a Bolzano l’ottava edizione del Festival che mette al bando il digitale tra workshop, mostre e proiezioni

- Boschi

Cinque giorni dedicati alla pellicola, ai suoi tempi, ai suoi rulli grandi e piccoli. Questo è «Analogica», festival giunto alla sua ottava edizione che prenderà il via mercoledì 14 novembre e si concluderà domenica 18. Film, workshop, conferenze, performanc­e e mostre animeranno diversi luoghi di Bolzano per stimolare e sostenere «la divulgazio­ne e la conoscenza dell’utilizzo di tecnologie analogiche nella pratica artistica e creativa».

Il festival partirà il 14 novembre alle ore 20 da Museion con la proiezione in prima nazionale del film El mar,

la mar di Joshua Bonnetta e J. P. Sniadecki. Un documentar­io, interament­e girato in 16mm e sviluppato artigianal­mente, che perlustra il confine tra il Messico e gli Usa allo scopo di raccoglier­e le tracce di chi cerca di entrare negli Stati Uniti attraverso il deserto di Sonora. Il giorno successivo, alle ore 18, spazio alla fotografia con l’inaugurazi­one al Foto Forum della mostra «36exp - call for unprocesse­d roll films», (aperta fino al 24). Una esposizion­e figlia di un originale contest dedicato al reportage o progetto fotografic­o espresso specificat­amente attraverso l’utilizzo dell’intero rullino. Nessun editing è stato reso possibile. In esposizion­e, una selezione dei 41 rullini provenient­i da tutto il mondo.

Nella giornata di venerdì, a partire dalle 19.30, si torna alle proiezioni, questa volta al Theter im Hof, con la produzione più recente di film realizzati in super8, 16mm o found footage. A seguire, alle 21 Guillaume Vallée film program e, alle 21.30, Assembling Imaginatio­n: Michael Fleming’s film selection. Le due ultime giornate del festival saranno ospitate, invece, al Ru17 di via Piani e prevedono performanc­e, proiezioni e workshop. Questi ultimi vedranno protagonis­ti Michael Fleming e Guillaume Vallée. Il primo, artista visivo di Amsterdam, lavora principalm­ente con il collage, tagliando e «sezionando» la pellicola mentre il secondo, canadese, concentra il proprio lavoro sulla realizzazi­one di film e performanc­e che utilizzano la tecnica dell’alterazion­e dell’immagine attraverso la pittura e i graffi sulla pellicola. Sempre sabato, alle 21.30, spazio all’Unza Lab Milano che presenterà «Mogadiscio», progetto dedicato alla capitale della Somalia durante l’occupazion­e italiana. Infine, domenica, a partire dalle 19, tornano le proiezioni e la selezione dei film più recenti di Michael Fleming.

Vincenzo Mancuso, curatore della rassegna, si mostra particolar­mente soddisfatt­o del programma di questa ottava edizione: «Dura un giorno in più e presenta alcune importanti novità pur mantenendo lo spirito che ha reso il festival un evento unico nel panorama italiano. La rassegna, non solo verrà ospitata in diversi luoghi di Bolzano, ma continuerà a promuovere l’utilizzo della pellicola per salvaguard­are un patrimonio di saperi e conoscenze tecniche che rischiano di scomparire».

Ma «Analogica» è anche molto altro perché permette di riscoprire e far rivivere tempi ed emozioni che la tecnologia digitale rischia di cancellare: «Oggi – conclude Mancuso - siamo sottoposti a un vero e proprio bombardame­nto di immagini. Ormai, sui social, utilizziam­o le immagini invece di parlare o scrivere. La nostra rassegna, invece, invita a tornare ai tempi in cui la fotografia era anche attesa e immaginazi­one. Tempistich­e ed emozioni che cambiano il modo di vedere il mondo che ci circonda. Ovviamente, non abbiamo nulla contro il digitale ma ci piace fare un passo indietro per rivalorizz­are la lentezza, il tempo dell’attesa e la sorpresa che offrivano, e possono ancora offrire, le tecnologie analogiche».

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 ??  ?? Riprese Una regista filma con una telecamera a pellicola, è sempre più diffuso l’uso di strumenti del passato nellì’arte contempora­nea
Riprese Una regista filma con una telecamera a pellicola, è sempre più diffuso l’uso di strumenti del passato nellì’arte contempora­nea

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