Corriere del Trentino

Aquila, Jovanovic si scusa: «Non volevo»

Espulso a Belgrado, dieci sconfitte di fila per i bianconeri. Buscaglia: «Deve crescere la fiducia»

- Stefano Frigo

Il coach Siamo mancati nei dettagli ma almeno c’è stata una reazione

Quantomeno la squadra è stata all’altezza della situazione per una ventina di minuti, nulla di trascenden­tale ma di questi tempi bisogna sapersi accontenta­re. A Belgrado l’Aquila ha ceduto (decima sconfitta consecutiv­a su undici match ufficiali) contro il Partizan dopo aver disputato un discreto secondo e terzo periodo, meglio stendere un velo pietoso invece sul primo (22–7) e sul quarto. Il ko maturato in Serbia ha fatto sì — anche se non c’è ancora la sicurezza matematica — che la qualificaz­ione al prossimo turno di Eurocup sia ormai quasi un miraggio per la Dolomiti.

Maurizio Buscaglia cerca come sempre di guardare il bicchiere mezzo pieno: «Dobbiamo continuare a giocare partite così, ad allenarci con questo tipo di spirito e di intensità, perché è questo il livello a cui dobbiamo riuscire a esprimerci con consistenz­a e costanza. Da qui voglio che i miei giocatori ripartano per trovare fiducia. Detto questo è chiaro che anche contro il Partizan siamo mancati nei piccoli dettagli: qualche tiro libero, qualche rimbalzo, qualche difesa, per poter vincere su un campo del genere. Non possiamo essere felici di una sconfitta, ma almeno abbiamo trovato una strada ed ho fiducia che si possa imboccare la strada per cambiare la nostra stagione».

Il migliore in campo per distacco è risultato finalmente Jovanovic che però ha rovinato tutto facendosi espellere alla fine del terzo periodo: «Appena arrivato negli spogliatoi ho chiesto scusa ai miei compagni, non volevo fare nulla stavo sempliceme­nte lottando per il rimbalzo. Purtroppo abbiamo pagato un approccio infelice però poi siamo riuscire a tornare in partita anche se è mancata la lucidità nei momenti più caldi. Dobbiamo ripartire da quanto di buono abbiamo fatto vedere e pensare al prossimo impegno di sabato in casa contro Brescia». Il lungo serbo rimane comunque sempre l’osservato speciale numero uno per un eventuale taglio, non basta certo la prestazion­e di Belgrado per rimettere tutto in discussion­e se però dovesse riuscire a ripetersi la dirigenza bianconera sarebbe ben lieta di non procedere ad un taglio che sembrerebb­e scontato.

Dobbiamo esprimerci al buon livello visto a Belgrado ma con continuità

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Carico Nikola Jovanovic era stato tra i migliori della Dolomiti a Belgrado prima di essere espulso

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