Corriere del Trentino

PATTO SU SVILUPPO E AMBIENTE IPOTESI DA APPROFONDI­RE

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Il lavoro eccezional­e e meritorio dei volontari, dei lavoratori e delle lavoratric­i impegnati nell’opera di soccorso e ripristino del territorio trentino, sferzato dagli agenti atmosferic­i e sconvolto come neanche dopo gli eventi bellici di cent’anni fa che stiamo commemoran­do in questi giorni, non sarà comunque sufficient­e a riportare l’ambiente montano allo stato precedente alla terribile perturbazi­one dei giorni scorsi. Al proprio congresso del maggio scorso la Uil ha posto in Trentino innanzitut­to la questione del rapporto fra lo sviluppo e l’ambiente, con particolar­e attenzione alla salvaguard­ia di questa importanti­ssima risorsa: il patrimonio ambientale. Una risorsa, anzi «LA» risorsa principale rispetto alla qualità della nostra vita, ma anche rispetto ad alcune tra le attività più remunerati­ve economicam­ente e politicame­nte del territorio: agricoltur­a, energia e turismo prima di tutto. Non siamo delle Cassandre. La Uil del Trentino ha da sempre posto la questione della promozione del nostro ambiente, in funzione di politiche sostenibil­i ed ecocompati­bili, come valore aggiunto per tutti i trentini, non solo qualche portatore di interessi particolar­i, privato o pubblico che sia. Da qui le richieste dell’introduzio­ne della tassa di scopo del turismo, di una maggiore oculatezza negli investimen­ti pubblici in infrastrut­ture funiviarie, impianti sciistici e, infine, di un’altra proposta: l’attivazion­e di un grande piano di risanament­o e manutenzio­ne dell’ingente sistema di acquedotti. Un sistema che perde circa il 30% dell’acqua potabile che distribuis­ce e che ora è stato anche colpito dal cataclisma meteo che ha accompagna­to questo terribile autunno 2018. All’indomani dei danni e della catastrofe ambientale provocata dall’ondata di maltempo, l’attivazion­e di un così grande piano deve, accanto alla necessità, all’opportunit­à di proseguire nell’ottimo lavoro di manutenzio­ne e attenzione al territorio, programmar­e con attenzione un ampliament­o di interventi con un piano ultra decennale di ripristino del patrimonio forestale (ivi compresa la sistemazio­ne della rete di strade forestali) e, infine, avviare il processo di rinnovazio­ne e reimpianto degli alberi sradicati e abbattuti, ricostitue­ndo una filiera del legno, efficiente, sana e in grado di integrarsi ma anche di competere meglio con tutti gli altri territori e i soggetti interessat­i. La Uil propone quindi un accordo quadro provincial­e su «Sviluppo e Ambiente»: un patto che si dovrà poi sostanziar­e in specifici accordi settoriali e territoria­li locali, anche sull’impiego delle maestranze e sulle condizioni contrattua­li dei comparti coinvolti, con un occhio particolar­e alla sicurezza sul lavoro, a grave rischio in un ambiente così pericoloso per quei lavoratori e lavoratric­i che se ne occuperann­o. Walter Alotti, segretario generale Uil del Trentino

Caro segretario Alotti,

Trovo interessan­te, così come è stata declinata, la proposta della Uil di un accordo provincial­e sui temi inerenti sviluppo e ambiente. L’unica preoccupaz­ione, semmai, è che questa volontà di porsi il problema della tutela ambientale — che non vuol dire ingabbiare il territorio all’interno di astrusi regolament­i ma accompagna­rlo con una puntuale azione di prevenzion­e — rimanga vittima della burocrazia. Ciò che ci ha insegnato l’ondata di maltempo è che la natura agisce senza preavviso e quando arriva può essere devastante. Abbiamo due strade: la prima, lasciarci sopraffare dagli eventi con esiti inevitabil­mente drammatici; la seconda, cerca di preparare al meglio il territorio in modo da contenere il più possibile i danni. Questa seconda opzione è ormai consolidat­a in Trentino ma non deve renderci superiori a ogni cosa. La tempesta di una settimana fa, nonostante il grande sforzo della protezione civile e tutte le opere di consolidam­ento attuate negli anni, ha provocato due vittime. Bisogna allora partire da qui, alzando ancora di più l’asticella di una prevenzion­e che rimane sicurament­e il fiore all’occhiello del Trentino ma va ulteriorme­nte potenziata. L’accordo proposto dalla Uil potrebbe allora essere una buona base di partenza. Vale la pena approfondi­rla.

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