Musicisti con Drefgold «Lasciatelo suonare»
Il sindaco (centrista) e gli appelli delle scuole «Show inadatto al Natale» Ma i musicisti lo difendono «Sbagliato etichettare»
Congelato a Rovereto il concerto del trapper Drefgold. Il sindaco: «Nessuna censura». Broseghini (Bastard): «Dandogli contro gli si dà più visibilità».
Si fa foto con joint (spinelli) tra le mani, rappa di fumare kush (cannabis) come fosse una sigaretta e snocciola rime che fanno impazzire migliaia di ragazzini e, anche, i genitori. Per ragioni opposte, però. I più alzano gli occhi al cielo, sperando (memori dei propri trascorsi) che l’adorazione per un cantante che parla di soldi, bitches (ragazze facili) e marijuana, sia una fase passeggera. Alcuni, invece, ed è il caso di Rovereto, quel cantante – Drefgold – e tutti quelli che come lui inneggiano alla cannabis andrebbero tenuti alla larga. E se dai social è impossibile, dalle piazze l’impresa sembrerebbe a portata di mano.
«Presenta testi troppo espliciti», «Inneggia al consumo di droga», «È inadatto alla piazza del Natale»: lo hanno messo nero su bianco una lunghissima lista di associazioni, cooperative, gruppi e persino scuole pubbliche nel tentativo di impedire il concerto del 15 dicembre di Drefgold, trapper ventunenne di Bologna, dalle milioni di visualizzazioni su YouTube, un divo cioè «nativo digitale».
L’autore di hit come Booster, Occupato o Fortuna è in calendario nell’ambito del Festival Natale 2018, kermesse che dal 23 novembre al 6 dicembre anima piazza Savoia, cuore pulsante del comune trentino dove ha sede il Mart, Museo dell’arte contemporanea. Alla scoperta che Drefgold è stato ingaggiato è scoppiata la polemica: nei giorni della Festa di Ognissanti è partita una raccolta firme, recapitata al Mart e ai suoi vicini di casa, la biblioteca civica e l’auditorium cittadini, quasi fossero loro gli organizzatori di quel concerto che «non s’ha da fare» per il bene dei giovani di Rovereto.
«Hanno sbagliato destinatario – dice il direttore del Museo Gianfranco Maraniello – il Festival Natale è stato organizzato dal Comune, non posso entrare nel merito di manifestazioni altrui». Eppure, nella cittadina di nemmeno 40 mila anime, da qualche giorno tutti lo stanno fermando: «Per un concerto di cui non mi occupo», sorride.
L’amministrazione, di contro, è dovuta entrare a gamba tesa nella vicenda, chiamata in causa dalla petizione di associazioni e scuole e pure da un consigliere di maggioranza, Francesco Romano dei Civici con Francesco Valduga (la lista del sindaco, centrista) che proprio in consiglio comunale, due giorni fa, ha chiesto chiarimenti al primo cittadino.
«Qui nessuno censura nessuno, sono contrario ad ogni forma di censura – ha precisato Valduga in consiglio – Il tema è diverso, ovvero l’aderenza dello spettacolo a un bando per il quale si eroga un contributo pubblico: se il Comune non spende alcunché non sussistono problemi, altra cosa se viene inserito in un programma di eventi finanziato dal Comune». La data del 15 dicembre, al momento confermata, inizia a scricchiolare, a meno che Agostino Carollo, vincitore del bando per l’organizzazione del Festival Natale 2018, non ne copra le spese senza usare i soldi dell’amministrazione. «Abbiamo già detto a Carollo che eventi come questo non sono in linea con il bando», ha concluso Valduga. Ora, stando alle parole del sindaco, tutti gli eventi a firma Carollo saranno passati al setaccio. La vicenda non finisce dunque qui.
«Drefgold rappresenta la voglia di riscatto dei giovani, un impegno a che le nuove generazioni non rinuncino ai propri sogni – si difende il promoter – promuove autostima, voglia di fare e poi l’arte da sempre provoca e trasgredisce: Elvis fu criticato per il movimento del bacino al Red Sullivan show». Insomma, il trapper non farebbe il lavaggio del cervello agli under 18. «Dargli contro equivale a dargli più visibilità – spiega il trentino Jacopo Broseghini, bassista dei Bastard sons of Dioniso, medaglia d’argento a X Factor nel 2009 – Con Bello Figo fece più scalpore l’idea di farlo suonare che il concerto in sé, io sono per fare il concerto di Drefgold».
È «arrabbiata» la psicoterapeuta dell’adolescenza Giulia Rossetto: «Dire no a un cantante per i contenuti equivale a negare fasi dell’adolescenza, in cui si sta in bilico tra parte costruttiva e distruttiva: negando quest’ultima con perbenismo si allontanano i ragazzi, si dice loro che agiscono male e non è vero, dobbiamo essere noi adulti e non etichettare tutto».
Fabio Testoni, alias Dandy Bestia (Skiantos), è pronto a firmare qualsiasi contro-petizione sia lanciata a sostegno di Drefgold, «la censura è sbagliata – dice – e poi io sono per la legalizzazione della marijuana, non posso che dire che tutta la vicenda è ridicola».
Sto sempre occupato, Fumo kush sopra un divano rubato
Che c .... me ne fotte
(da «Occupato»)
Ho tutto ciò che mi serve dentro al mio, e Nuovi soldi, nuove storie
(da «Fortuna»)
Tra le strade e le porte, ehi
È meglio fare più soldi, più soldi
(da «Booster»)
Dargli contro gli dà più visibilità, come con Bello Figo io sono per fare il concerto
Jacopo Broseghini, bassista