Piedicastello riunificata con la nuova piazza
Dopo 40 anni il quartiere ritrova la sua unità. Gilmozzi: la soddisfazione politica più grande
TRENTO Un’attesa durata quarant’anni, un progetto di riqualificazione che pone rimedio a uno sfregio urbanistico che ha segnato un intero rione, una comunità che si può nuovamente ritrovare nella sua piazza.
Piedicastello, una delle parti più antiche e belle dalla città di Trento, è pronto a rinascere. Domenica 11 verrà ufficializzata la riapertura della piazza del rione durante la festa di San Martino con uno spettacolo ad essa dedicata dell’attore Alessio Kogoj in programma alle 16.30. L’assessore comunale Italo Gilmozzi non trattiene l’entusiasmo: «Si tratta della mia maggiore soddisfazione politica. Un progetto che ho sempre sostenuto, fin dalla mia prima carica consiliare, e che vedo ora realizzata poco prima della scadenza del mio mandato. Merito dell’ingegner Delaiti e del geometra Zanella, ma anche del rapporto di collaborazione che si è creato con la comunità».
Deturpato negli anni ’70 dall’arrivo della tangenziale, il quartiere Piedicastello non ha mai smesso di perorare la sua causa, ottenendo infine ottimi risultati: nel 1995 lo spostamento della tangenziale, conclusosi nel 2007 con la riqualificazione delle gallerie come spazio museale, e ora il ricongiungimento della piazza. Eliminazione del «ciambellone», ampliamento della piazza che ora arriva fino alla chiesa, ricostruzione del tessuto urbano del rione tagliato a metà dalla costruzione della tangenziale, addirittura leggero aumento del numero dei parcheggi nella zona della scuola: l’intero progetto, lungamente rallentato da accertamenti di natura archeologica e venuto a costare 3,5 milioni di euro (stanziati già nel 2012), restituisce al quartiere la giusta dignità e bellezza. Anche la reazione di Paolo Franceschini, presidente del comitato che annualmente organizza la tradizionale festa di Sant’Apollinare, è positiva: «Sia io che gli abitanti del rione siamo molto contenti del risultato. Ora la vera sfida diventa presidiare e valorizzare la piazza: il lavoro urbanistico e architettonico è bello, ma bisogna riempirlo di contenuti».
Un compito che parzialmente verrà svolto dai cittadini stessi che potranno ricominciare a sfruttare la piazza come luogo aperto dedicato all’incontro e alla vita comune. Agli esercizi pubblici e ai ristoranti che già gravitano nella zona andranno aggiunti negli anni altri eventi specifici in grado di attirare non solo gli abitanti del rione, ma quelli dell’intera città. «Un mio desiderio sarebbe coinvolgere il Centro Santa Chiara, in quanto la struttura della piazza si presta particolarmente bene ad ospitare eventi di spettacolo. Ma si tratta per ora solo di idee» precisa Franceschini. I prossimi progetti in cantiere dovrebbero comprendere il completamento della ciclabile per collegare il Muse con le Gallerie di Piedicastello, con tempi di attuazione che si aggirano attorno all’anno e mezzo, mentre è ancora in sospeso il destino dell’area Ex Italcementi. Ma per ora, per gli abitanti di Piedicastello e di tutta Trento, è tempo di festeggiare.