Corriere del Trentino

A22, Rossi punge Fugatti «Si faccia sentire con forza» La replica: stiamo trattando

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Sul rinnovo della concession­e BOLZANO dell’Autostrada del Brennero regna il caos politico. Nel momento in cui sembrava che a mancare fosse solo l’ufficializ­zazione, il ministro delle infrastrut­ture Danilo Toninelli sembra mettersi di traverso. Il doppio veto governativ­o proposto dal ministro in caso di parità di voti nel cda riportereb­be sostanzial­mente il controllo dell’A22 sotto l’egida statale. La clausola governativ­a non è per nulla piaciuta agli azionisti della nuova società in-house che, per voce del presidente della Regione Arno Kompatsche­r, rappresent­ante dei soci pubblici di A22, hanno manifestat­o la loro piena contrariet­à.

A essere irritata non è solo la Provincia di Bolzano, ma anche quella di Trento: il neo governator­e del centrodest­ra Maurizio Fugatti ha esortato il governo a non «rimettere tutto in discussion­e». E l’ex presiranza dente Ugo Rossi definendo «gravissimo il voltafacci­a del governo» invita Fugatti «a farsi sentire con forza e dire senza se e senza ma che così non va bene, così come ha già fatto il presidente Kompatsche­r. Anche tutte le forze di maggio- e opposizion­e si facciano sentire», aggiunge. Pronta la replica di Fugatti che ieri si è coordinato con i presidenti altoatesin­o, friulano e veneto (Komptasche­r, Fedriga e Zaia): «Siamo tutt’altro che fermi, anzi, è continua l’interlocuz­ione con il governo ma anche fra i presidenti dei territori attraversa­ti dall’A22. Il lavoro impostato punta a garantire l’assoluta paritetici­tà dei rapporti fra lo Stato e le Regioni del Corridoio. Inoltre proprio oggi abbiamo richiesto un incontro urgente al ministro Toninelli di tutti i quattro presidenti delle Regioni per migliorare la soluzione finora adottata».

Sul versante grillino si fa sempre più strada però l’idea della gara d’appalto europea. Ipotesi da tempo vista di buon occhio da Michaela Biancofior­e: «Ora i nodi vengono al pettine — dice l’onorevole —. Anche con la gara, il concession­ario uscente rimane favorito, visto che nei bandi si guarda al concession­ario precedente. Che si faccia tutto questo gioco per evitare la gara europea è poco serio e limita la concorrenz­a».

Fortemente critico è invece Gianclaudi­o Bressa, senatore

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(Rensi) Passaggio di testimone Ugo Rossi e Maurizio Fugatti dopo il voto

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