L’Aquila cede a Belgrado Addio Europa
Sconfitta solo nel finale, espulso Jovanovic. Sabato c’è Brescia
E sono dieci sconfitte (consecutive) su undici partite. Soprattutto con il ko maturato a Belgrado l’Aquila saluta — di fatto — con grande anticipo l’Eurocup. Nella capitale serba decisivi un primo quarto horror e l’espulsione di un Jovanovic stranamente in vena almeno sino al momento di follia con relativa gomitata a Jankovic.
Per l’esordio casalingo sulla panchina serba del coach Andrea Trinchieri l’Aleksandar Nikolic Hall si veste a festa: sold out con 8.150 spettatori sulle tribune presenti anche una ventina di tifosi trentini. Il problema però è che all’Aquila ancora stavano mancando proprio il cuore, l’anima, la passione la voglia di non collezionare figuracce un po’ dovunque. Altrimenti non si potrebbe spiegare un primo quarto con sette punti all’attivo (il primo canestro dal campo realizzato dopo 5 minuti abbondanti) e 22 subiti all’indomani di una partita indegna come quella disputata ad Avellino. L’approccio è invece identico ovvero quello di un gruppo di giocatori che si sono incontrati per la prima volta mezz’ora prima del match e decidono di scendere insieme sul parquet. Il tutto mantenendo ritmi più che compassati contro una formazione che non è di certo una corazzata.
Infatti i limiti del Partizan (una vittoria e quattro sconfitte sino ad ora in Eurocup) cominciano a venire a galla non appena Trento comincia almeno ad alzare un po’ l’intensità: nulla di mostruoso ma almeno Forray e compagni cominciano a difendere e a fare tre passaggi consecutivi con un minimo di senso. Insomma, l’Aquila non molla. Tutto torna in discussione, il Partizan commette ingenuità di ogni tipo soprattutto con la palla in mano mentre Jovanovic trascina i suoi (14 punti). La tripla di Flaccadori a sei secondi dall’intervallo lungo porta la Dolomiti a meno quattro (36 - 32).
Al ritorno in campo i serbi provano a ripetere il canovaccio proposto nel primo quarto ma l’Aquila risponde colpo su colpo soprattutto con uno Jovanovic ancora una paio di gradini sopra gli altri. Peccato che il centro ex Stella Rossa decida sia il caso di rovinare la sua unica prestazione positiva con la Dolomiti cacciando una gran gomitata a rimbalzo sulla nuca a Jankovic. Gli arbitri riguardano il tutto al video e decidono giustamente per l’espulsione e con Hogue già a quota tre falli è tutto maledettamente ancora più complicato.
Il Partizan aumenta i giri e dal più uno vola in un attimo al più 15 (64 - 49), Trento prova con un Beto finalmente presente a rientrare nella partita ma non c’è più niente da fare. Sabato c’è Brescia, corsa per tesserare Craft.