Aquila, Jovanovic si scusa: «Non volevo»
Espulso a Belgrado, dieci sconfitte di fila per i bianconeri. Buscaglia: «Deve crescere la fiducia»
Il coach Siamo mancati nei dettagli ma almeno c’è stata una reazione
Quantomeno la squadra è stata all’altezza della situazione per una ventina di minuti, nulla di trascendentale ma di questi tempi bisogna sapersi accontentare. A Belgrado l’Aquila ha ceduto (decima sconfitta consecutiva su undici match ufficiali) contro il Partizan dopo aver disputato un discreto secondo e terzo periodo, meglio stendere un velo pietoso invece sul primo (22–7) e sul quarto. Il ko maturato in Serbia ha fatto sì — anche se non c’è ancora la sicurezza matematica — che la qualificazione al prossimo turno di Eurocup sia ormai quasi un miraggio per la Dolomiti.
Maurizio Buscaglia cerca come sempre di guardare il bicchiere mezzo pieno: «Dobbiamo continuare a giocare partite così, ad allenarci con questo tipo di spirito e di intensità, perché è questo il livello a cui dobbiamo riuscire a esprimerci con consistenza e costanza. Da qui voglio che i miei giocatori ripartano per trovare fiducia. Detto questo è chiaro che anche contro il Partizan siamo mancati nei piccoli dettagli: qualche tiro libero, qualche rimbalzo, qualche difesa, per poter vincere su un campo del genere. Non possiamo essere felici di una sconfitta, ma almeno abbiamo trovato una strada ed ho fiducia che si possa imboccare la strada per cambiare la nostra stagione».
Il migliore in campo per distacco è risultato finalmente Jovanovic che però ha rovinato tutto facendosi espellere alla fine del terzo periodo: «Appena arrivato negli spogliatoi ho chiesto scusa ai miei compagni, non volevo fare nulla stavo semplicemente lottando per il rimbalzo. Purtroppo abbiamo pagato un approccio infelice però poi siamo riuscire a tornare in partita anche se è mancata la lucidità nei momenti più caldi. Dobbiamo ripartire da quanto di buono abbiamo fatto vedere e pensare al prossimo impegno di sabato in casa contro Brescia». Il lungo serbo rimane comunque sempre l’osservato speciale numero uno per un eventuale taglio, non basta certo la prestazione di Belgrado per rimettere tutto in discussione se però dovesse riuscire a ripetersi la dirigenza bianconera sarebbe ben lieta di non procedere ad un taglio che sembrerebbe scontato.
Dobbiamo esprimerci al buon livello visto a Belgrado ma con continuità