Sicurezza, l’Svp si oppone «Bocciate le nostre idee»
Bocciati gli emendamenti sul conteggio dei profughi di terra, il gruppo Autonomie vota no alla fiducia Kompatscher deluso. Unterberger: ignorata la nostra specificità. Bessone: c’è chi cerca di screditarci
BOLZANO Il decreto sicurezza e immigrazione divide Lega e Volkspartei. A Palazzo Madama la presidente del gruppo Autonomie Julia Unterberger ha duramente attaccato il governo sottolineando che il provvedimento aumenterà la clandestinità. Ma ha anche criticato la bocciatura delle proposte della Stella Alpina sulla ripartizione dei profughi di terra. «A parole vi dite favorevoli ad una maggiore autonomia ma al primo banco di prova ne riducete gli spazi» ha detto Unterberger mostrando, una volta di più, quanto difficile possa essere un’alleanza di governo tra la Volkspartei e la Lega. I vertici locali del Carroccio però non si scompongono: «Vogliono solo screditarci, ribadiamo la nostra fiducia al governo» dice il commissario altoatesino del Carroccio, Massimo Bessone.
Il decreto immigrazione e sicurezza, su cui il governo ha posto la fiducia, apre un nuovo fronte tra il Carroccio e l’Svp. Il dibattito in Senato, la capogruppo Julia Unterberger è stata tra le voci più critiche. «Al primo voto di fiducia su questo governo il nostro Gruppo si era astenuto, ma in questi mesi ci sono stati gli attacchi all’Europa, l’azzardo sui conti pubblici con la manovra di bilancio, la legge sulla legittima difesa, il decreto-legge Di Maio che penalizza le imprese, la presentazione di un provvedimento socialmente regressivo come quello sull’affido condiviso e adesso questo decreto-legge. Questa volta, allora, il nostro gruppo esprimerà un voto contrario» ha annunciato Unterberger in aula. «Voteremo contro anche perché non ci piace il metodo: blindare un provvedimento così importante è poco rispettoso nei confronti del Parlamento» aggiunge la presidente del gruppo Autonomia sottolineando che «il decreto aumenterà l’illegalità e quindi l’insicurezza». Unterberger ha anche rimproverato al governo di tagliare i fondi ai progetti che hanno funzionato bene e di non aver voluto affrontare il nodo dei profughi di terra che, a differenza di quelli che arrivano via mare, non vengono ripartiti tra tutte le Regioni italiane. Un tema che sta particolarmente a cuore ai territori di frontiera come il Trentino Alto Adige dove quasi quotidianamente arrivano profughi da nord. «In Commissione, su richiesta del nostro presidente di Provincia Arno Kompatscher, abbiamo presentato un emendamento che riflette anche la volontà della Conferenza Stato-Regioni per una distribuzione equa anche di questi migranti. Il tutto con la logica della collegialità, simile a quella che l’Italia chiede all’Europa, ma anche per scongiurare l’insorgere di tensioni sociali nelle Regioni settentrionali. L’avete respinto, come avete respinto quello legato alle clausole di salvaguardia e quello che puntava a un rafforzamento degli strumenti di controllo del territorio. È un fatto che ci colpisce, perché viola le specificità e le prerogative dei nostri territori. A parole vi dite sempre favorevoli a una maggiore autonomia, ma al primo banco di prova ne riducete gli spazi».
Su questo punto è intervenuto anche il presidente della Provincia Arno Kompatscher. «Il decreto sicurezza peggiorerà la situazione. Mancano regole precise, non si capisce chi deve fare cosa, nemmeno per quel che riguarda i rimpatri. Che ne è delle persone che non vengono rimandate nei rispettivi Paesi d’origine per mancanza di accordi? Il ministro Salvini si era detto disponibile a rivedere il decreto alla luce di questi interrogativi. Abbiamo presentato una serie di proposte e oggi (ieri per chi legge ndr) avrei dovuto incontrarlo per discuterne, ero pronto a prendere il primo volo per Roma ma non è arrivata alcuna risposta».
Il Carroccio locale sceglie la linea della prudenza eil commissario Massimo Bessone fa di tutto per non alzare i toni ed evitare di complicare ulteriormente la trattativa con la Svp. «Più che un giudizio sul decreto la senatrice Unterberger sta solo cercando screditare un’ipotesi di governo provinciale Svp – Lega. Non rispondo a queste provocazioni e ribadisco tutta la mia fiducia nella operato del governo» dice Bessone. Sulla stessa linea anche il deputato Filippo Maturi che si limita a twittare: «Avanti capitano».