Provincia, valzer dei dirigenti Fugatti congela le sue scelte «Prima viene l’emergenza»
TRENTO In campagna elettorale, Maurizio Fugatti lo ha ripetuto più volte: «Se vinco, niente spoils system selvaggio». Un concetto che sta ripetendo anche in questi giorni: lo spoils system non sarà «selvaggio», ma ci sarà.
L’attuale dirigenza della Provincia si è formata durante almeno un ventennio di governo del centrosinistra poi autonomista. È pertanto piuttosto naturale che, almeno in alcuni casi, abbia una colorazione politica. Raffaele De Col, da tempo dominus del dipartimento infrastrutture, prendeva tranquillamente parte ai congressi dell’Upt, esercitando in tal modo un proprio diritto costituzionale. Al pari di Livia Ferrario, il cui nome ciclicamente tornava ogni volta che il centrosinistra doveva individuare un candidato sindaco per Rovereto.
La Lega farà piazza pulita? No, perché un conto è l’orientamento politico, un altro è la competenza. Con una giunta che sarà per lo più composta da persone alla prima esperienza amministrativa e prive di una competenza specifica in questo o quell’altro settore, Maurizio Fugatti è troppo accorto per non tenersi le spalle coperte da una solida macchina tecnicoamministrativa e per non sapere che gli orientamenti politici possono anche cambiare al cambiare delle stagioni.
Nell’immediato non cambierà nulla. «Abbiamo il Trentino sottosopra — nota il neopresidente — figuriamoci se in questo momento la mia priorità può essere sostituire i dirigenti che stanno facendo funzionare le cose anche in queste fasi di emergenza. Anzi, a loro va il mio plauso. Più avanti vedremo».
Fugatti ha tempo fino a dicembre per modificare la squadra. Le richieste del suo partito e degli alleati non mancheranno. Chi ne farà le spese? Il direttore generale Paolo Nicoletti è sicuramente stimato, ma anche considerato legato a Ugo Rossi. L’ombra dell’ex presidente incombe su Luca Comper (personale) e su Livia Ferrario (conoscenza) . In questo caso, inoltre, l’orientamento del presidente è sostituire la dirigenza provinciale con un sovrintendente alla scuola. Del Col lavorò molto bene con Silvano Grisenti, bisogna capire se l’ex superassessore potrà tutelarlo, ma un nuovo incarico potrebbe essere la soluzione più naturale. Di Romano Masè (agricoltura e foreste) si dice sia lui a voler cambiare aria, ma al momento si tratta solo di voci. Silvio Fedrigotti (salute e sociale) ha gestito un settore delicato come l’accoglienza dei migranti e si è scontrato con alcuni esponenti dell’attuale maggioranza in sanità, ma potrebbe anche garantire continuità in un settore delicatissimo.
Altri come Sergio Bettotti (turismo e sport), Stefano De Vigili (protezione civile), Claudio Moser (sviluppo economico), Luisa Tretter (affari finanziari), Fabio Scalet (Affari istituzionali), o Nicolò Pedrazzoli (avvocatura) potrebbero restare al proprio attuale posto.
Il nodo
Gli attuali vertici si sono formati durante un ventennio di centrosinistra