Riforma Bcc, faro della commissione d’inchiesta
De Bertoldi: valutiamo l’iter. Allo studio emendamenti per eliminare l’obbligo di adesione
TRENTO Il Senato approva il disegno di legge di istituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Per Fdi, il trentino Andrea De Bertoldi, segretario della Commissione finanze del Senato, assicura che l’organismo bicamerale si occuperà anche di credito cooperativo. Intanto girano voci insistenti su un possibile emendamento alla riforma del 2016 ora nella fase finale di attuazione, che potrebbe togliere l’obbligo di adesione a un’holding, aprendo la possibilità di formare un’Ips «alla tedesca», sistema di vincoli meno stretto.
La Commissione d’inchieda sta, che deve ora passare per l’esame della Camera, si occuperà di fondi assicurativi e previdenziali, fondazioni bancarie, agenzie di rating e debito sovrano. L’organismo si occuperà anche di «buona gestione degli istituti bancari ed assimilati», e inoltre «potrà essere valutato con estrema attenzione il percorso di riforma del credito cooperativo e le relative holding. La recente riforma Padoan ha infatti messo in serio pericolo le peculiarità del credito cooperativo, se non addirittura la sua stessa esistenza, e le prime decisioni gestionali delle capogruppo in questa fase di riforma, non essendo scevre dubbi e critiche, come già appare dalla fase ispettiva dei lavori parlamentari, potranno essere valutati dalla istituenda assemblea bicamerale» dice De Bertoldi.
Gli attacchi alla riforma, dunque, stanno arrivando da più parti, anche se ciò non significa necessariamente che possano avere effetti concreti.
Se il vicepremier Salvini ha promesso uno stop all’iter, probabile che sia in arrivo qualche emendamento alla norma del 2016 (in Finanziaria ad esempio) che tolga l’obbligo di aderire a una holding, pena il ritiro della licenza bancaria. Un emendamento che potrebbero sfruttare le Raiffeisen — che stanno cambiando gli statuti secondo il patto di coesione, ma con una clausola di salvaguardia, una via d’uscita entro il 31 dicembre —, ma che potrebbe essere valido anche per Rurali e Bcc tutte, aderenti ai gruppi nazionali di Iccrea e Ccb, anche se prive di clausola.
A favore di un emendamento di questo tipo sarebbero Lega, M5s, Forza Italia e pure Fdi. Da vedere se ancora un volta la mediazione con il ministro Tria ridimensionerà o meno gli effetti. Infine da non dimenticare i ricorsi per incostituzionalità.