Martini e Buonarroti, più facile il lavoro
Il report della Fondazione Agnelli: le due scuole al top. Licei, spicca il Prati
Chi frequenta gli istituti scolastici Buonarroti e Martini ha più possibilità di trovare lavoro. Il fato emerge dalla classifica pubblicata sulla nuova edizione di Eduscopio.it, un portale gratuito che si propone di mostrare quali sono le scuole superiori che preparano al meglio gli studenti all’università e al mondo del lavoro. Tra i licei, invece, spicca il Prati di Trento. Mentre il Marie Curie di Trento ha ceduto il secondo posto al Pilati di Cles.
«È proprio quando ci si trova davanti alla complessità di un esame universitario o di una mansione da svolgere sul lavoro che ci si rende conto del reale valore dell’istruzione ricevuta a scuola».
Partendo da questa idea di fondo la Fondazione Giovanni Agnelli di Torino rende disponibile online da oggi la nuova edizione 2018-2019 di Eduscopio.it (www.eduscopio.it), un portale gratuito nato nel 2014 che si propone di mostrare quali scuole superiori preparino meglio agli studi universitari o al lavoro valutando «gli esiti successivi della formazione secondaria –—i risultati universitari e lavorativi dei diplomati — per trarne delle indicazioni di qualità sull’offerta formativa delle singole scuole, avvalendosi di dati amministrativi raccolti dai ministeri competenti. A partire da queste informazioni vengono costruiti degli indicatori rigorosi, ma allo stesso tempo comprensibili a tutti, che consentono di comparare le scuole dello stesso tipo localizzate in un raggio massimo di 30 chilometri dalla propria residenza sulla base dei risultati raggiunti dai loro diplomati».
Per realizzare questa nuova edizione di Eduscopio la Fondazione Agnelli ha analizzato i dati di circa 1.260.000 di diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (dal 2012/2013 al 2014/2015) in circa 7.000 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie. Le novità di quest’anno sono la presenza dei risultati dei licei scientifici delle scienze applicate e dei licei delle scienze umane (opzione economico sociale) e soprattutto della percentuale di diplomati in regola, cioè la quota di iscritti al primo anno che ha concluso regolarmente gli studi nei cinque anni previsti.
Ma gli indicatori principali per l’elaborazione delle varie classifiche sono essenzialmente due: il primo, elaborato per i licei e gli istituti tecnici economici e tecnologici, è l’indicatore Fga, che unisce in maniera perfettamente proporzionata la media dei voti universitari ottenuti dai diplomati della scuola in esame e i crediti ottenuti rispetto a quelli previsti al primo anno di corso; il secondo, elaborato per gli istituti tecnici e professionali, è l’indice di occupazione, ossia la percentuale degli occupati, coloro che hanno lavorato almeno sei mesi entro i primi due anni dal conseguimento dal diploma.
Un altro indicatore interessante per gli istituti tecnici e professionali analizza invece la coerenza tra gli studi fatti e il lavoro trovato, evidenziando la percentuale di diplomati che lavorano e hanno una qualifica professionale perfettamente in linea con il titolo di studio conseguito.
Il portale Eduscopio si rivolge principalmente agli studenti e alle loro famiglie. «È uno strumento democratico — commenta Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli — perché aiuta soprattutto quelle famiglie che non possono contare su reti sociali e culturali forti».
Ma è rivolto anche alle scuole stesse, «di modo che siano maggiormente responsabilizzate rispetto a due fondamentali missioni formative (la preparazione e l’orientamento agli studi universitari e al lavoro) e possano finalmente conoscere gli esiti dei loro sforzi».
La classifica delle scuole superiori trentine sulla base dell’indicatore Fga rispetto all’edizione 2017 vede il liceo Prati di Trento confermarsi al primo posto tra i licei classici, il liceo scientifico Rosmini di Rovereto scalzare il Bertrand Russel di Cles — con il Galilei di Trento saldo al terzo posto — e il Maffei di Riva del Garda sempre medaglia d’oro sia tra i licei delle scienze umane che tra i licei linguistici, con il Rosmini che dal primo posto del 2017 scivola al quarto e con il Guetti di Tione invece che risale tre posizioni classificandosi terzo (nonché primo tra gli istituti tecnico economici e secondo tra i tecnologici).
Tra le new entry di questa edizione ci sono il liceo scientifico scienze applicate e il liceo delle scienze umane-opzione economico-sociale, primo posto rispettivamente per il Degasperi di Borgo Valsugana e per il Marie Curie di Pergine. Per quanto riguarda invece l’indice di occupazione dei diplomati la classifica vede il Martino Martini di Mezzolombardo e Gardascuola di Arco mantenere il primato del 2017 tra gli istituti tecnici economici, così come il Buonarroti di Trento mantiene il podio tra gli istituti tecnici tecnologici, con l’istituto Marie Curie di Pergine che, invece, pur aumentando la propria percentuale rispetto allo scorso anno (da 60 a 63), deve lasciare il secondo posto sul podio all’istituto Pilati di Cles (66).
Classifica congelata per gli istituti professionali del settore servizi, con la Fondazione Edmund Mach di San Michele che resta saldamente al primo posto — stessa posizione con l’indice Fga tra gli istituti tecnici tecnologici — seguita dall’istituto Don Milani di Rovereto e dall’Ivo De Carneri di Civezzano. Non sono purtroppo disponibili per la provincia di Trento dati sugli istituti professionali del settore industria e artigianato, così come non è presente alcun dato in assoluto, su nessuna tipologia di scuola, per la provincia autonoma di Bolzano.
La classifica di Eduscopio
Il Prati mantiene il podio tra i licei, mentre il Marie Curie di Pergine cede lo scettro all’istituto Pilati di Cles