Ghezzi: governo ombra
Il leader di Futura: dividiamoci le competenze e talloniamo gli assessori, sarà un’opposizione più efficace
TRENTO È una proposta senza dubbio innovativa quella lanciata da Paolo Ghezzi agli altri consiglieri del centrosinistra. Il leader di Futura 2018 immagina infatti una «giunta ombra» in Consiglio provinciale: riunire gli otto membri della coalizione che ha sostenuto Giorgio Tonini in una sorta di giunta parallela a quella ufficiale, «per fare una opposizione più puntuale, informativa e efficace» spiega Ghezzi.
Il concetto di «governo ombra» riprende lo shadow cabinet inglese, in cui il principale partito di opposizione nomina un vero e proprio gabinetto di governo, che tallona i colleghi della maggioranza con controproposte e interrogazioni a sorpresa. Nel contesto italiano e trentino, i regolamenti d’aula non prevedono queste possibilità, ma esperimenti in questo senso erano stati tentati in passato da Walter Veltroni e, prima, da Achille Occhetto.
«Creare uno shadow government in Trentino - spiega Ghezzi - sarebbe un modo inedito di fare opposizione, che considero adatto anche alla luce della composizione del nuovo Consiglio. Il centrosinistra deve uscire dalla frustrazione post-elettorale e organizzarsi per contrastare punto per punto, con proposte credibili, il programma della Giunta di Maurizio Fugatti».
L’esigenza di organizzare i consiglieri del centrosinistra è concreta. Dal Partito democratico è arrivata nei giorni scorsi la proposta di creare un gruppo unico in Consiglio, opzione naturalmente poco appetibile per Futura 2018, che si è costituito come partito autonomo soltanto pochi mesi fa. Una «giunta ombra», però, potrebbe risolvere la questione: «In giunta ci sono otto consiglieri, fra assessori e presidente della Provincia. Otto sono anche i consiglieri del centrosinistra (5 dal Pd, 2 di Futura e 1 dell’Unione per il Trentino, ndr). Ciascuno di loro potrebbe scegliere un assessorato e dedicare la propria attività di opposizione a tallonare il titolare sulle sue aree di competenza».
Con tre assessori uscenti nella coalizione del centrosinistra (Alessandro Olivi, Sara Ferrari e Luca Zeni, rispettivamente a sviluppo economico, università e sanità), «si potrebbe contare fin da subito su competenze importanti per alzare il livello della nostra opposizione» immagina Ghezzi, che vede due ruoli particolarmente appetibili anche per se stesso e la collega di lista Lucia Coppola: rispettivamente cultura e ambiente.
L’invito del leader di Futura arriva il giorno il giorno in cui i consiglieri del partito democratico sono chiamati a raccolta da Tonini per il primo confronto post-elettorale. Ghezzi, però, è convinto della bontà della proposta: «Organizzarci come “giunta ombra” permetterebbe di muoverci di concerto, consentirebbe a ciascun consigliere di focalizzare la propria opposizione sui temi a lui o lei più cari, mostrerebbe una minoranza capace di lanciare controproposte concrete e puntuali. La mia proposta è fatta, vedremo come la prenderanno alla riunione dei consiglieri dem».
Intanto, Ghezzi si prepara a presentare l’idea ai suoi, che si vedranno in assemblea lunedì prossimo.
Il consigliere «Specializziamo i ruoli per contrastare punto su punto l’azione del nuovo governo»