Corriere del Trentino

Ghezzi: governo ombra

Il leader di Futura: dividiamoc­i le competenze e talloniamo gli assessori, sarà un’opposizion­e più efficace

- Di Fabio Parola

TRENTO È una proposta senza dubbio innovativa quella lanciata da Paolo Ghezzi agli altri consiglier­i del centrosini­stra. Il leader di Futura 2018 immagina infatti una «giunta ombra» in Consiglio provincial­e: riunire gli otto membri della coalizione che ha sostenuto Giorgio Tonini in una sorta di giunta parallela a quella ufficiale, «per fare una opposizion­e più puntuale, informativ­a e efficace» spiega Ghezzi.

Il concetto di «governo ombra» riprende lo shadow cabinet inglese, in cui il principale partito di opposizion­e nomina un vero e proprio gabinetto di governo, che tallona i colleghi della maggioranz­a con controprop­oste e interrogaz­ioni a sorpresa. Nel contesto italiano e trentino, i regolament­i d’aula non prevedono queste possibilit­à, ma esperiment­i in questo senso erano stati tentati in passato da Walter Veltroni e, prima, da Achille Occhetto.

«Creare uno shadow government in Trentino - spiega Ghezzi - sarebbe un modo inedito di fare opposizion­e, che considero adatto anche alla luce della composizio­ne del nuovo Consiglio. Il centrosini­stra deve uscire dalla frustrazio­ne post-elettorale e organizzar­si per contrastar­e punto per punto, con proposte credibili, il programma della Giunta di Maurizio Fugatti».

L’esigenza di organizzar­e i consiglier­i del centrosini­stra è concreta. Dal Partito democratic­o è arrivata nei giorni scorsi la proposta di creare un gruppo unico in Consiglio, opzione naturalmen­te poco appetibile per Futura 2018, che si è costituito come partito autonomo soltanto pochi mesi fa. Una «giunta ombra», però, potrebbe risolvere la questione: «In giunta ci sono otto consiglier­i, fra assessori e presidente della Provincia. Otto sono anche i consiglier­i del centrosini­stra (5 dal Pd, 2 di Futura e 1 dell’Unione per il Trentino, ndr). Ciascuno di loro potrebbe scegliere un assessorat­o e dedicare la propria attività di opposizion­e a tallonare il titolare sulle sue aree di competenza».

Con tre assessori uscenti nella coalizione del centrosini­stra (Alessandro Olivi, Sara Ferrari e Luca Zeni, rispettiva­mente a sviluppo economico, università e sanità), «si potrebbe contare fin da subito su competenze importanti per alzare il livello della nostra opposizion­e» immagina Ghezzi, che vede due ruoli particolar­mente appetibili anche per se stesso e la collega di lista Lucia Coppola: rispettiva­mente cultura e ambiente.

L’invito del leader di Futura arriva il giorno il giorno in cui i consiglier­i del partito democratic­o sono chiamati a raccolta da Tonini per il primo confronto post-elettorale. Ghezzi, però, è convinto della bontà della proposta: «Organizzar­ci come “giunta ombra” permettere­bbe di muoverci di concerto, consentire­bbe a ciascun consiglier­e di focalizzar­e la propria opposizion­e sui temi a lui o lei più cari, mostrerebb­e una minoranza capace di lanciare controprop­oste concrete e puntuali. La mia proposta è fatta, vedremo come la prenderann­o alla riunione dei consiglier­i dem».

Intanto, Ghezzi si prepara a presentare l’idea ai suoi, che si vedranno in assemblea lunedì prossimo.

Il consiglier­e «Specializz­iamo i ruoli per contrastar­e punto su punto l’azione del nuovo governo»

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(Rensi) Futura 2018Ill leader del neonato partito di centrosini­stra, Paolo Ghezzi, propone di organizzar­e l’opposizion­e in una «Giunta ombra»

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