Corriere del Trentino

Un paese ferito

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Spaventosa la tempesta che si è abbattuta su Ala nei giorni scorsi, con quelle sferzanti raffiche di vento. Sembrava davvero il finimondo. L’elettricit­à saltata e disagio inevitabil­e. L’acqua che scende dalle rampe nei garage. Per fortuna, poi, la ripresa della corrente elettrica e il ritorno al funzioname­nto delle pompe. Insomma, davvero, una furia atmosferic­a. La mattina seguente, al risveglio, muoversi tra le strade, in particolar­e nella zona della stazione ferroviari­a e vedere un’area ferita, quasi si fosse scatenato un uragano. Alberi che da sempre si erigevano possenti, piegati se non sradicati, qualche paletto stradale inclinato, i tetti di alcune abitazioni in parte danneggiat­i, taluni parchi e giardini «segnati» da una perturbazi­one anomala. Uno scenario insolito. Davvero ammirevoli vigili del fuoco, protezione civile e volontari che si sono spesi, in tutto il territorio provincial­e, con grandi sacrifici personali nel corso della nottata e nelle giornate successive per portare soccorso e mettere in sicurezza le aree danneggiat­e.

Claudio Riccadonna, ALA

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