Corriere del Trentino

Mariasilvi­a Spolato è morta a Villa Armonia

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In molti probabilme­nte la ricordano assorta a fare parole crociate in piazza Walther. Una donna, una senzatetto, come altre, forse. Invece, come accade spesso, dietro una semplice facciata c’è un mondo intero, a volte complesso. Quello di Mariasilvi­a Spolato, padovana d’origine ma bolzanina d’adozione, morta il 31 ottobre a 83 anni a Villa Armonia, a Bolzano, era davvero corposo. Dopo la laurea a pieni voti in Scienze matematich­e, aveva insegnato a Milano. Poi i movimenti del ‘68 e quelli successivi dove lei, intelligen­te, passionari­a e paladina della libertà delle donne, della loro sessualità, vi si butta a capofitto. E lotta per la giustizia di tutti in Italia e nel mondo. Nel 1971 fonda il Flo, Fronte di liberazion­e omosessual­e, poi diventa Fuori, e nel ‘72 è la prima insegnante lesbica a firmare il suo lesbismo con nome e cognome. Molti i suoi scritti per riviste, e libri per la Fabbri editori e Zanichelli sulla matematica. Le sue convinzion­i le fanno perdere i legami con la famiglia, poi il lavoro. «In un attimo» si trova vagabonda sui treni di mezza Europa fino all’arrivo a Bolzano. Dove scende e trova riparo a Casa Margherita, poi la serenità a Villa Rosa. Ancora da fissare i funerali (m. z.)

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